Se c'era una caratteristica Grifondoro che Harry detestava alle volte era l'incapacità di occludere i propri pensieri ed emozioni, non erano state sufficienti neanche tutte quelle dannate lezioni da parte del miglior occlumante di tutta l'Inghilterra, lo stesso che proprio in quell'istante lo stava fissando in cagnesco, per insegnargli finalmente a nascondere le proprie reazioni quando veniva colto sul fatto, se ci fosse riuscito quantomeno le sue scuse sarebbero parse più credibili.
"Io...ecco...stavo cercando di leggere cosa ci fosse scritto su questo compito...professore"
Sibilando l'ultima frase e abbassando lo sguardo sulle proprie mani, dove ancora risedeva il suddetto foglio, nel tentativo di capire come e dove nasconderlo, Harry si sentì vagamente stupido, e poté percepire perfettamente lo sguardo del capo-casa Serpeverde farsi sempre più duro e bruciante.
"Ma non mi dire... Mi stupisce sempre di più notare quanta poca considerazione tu abbia del mio intelletto Potter se credi davvero che possa bermi una tale sciocchezza*
Piton quasi ringhiava come un animale mentre afferrava la pagina di libro dalle mani del ragazzo, rimanendo tuttavia spiazzato nel trovarsi davanti parole incomprensibili, dato l'inchiostro sbavato dall'acqua. Questa scoperta però non fece altro che innervosirlo ulteriormente, il suo intuito non si sbagliava mai, e neanche i suoi sensi di percezione, quella pagina era intrinseca fino al midollo della sua stessa magia, e quello sciocco trucchetto da bambocci per ingannarlo non aveva speranza di successo questo era sicuro! Lanciò il foglio fra le mani del bambino sopravvissuto e riprese il proprio rimprovero:
"Mi credi forse uno sciocco Potter? Credi davvero che io non sappia riconoscere una mia proprietà? Credevo che dopo l'ultima esperienza ti fossi rassegnato!"
Harry ricordava bene il disastro della suddetta "ultima volta" quando aveva tentato di ingannare il professore portandogli il libro sbagliato, il corvino tuttavia aveva fatto finta di credere alle sue parole inizialmente, per scopi di forza maggiore, ma aveva saputo decisamente come vendicarsi in seguito.
"Vedi di sbrigarti a darmi una spiegazione prima che la mia precaria pazienza si esaurisca"
Il Grifondoro rimase per qualche secondo in silenzio e prima che il proprio cervello potesse attivarsi per iniziare a funzionare, le sue labbra iniziarono a muoversi e la voce gli uscì dalla bocca come incontrollata, iniziando a recitare:
"È successo davvero. Mi hai tradito. Come hai potuto farmi questo? Come hai potuto concederti a lui?! Oh mio angelo quello sporco Maiale ha macchiato la tua bianca purezza, con che coraggio ha potuto approfittarsi di te in quell'antro schifoso?! E tu mia dolce Lily come hai potuto concederti a lui in tal modo? In quel rudere che ha quasi segnato la mia dipartita è per te diventato invece un nido d'amore. Certo è questo ciò che provi per l'aguzzino che un tempo hai tanto disprezzato? Che avresti bruciato vivo con quei tuoi occhi di giada e che invece hanno bruciato di desiderio per lui questa notte. E io ancora mi struggo dal desiderio che quello sguardo bruci per me e per me solo. Ma i tuoi occhi mai mi guarderanno se non con disprezzo ormai"
Finito di parlare, tutto ciò che rimase nell'aria fu il silenzio. Un terribile, terrificante, silenzio, Harry era certo di non aver mai visto, mai, neanche una volta, neanche nei ricordi più intimi del professore, lo sguardo di Piton essere così lugubre e umiliato, non riusciva a staccare gli occhi dai suoi, non riusciva a muoversi o a proferire parola, era come se fosse stato appena colpito da un petrificus totalus. Doveva parlare? Doveva andare via? Doveva inginocchiarsi e implorare perdono?
Poi, improvvisamente, dopo qualche secondo, o forse minuto, in cui i suoi occhi erano rimasti incatenati a quelli del professore, quest'ultimo si voltò e lentamente prese a dirigersi verso la cattedra.
"Torni al suo dormitorio Potter, immediatamente"
"Professore...se solo potesse-"
"Ho detto immediatamente Potter!"
Per quanto Harry volesse ignorare quell'ordine e restare, cercare di comprendere, di parlare, per quanto il proprio istinto gli imponesse di insistere e riempire il docente di domande fino allo sfinimento, la sua voce non uscì dalla bocca e le sue gambe si mossero da sole, lentamente, verso l'uscita dell'aula e, altrettanto lentamente, lo condussero alla torre di Grifondoro, il più lontano possibile da Piton, lasciandolo solo nel proprio cordoglio di disperazione.
Ed eccomi qui! Come al solito con un ritardo epocale! Ma cercherò di pubblicare qualche altro capitolo in questi giorni approfittando della bronchite e della mia noia ;u; grazie per i bellissimi commenti che mi hanno dato la voglia di riprendere ad aggiornare!
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~Amortentia~
FanfikceLa guerra è finita, e tutti si sentono quasi euforici all'idea di rientrare finalmente alla scuola di magia e stregoneria, sarà possibile credere, che Harry Potter avrà finalmente un anno tranquillo? O sarà solo un dolce e lontano miraggio nella van...