È risaputo persino nel mondo dei maghi che se qualcosa può andare storto, sicuramente, ci andrà, un po' come quando nel camminare con un piatto contenente un toast alla marmellata, si inciampa, ed è sicuro che il pane cadrà nel verso della confettura.
È proprio secondo questo principio che Severus Piton definiva la propria vita: un brutto scherzo del destino. Secondo il pozionista era infatti piuttosto evidente che qualcuno, probabilmente molto annoiato, avesse trovato ludico distruggere la sua esistenza, rendendola un continuo beffarsi di lui, e di una cosa era certo inoltre: se mai avesse trovato il povero malcapitato che giocava col suo destino, Merlino stesso non avrebbe saputo definire la sua sorte, ma avrebbe sicuramente potuto garantire che sarebbe stata molto, molto, dolorosa.
Severus Piton era un uomo dai mille segreti, pragmatico, freddo, dal sarcasmo sofisticato, con una grande conoscenza di tutte le possibili pratiche magiche, un uomo talmente saggio e intelligente quanto acido ed iracondo.
Severus Piton odiava. Ma non odiava come gli altri, no, lui era in grado di odiare silenziosamente e profondamente, fin dentro alle ossa, era un uomo dalla smisurata pazienza, avrebbe aspettato giorni, mesi, anni, decenni se necessario, ma avrebbe attuato la sua vendetta. Da bravo mago sofisticato qual era, lui non amava sporcarsi le mani, preferiva il dolore dell'anima a quello fisico, riteneva infatti che un cruciatus non avrebbe avuto lo stesso effetto di una sola ora, passata a smontare, distruggere e plasmare a suo piacimento, ogni più recondito lato della mente del suo nemico.
Severus Piton amava, strano a dirsi, ma era così, come qualsiasi essere dotato di una tale intelligenza però, il suo, era un amore profondo più di quanto potesse esserlo l'odio, quando Severus Piton amava, amava col corpo, con la mente, col cuore e con l'anima, ogni parte di se, restava intossicata da quel sentimento, quasi opprimente. Si poteva quindi dire che il suo fosse un amore morboso, un amore tossico.
Se farsi odiare da Severus Piton si poteva dire un impresa molto semplice, certo non si poteva dire lo stesso dell'opposto, farsi amare da Severus Piton era una sfida contro il mondo, questo perchè egli non credeva nell'amore, credeva nella totale venerazione dell'anima del suo oggetto dei desideri, per lui quello era l'amore, un'emozione silenziosa, letale, sacra e costante.
Le emozioni di Severus Piton erano quindi come delle tempeste, erano il bianco e il nero, l'uomo infatti non considerava il grigio nella sua vita, durante il suo percorso aveva imparato che il mondo è diviso in mangiamore ed Harry Potter.
Harry Potter, Severus Piton odiava quel nome, tanto quanto odiasse quello stolto ragazzino che lo portava, per lui, quell'insignificante eroe da strapazzo, era la copia perfetta di James Potter, insolente, stupido, prepotente, arrogante, stolto ed immeritevole di tutta la fama che gli veniva attribuita.
Lui era solo una copertina, non il libro, come lo aveva definito anni prima, Harry Potter era una bestia, un animale cresciuto per poi essere sacrificato al momento opportuno. Cosa era stato per lui quel maledetto ragazzino? Gli aveva portato via tutto, gli aveva strappato la sua unica ragione di vita, e spesso aveva quasi mandato in fumo il sacrificio di quella che, disgraziatamente, era stata sua madre, provocando nel pozionista una rabbia tale da non poter essere sfogata, essa infatti veniva accumulata, e Severus sapeva, ne era certo, che prima o poi sarebbe scoppiata.
Lily Evans, Severus Piton aveva bisogno di Lily Evans, ne aveva una necessità fisica, mentale e assoluta, quella che da sempre era stata la sua unica e sola ragione di vita, prima, era la dolce bambina che lo salvava quando scappava da quell'inferno che era casa sua, l'unica che riuscisse a farlo sorridere, la sua luce, a lei aveva insegnato la magia, e in cambio aveva ricevuto la più pura delle amicizie. Amici, solo questo, così era definito il loro rapporto dalla rossa, e, ogni volta che ne parlavano, l'uomo sentiva una morsa dolorosa al petto, come un pugnale avvelenato che lo colpiva, ancora e ancora, senza fine.
Aveva accettato di sopportare quel dolore, finché un giorno, tutta quella rabbia, quella gelosia, non era esplosa, distruggendo tutto, mandando in fumo ciò che erano o che sarebbero potuti essere. Attese tutta la notte, in piedi, davanti a quel maledetto quadro, con le lacrime ad offuscargli gli occhi, ignorando le continue provocazioni dei Grifondoro, che avevano approfittato immediatamente di quel suo momento di debolezza, per deriderlo, beffarsi dei suoi sentimenti, così fino al mattino. Quello fu l'inizio della sua discesa verso il basso.
Le lacrime di Severus Piton potevano essere contate sulle punte delle dita, egli infatti aveva pianto così poche volte nella sua vita.
La prima era stata all'età di quattro anni, la prima volta che la sua magia venne alla luce, rompendo un bicchiere, per errore. Ricordava perfettamente come suo padre gli si fosse scagliato contro, ricordava il corpo di sua madre pararsi davanti a lui, subendo le angherie di quell'uomo che un tempo le aveva giurato amore. Severus si era chiesto per anni, perché sua madre non avesse mai reagito usufruendo della magia, solo da adulto, era venuto a conoscenza della terribile verità, sua madre, nonostante tutto il dolore, era ancora follemente innamorata di suo padre, e fu allora che il professore, si rese conto da chi avesse preso la sua totale devozione per la persona amata.
La seconda era stata quella notte davanti al quadro della signora grassa, senza neanche rendersene effettivamente conto, le lacrime avevano iniziato a rigargli le guance, ormai sotto il comando del proprio cuore che si spezzava, con il sottofondo di quei tre idioti che lo deridevano, beffandosi del suo essere e dei suoi sentimenti, mentre il quarto, con ogni certezza, si trovava all'interno della torre di Grifondoro, a fare il lavaggio del cervello alla sua amata Lily.
La terza volta, fu al funerale della madre, lui era l'unico presente, i genitori della donna si erano rifiutati di presentarsi e il marito, come era sospettabile, stava scappando dalle conseguenze delle proprie azioni, a Severus non dispiacque affatto quella solitudine, era così che voleva restare, solo, col ricordo di ciò che era stata la madre. Eileen era una donna forte, intelligente, colta, ma si era lasciata trascinare nel baratro dai propri sentimenti, finchè questi ultimi non la portarono alla morte.
La quarta volta era forse stata la peggiore, quella nefasta notte, a Godric's Hollow, stretto al corpo ormai privo di vita di quella che era stata la sua unica amica, il suo unico amore e felicità. L'aveva persa davvero questa volta, per sempre, la sua luce non sarebbe mai più tornata a splendere, non avrebbe mai più rivisto i suoi meravigliosi
occhi smeraldi, brillare di gioia per lui, era tutto perduto.La quinta e ultima volta in cui Severus Piton versò le sue lacrime, fu per Harry Potter, ormai sicuro che il suo destino fosse segnato, che la morte fosse dietro l'angolo, lui pianse. Pianse guardando per l'ultima volta quegli occhi verdi, così carichi di vita e di terrore, pianse per aiutarlo, per non rendere vano il sacrificio della sua amata, per poter preservare il suo ricordo, per poi lasciarsi cadere nel baratro.
Ma Severus Piton si sbagliava, il destino non aveva ancora finito di giocare con lui, prima che potesse dirsi, finalmente, defunto, le lacrime di Fanny si scontrarono con la sua carne, provata dal morso di quel maledetto serpente, la ferita si chiuse, e il suo desiderio di morte non si avverò.
Ora, a distanza di mesi, Severus Piton poteva dirsi davvero disperato, non solo era venuto a conoscenza di come la sua vita fosse stata ufficialmente salvata da niente poco di meno che Harry Potter, e che il suddetto era stato al suo capezzale per giorni, nella speranza di cosa? Di ringraziarlo, ma per di più era stato nuovamente incaricato come professore, sotto specifica richiesta della neo preside che desiderava, testuali parole, onorare il miglior pozionista ed eroe del mondo magico, con la possibilità di mettere ancora alla prova le sue conoscenze. Quella vecchia arpia era stata incredibilmente brava, e Severus, alla fine, aveva ceduto, ma si era brutalmente rifiutato di insegnare nuovamente pozioni, aveva messo in chiaro, che sarebbe tornato esclusivamente sotto le vesti di insegnante di difesa contro le arti oscure. E, forse per la prima volta nella sua vita, era stato accontentato.
Cupido
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~Amortentia~
FanfictieLa guerra è finita, e tutti si sentono quasi euforici all'idea di rientrare finalmente alla scuola di magia e stregoneria, sarà possibile credere, che Harry Potter avrà finalmente un anno tranquillo? O sarà solo un dolce e lontano miraggio nella van...