21. Responsabilità

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  Tra lezioni, punizioni e tutti i suoi incarichi, la settimana era trascorsa veloce e frenetica. Per il docente di difesa contro le arti oscure non c'era mai un momento di pausa, non c'era mai stato nella propria vita. Se da bambino le proprie mansioni si limitavano all'eseguire alla lettera gli ordini del padre, nascondere la propria magia e proteggere, per quanto poteva, la madre, da ragazzo questi compiti si erano evoluti incrementando la scuola. Certamente lo studio per lui non era mai stato un peso, anzi, vi era una sorta di pace interiore nel proprio essere ogni volta che stringeva in mano la bacchetta per eseguire incantesimi e fatture.

Era stato proprio questo suo amore sconfinato per la cultura che lo aveva inizialmente spinto ad intraprendere la carriera del professore, che poi questo suo desiderio si fosse trasformato in un obbligo, un dovere, quello era un altro discorso. Fatto sta che Severus fin dalla più tenera età era stato ricoperto di responsabilità, incarichi troppo grandi ed importanti perché potesse sostenerli da solo, eppure ci era riuscito.

Intraprendere la carriera del mangiamorte e al contempo quella della spia non era stato affatto facile, nonostante ciò lui era andato avanti, aveva stretto i denti in una morsa dolorosa ed aveva continuato a lottare, aveva continuato anche quando l'ultimo respiro di Lily, sua amata e unica ragione di vita, aveva lasciato il suo splendido corpo. Lo stesso corpo che aveva desiderato per tutta la vita, l'unico dalla quale si era mai sentito davvero attratto e si odiava, si odiava per questo, pensare alla rossa tra le mani di un altro, di uno schifoso maiale, lo faceva infuriare ancora...e faceva male, tremendamente male, eppure lui resisteva e un passo dopo l'altro andava avanti.

Era andato avanti per quei sette lunghi anni, quando ogni giorno della propria vita era una doppia tortura, vedere quel maledetto ragazzino mandato apposta per lui dagli inferi per tormentarlo, era un dolore ed una gioia al contempo. Potter era la copia spiccicata di quel mostro di suo padre, stupido, sfacciato, orgoglioso, sfrontato e, Severus ci avrebbe messo la mano sul fuoco, era anche sicuramente un pervertito. Eppure ogni volta che incontrava il suo sguardo il proprio cuore iniziava a battere troppo velocemente, non più il battito regolare di chi sta solo costringendo sé stesso a sopravvivere, quello era il doloroso battere e battere contro il proprio petto di chi ancora bruciava d'emozione alla vista di quegli splendidi occhi verdi come smeraldi.

Occuparsi del giovane Potter, per quanto estenuante, aveva dato i suoi frutti ed il prescelto aveva portato a termine il proprio compito uccidendo il Signore Oscuro e portando la pace nel mondo magico. Disgustoso a dir poco rivoltante, quello sciocco ragazzino non avrebbe combinato un bel nulla senza tutti coloro che a rischio della vita lo avevano aiutato accompagnandolo nel cammino verso la vittoria.

A tutti era quindi chiaro che il pozionista odiasse occuparsi di Potter, tuttavia non brillava di felicità neanche quando si trattava di occuparsi dei propri alunni, se da ragazzo aveva sognato di fare l'insegnante ed ampliare la sua cultura, il dolore, la pesantezza e la stanchezza degli anni gli avevano fatto odiare il proprio ruolo quasi quanto odiava quei mocciosi irriverenti a cui era costretto ad insegnare.

Odiava essere interrotto da continue alzate di mano da parte di una certa strega Grifondoro, così come odiava dover ripulire o, come spesso era accaduto, buttare calderoni ed ingredienti a causa di un ragazzo la cui specialità era la piromania. Tuttavia queste erano sciocchezze se messe a confronto con l'incapacità e la codardia di un paffuto, balbettante, raccattatore di piante, la cui incompetenza aveva fatto saltare, in più di un'occasione, sia l'aula di pozioni che quella di difesa contro le arti oscure.

Tuttavia il suo odio verso i giovani maghi a cui insegnava di certo non si limitava agli studenti, spesso e volentieri si ampliava anche verso la “famiglia” per quanto apprezzasse la compagnia di Lucius altrettanto non si poteva dire per Draco, gli voleva bene, nonostante non lo avrebbe mai ammesso ad anima viva, eppure anche lui spesso riusciva a fargli saltare i nervi, soprattutto quando si ostinava a non ascoltarlo.

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