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Il sangue gocciolava sull'asfalto umidiccio. Un fastidioso ticchettio riempiva il mio silenzio. Non riuscivo a udire altro. Le urla dei civili terrorizzati, gli ordini impartiti dai miei compagni, il fragore bellicoso dello scontro... era tutto ovattato e distante. Ero sola nella mia bolla di dolore. Una penetrante fitta mi attraversò il petto. Come barcollai all'indietro, sentii la mia stanca schiena cozzare contro la fredda parete di un edificio fatiscente.
Mi sento priva di obbiettivi qui. Ho dei principi saldi ma mi pare di aver gironzolato intorno all'oggetto del desiderio senza mai realmente raggiungerlo, come un serpente che si morde la coda e resta intrappolato in un loop immortale.🥀
Scossi il capo e mi concentrai sul presente. Mi ero distratta di nuovo. Non ero a ridosso di un edificio diroccato dalla violenza di uno scontro dirompente. Non stavo celatamente combattendo per rovesciare una società corrotta. Ero nel solito bar abbandonato, il nascondiglio dell'unione villain, e non smettevo di ripensare al passato... a quanto mi sentissi miserabile e incompiuta. Quasi dieci anni e non ho ancora concluso nulla.
Abbassando lo sguardo, trovai una coppa martini contenente un liquido rosso sangue. Viviamo in un mondo che celebra dei fantocci, dove ogni salvataggio avviene sotto i riflettori e chi ha realmente bisogno di aiuto viene abbandonato a se stesso e alle ombre. Feci una smorfia, mentre afferravo il calice e lo portavo alle labbra. Al giorno d'oggi vale più un poster raffigurante All Might di una vita umana.
- Qualcosa ti affligge? - Tomura s'era spinto verso di me, tracciando delicatamente il profilo del mio zigomo con l'indice. Era il suo peculiare modo d'accarezzarmi. Spesso temevo di essere l'unica dei due a nutrire ancora sentimenti, ma quel suo modo così delicato, quasi chirugico, di sfiorarmi mi faceva ricredere ogni volta.
- Stiamo perdendo di vista l'obbiettivo. - Sospirai, continuando a fissare dritto davanti a me. - Il popolo sta idealizzando gli eroi, corrompendo pure l'aria da noi respirata. Ci basterebbe incrinare i fragili schemi mentali dei civili, dimostrare che in realtà nessuno di loro è al sicuro. Non trovo il nesso fra questo e la mia infiltrazione al liceo Yuei, ecco. Francamente credo sia solo una perdita di tempo.
Mi riaffiorarono alla mente quelle clip virali e tremendamente fittizie di All Might intento a salvare dei bambini dalle bramose fiamme d'un incendio. È tutta una messa in scena, perché nessuno riesce a capirlo? Quel suo sorriso sempre vittorioso, quello in grado di rasserenare popoli interi a me faceva solo ribollire il sangue nelle vene.
Shigaraki Tomura posò anche il pollice sul mio volto, lasciandolo indugiare sul mio labbro inferiore. Il contatto con la sua pelle fredda bastò a farmi correre i brividi lungo la spina dorsale. Faceva sempre così quando era in disaccordo con me o si sentiva minacciato: adagiava delicatamente sul mio viso prima un dito, poi un altro e un altro ancora... sapeva cosa sarebbe accaduto quando tutte e cinque le sue dita sarebbero entrate in contatto con la mia pelle sottile. Bastava un suo tocco io mi sarei sgretolata fra le sue mani come una rosa appassita in mezzo a un tornado.
- Mi delude la tua incapacità di vedere il quadro generale. - Sibilò con voce tagliente. - Una grave mancanza per colei che insegnerà etica allo Yuei.Trattenni il fiato, scrutando in giro una scusa, una via di fuga. Se non altro, appunto, da domani inizierò a insegnare etica. Un'occasione per salvare i futuri eroi dalla corruzione. Pensai. Dovrò farmelo andar bene.
- Dov'è Dabi? - Cambiai repentinamente argomento.
- A fare potenziamento atletico. - La risposta di Kurogiri, il quale stava testando una nuova miscela di cocktail dietro al bancone.

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Luna di Mezzogiorno | 𝓜𝔂 𝓗𝓮𝓻𝓸 𝓐𝓬𝓪𝓭𝓮𝓶𝓲𝓪
Fanfiction• 𝑨𝒊𝒛𝒂𝒘𝒂 𝒙 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓 • Una villain devota ai principi dell'Elimina Eroi e assorbita dalla spirale platonica di Shigaraki s'infiltra nel famoso liceo Yuei con lo scopo di smantellare l'idolatria che difende i falsi eroi. Il suo viscerale od...