Capitolo 24. Baccanali Negati

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TW: alcolismo (oh, wow inaspettato)
PS: la canzone vi consiglio di ascoltarla verso la fine... capirete perché 👀

Arrivai sgommando davanti alla casa di Aizawa. Praticamente mi lanciai fuori dalla portiera appena spento il motore e scoppiai in una fragorosa risata, nel vano tentativo di sfogare la frustrazione accumulata nel mio cervello ancora troppo rallentato dall'alcol.

Shota emerse dalla sua abitazione con aria corrucciata, indossava una canottiera e con degli ampi pantaloni grigi... aveva un'aria quasi selvatica, probabilmente non si aspettava una mia visita. Ah beh, ovviamente non credo nemmeno immaginasse una visita dello studente rapito durante la gita.

L'eroe chiamò entrambi i nostri nomi con aria sbalordita, chiedendoci cosa fosse accaduto.
Con la coda dell'occhio scorsi Todoroki uscire con cautela dal veicolo e salutare con un cenno imbarazzato l'insegnante.

Le pupille di Eraser Head si spostavano repentinamente da me allo studente come se stessero seguendo un'intensa partita di tennis, le sue labbra erano schiuse dalla perplessità e dalla sua momentanea incapacità di formulare una domanda che riassumesse lo spettacolo bizzarro da me imbastito.

Irrompere così senza alcun preavviso mi faceva sentire come se fossi entrata nella sua intimità: la chioma era scarmigliata e la canotta da lui indossata lasciava scoperta molta più pelle di quanto non era solito mostrare in classe.
Mi morsi l'interno della guancia, rimanendo affascinata dalla sensuale casualità in cui era avvolto.

A un tratto, il suo sguardo s'abbassò sul mio corpo. - Che cosa ti è successo? - Mi domandò, squadrando atterrito le mie ferite.

- Ah, scusa se ti ho ignorato. - Ricordai, sforzandomi di guardarlo in volto e di non fissare quei deltoidi scolpiti. - Ma giuro che avevo una buona scusa!

- Hai bevuto?

- No, sensei! È stato Todoroki. - Sghignazzai, ricevendo un'occhiataccia.

Shota ci fece accomodare entrambi dentro casa sua, andando velocemente a recuperare il kit per il pronto soccorso mentre sedevamo sul suo morbido divano. Il contatto fra il tessuto morbido e la carne esposta mi fece stringere i denti dal dolore.

Staccai a fatica il braccio dal divano, emettendo un gemito e attirando involontariamente la curiosità di Eraser Head, il quale mi stava raggiungendo con il kit fra le mani.

Sentii Aizawa chinarsi su di me per ispezionarmi. - Cos'hai fatto? - Mi domandò, prendendo il mio braccio e scrutandolo con aria indagatrice.

- Oh, eh... - E ora come glielo spiego che Shigaraki è il mio ex senza farmi scappare che sono una villain?
Serrai la mascella, improvvisamente avvolta dalla paura. Ero incapace di pensare a una risposta che non mi mettesse nei guai, tanto ero stordita. Anzi, come gli spiego tutta questa storia senza far emergere la mia vera natura? Dabi aveva ragione, è stata una cazzata, dovevo aspettare e rimanere con l'unione ancora un po'. Ma se avessi atteso Todoroki non sarebbe più qui.

- Sensei... - intervenne Todoroki, - ha affrontato Shigaraki, Kurogiri e dei Nomu per salvarmi.

Mi sta proteggendo? Lo stupore infranse momentaneamente le sorde barriere innalzate dall'alcol. Potrebbe tranquillamente consegnarmi alla polizia! Anzi, dopo tutti i danni da me causati, lo capirei se lo facesse. Basterebbe la sua testimonianza, insieme a tutte le prove già esistenti a mio carico, per farmi arrestare! Eppure ha scelto di difendermi, perché?

Gli occhi di Aizawa si posarono increduli sul mio volto. - Hai fatto tutto da sola? - Una punta di sorpresa trapelava dalla sua voce profonda.

Annuii, senza proferire parola.

Luna di Mezzogiorno | 𝓜𝔂 𝓗𝓮𝓻𝓸 𝓐𝓬𝓪𝓭𝓮𝓶𝓲𝓪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora