Luna di Mezzogiorno | 𝓜𝔂 𝓗𝓮𝓻𝓸 𝓐𝓬𝓪𝓭𝓮𝓶𝓲𝓪

Capitolo 5. Incivile

La mattina seguente mi stavo scervellando sui vestiti da portare per allenarmi con Eraser Head... pardon, Aizawa.
L'idea di mettere il top aderente mi sfiorava maliziosamente il cervello. Non sono mai stata una di quelle ragazze con un viso dolce e armonioso, il che mi ha da sempre spronata a lavorare sodo sul mio fisico, del quale vado particolarmente fiera.
Sorrisi fra me e me, potermi preoccupare di cose "banali" come i vestiti da indossare era un sollievo... Aizawa lo era, mi sentivo come se avessi appena trovato una fresca oasi in mezzo all'arido deserto.

La giornata passò in maniera abbastanza fluida, non smettevo di pensare all'allenamento con Eraser Head e non per le tecniche che avrei imparato da lui. Ero particolarmente gasata e i miei studenti erano entusiasti per il tono energico da me usato durante la spiegazione.

Terminate le lezioni, mi recai frettolosamente nello spogliatoio, l'emozione mi stava divorando pezzetto dopo pezzetto. Aizawa era un vento di novità! In tutta la mia vita Shigaraki era sempre stato il mio unico flirt, l'unico mio ragazzo! Tutto ciò che sapevo del sesso maschile iniziava e finiva con lui. I suoi comportamenti erano impressi indelebilmente nella mia testa... Eraser Head al contrario era un'incognita misteriosa e intrigante.

Chissà che sapore hanno le labbra di Eraser Head, chissà se anche lui perde il senno dal piacere quando gli sfiori la base del collo con la lingua... mi ritrovai a fantasticare, mentre infilavo un paio di leggins e quel top sportivo che copriva appena la giusta porzione di pelle.

Non appena misi piede nel campo d'addestramento, dove c'eravamo dati appuntamento, notai immediatamente il mio collega. Una leggera brezza scuoteva la sua scompigliata chioma corvina, indossava una tuta nera e i suoi occhi felini erano puntati su di me. Tutta la sua figura era in netto contrasto con i vivaci colori di quel campo, illuminato più che mai dallo scintillante sole pomeridiano.

- Vienimi incontro. - Mi ordinò, aprendo le braccia, palmi rivolti verso di me.

Con un ghigno, camminai verso di lui, facendo ondeggiare sinuosamente i fianchi. Mi sentivo particolarmente fiduciosa di me stesa, ero attorniata da un'aura d'audacia così accecante da convincermi che avrei conquistato quell'uomo entro la fine dell'allenamento.

Improvvisamente, tutte le mie convinzioni furono rovesciate.
No, letteralmente. Con una singola mossa mi ribaltò come se fossi uno scarabeo stercorario particolarmente impacciato. - Ehi! - Protestai, sentendo la botta della schiena contro il suolo rimbombare nella cassa toracica. Non ero realmente indolenzita, a dolere era più il mio orgoglio.

- Ehi? - Mi canzonò. - Me lo hai chiesto tu!

- No, io ti ho chiesto di allena...

Aizawa si protese verso di me, porgendomi una mano: - È quello che ho intenzione di fare. Ora combatti seriamente.

Feci per afferrare quella mano, ma un'altra idea mi balenò per la testa. Sta palesemente flirtando con me. Vuole giocare con me come il gatto con il topo, pensa che io sia una preda e lui il maschio alpha pronto a conquistarmi. Eh! Rimarrà piuttosto deluso quando scoprirà che la preda, in realtà, è lui.
La fiamma della competizione divampò nel mio petto. Facendo leva su una gamba, gli feci lo sgambetto. Colto alla sprovvista, il grande Eraser Head franò al suolo, accanto a me. Io approfittai della situazione e salii sul suo dorso, tenendolo per i polsi. Mi accovacciai sulla sua schiena con tutto il mio peso, facendogli percepire la facilità con cui riuscivo a domarlo.

- Ti ho detto di combattere seriamente.

- Mi sembra chiaro di averti messo alla mia mercé. - Sorrisi, chinandomi leggermente su di lui.

Aizawa, con un movimento dei polsi, riuscì a divincolarsi. In meno di un attimo, la situazione si ribaltò. Di nuovo. Fui io a ritrovarmi con la faccia contro il suolo, il suo ginocchio premuto contro la nuca e, mentre una sua mano schiacciava la mia scapola, con l'altra tirava a sé il mio braccio teso.