TW: violenza e morte
🥀
Dove sono gli eroi?
Ero appena tornata a casa dopo una bella serata con gli amici, avevo ancora il cuore leggero per le risate e gli analcolici fruttati bevuti in compagnia. Affacciarmi dalla porta finestra e vedere lo scempio fu il primo passo verso un abisso senza ritorno. Viscere riverse per terra, occhi sgranati e vuoti, gli ultimi spasmi della morte che s'impossessavano dei corpi di coloro che c'erano sempre stati per me... un incubo così terrificante da non aver nemmeno mai fatto parte della mia mente prima di quegli atroci momenti.
Mi piegai in due, come se avessi ricevuto un pugno sullo sterno. Un conato di vomito si fece spazio dal basso verso la mia bocca. Un grido silenzioso squarciava il firmamento, ma nessuno poteva vederlo.
C'è ancora qualcuno là dentro! Realizzai, atterrita. Corsi a nascondermi dentro un cespuglio, ricacciando indietro la nausea, sentendo la bile amara e le pungenti lacrime spingere per rompere quel mio velo di apparente fermezza. Forse posso fare qualcosa. Concentrandomi, chiusi gli occhi e visualizzai le strutture fisiche degli invasori. Non ci riesco. Strinsi le meningi, dovevo trovare qualcosa, un appiglio! Niente. C'era il vuoto.
Era esattamente come lo scouting day per lo Yuei, solo peggiore. Se avessi ricevuto un qualche addestramento avrei saputo cosa fare, invece ero immobilizzata dalla mia stessa incapacità. Dove siete tutti? Delle grosse e opache ombre emersero dalla mia abitazione, lanciandosi nel buio della notte.
Dove sei, All Might?
🥀
- Mi dispiace, non immaginavo. - Gli occhi di Aizawa erano sinceri nella loro mestizia, la sua testa era leggermente inclinata su un lato come a volermi scrutare dentro.
Io ero impassibile, avevo imparato a contenermi con gli anni... solo una lacrima solitaria percorreva la strada verso il mio mento. Sospirai, tentando di reprimere il mio imbarazzo. Posso pure nascondere i miei sentimenti, il mio corpo troverà sempre un modo di tradirmi.
Sentii il pollice dell'uomo improvvisamente scorrere sulla mia guancia, asciugando quella lacrima. Quel tocco ruvido nella sua gentilezza mi fece trasalire.
Lo guardai esterrefatta: non mi aspettavo una reazione simile da parte sua. Anche lui era confuso dal suo stesso gesto, il quale probabilmente era guidato dal suo istinto protettivo.
- Scusa. - Mormorò, a fior di labbra, ritraendo la mano.- No. - Con una mossa repentina gli afferrai il polso, stringendomi a quel tanto agognato concatto fisico, lasciando che non si staccasse nemmeno per un secondo dalla mia guancia. Adoravo essere sfiorata da lui, aveva un tocco rivitalizzante, raro...
Eraser Head, allibito, mi si avvicinò come se volesse studiare più da vicino quella mia bizzarra reazione.
- Stai bene? - Domandò, portando anche l'altra mano al mio volto.Io chiusi gli occhi, crogiolandomi in quella tiepida sensazione. Non mi ero mai resa conto di quanto mi mancasse essere accarezzata da qualcuno fino a quando non avevo incontrato Eraser Head e, da allora, avevo trascorso ogni secondo a brancolare nel buio alla ricerca di quelle vibranti sensazioni che solo lui era in grado di darmi.
La porta dell'hotel si aprì e una donna anziana si affacciò sulla foresta. Aizawa ed io ci allontanammo repentinamente, come due ladri colti a rubare. Per fortuna la donna parve non accorgersene, era parecchio minuta e due spesse lenti poggiavano sul suo naso.
- Buongiorno. Siete qui con la classe?- I nostri studenti arriveranno questa sera, per il momento ci siamo solo noi. - Affermò il mio collega.
Io gli lanciai un'occhiata perplessa e, mentre seguivamo la donna dentro l'hotel, gli domandai sottovoce: - Ma non soggiorneranno fuori nei rifugi da loro costruiti?
STAI LEGGENDO
Luna di Mezzogiorno | 𝓜𝔂 𝓗𝓮𝓻𝓸 𝓐𝓬𝓪𝓭𝓮𝓶𝓲𝓪
أدب الهواة• 𝑨𝒊𝒛𝒂𝒘𝒂 𝒙 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓 • Una villain devota ai principi dell'Elimina Eroi e assorbita dalla spirale platonica di Shigaraki s'infiltra nel famoso liceo Yuei con lo scopo di smantellare l'idolatria che difende i falsi eroi. Il suo viscerale od...