Capitolo 35. Ritorno alla realtà

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Rimettere piede a Kamino fu un'esperienza surreale. Tremavo, letteralmente, mentre guidavo quella medesima auto che avevo rubato ai villain, aggirandomi con aria atterrita nelle ombre di quella periferia umida.

- È una pessima idea... - avevo balbettato, con gli occhi fissi sulla strada.

- Perché? - M'incalzò Dabi, svaccato sul posto del passeggero.

- Non ricordi quello che è successo ai miei? E come me ne sono andata?

Il ragazzo s'era limitato a sollevare le spalle, voltandosi verso di me e squadrandomi con le palpebre a mezz'asta, come se dalla mia bocca uscissero solo noiose scemenze.
- Il tuo problema era Kurogiri... e non è mai rientrato a Kamino dopo il Gala.

Improvvisamente il ricordo delle parole pronunciate frettolosamente da Present Mic mi colpì in pieno volto. È vero! Ero così sconvolta dall'accaduto che me n'ero dimenticata: All Might, prima di cedere, era riuscito a sconfiggerlo assieme agli altri eroi. Kurogiri non é più con l'unione.
Immaginai che, a quel punto, dovesse trovarsi a Tartaros, essendo troppo pericoloso e imprevedibile per una prigione ordinaria. Come avevano fatto pure con All for One.

Non ci sono problemi, ma perché sento che ci sia qualcosa di sbagliato in questo mio ritorno?

- Twice? - Azzardai.

Ricordo di averlo buttato giù dalla balconata, non si muoveva più ma mi sembrava...

- Nemmeno lui è mai tornato. - Mi confermò Touya.

Doveva essere quasi tutto a posto, ma perché quel malessere viscerale non m'abbandonava?

Faticai quando dovetti pronunciare quel nome che premeva sulle mie labbra, ansioso di uscire: - Shigaraki?

Ci fu un attimo di silenzio, di vuoto totale. Abbastanza farmi sudare i palmi delle mani contro il cuoio che ricopriva il volante. Siamo arrivati. Accostai l'auto in fondo a un vicolo cieco e mi fermai. Ho bisogno di una risposta, prima d'ogni altra cosa. Io devo saperlo.

- Shigaraki è ossessionato da te. - Dabi si voltò a guardarmi. - Ha detto che farebbe qualsiasi cosa per farti tornare con noi. Sottone.

Gli lanciai una fugace occhiata carica di stupore. Shigaraki? Quel Shigaraki mi rivuole con lui a tutti i costi? Ma non ha minimamente senso! Me ne sono andata bruscamente, ho messo un punto netto  ogni nostro rapporto, perché dovrebbe rivolermi indietro.

- Stiamo parlando della stessa persona che ha tentato di disintegrarmi? - M'accigliai.

- È praticamente un ragazzino che non sa controllarsi. - Osservò, aprendo lo sportello della vettura con un gesto secco.

Mentre lo vedevo appoggiare un primo piede sull'asfalto umidiccio di Kamino, percepii una fitta al petto. Era appena trascorso qualche giorno, ma nella mia testa era come se fosse passato più di un anno... io credevo d'essere una persona totalmente diversa, ero fuggita dall'unione perché mi stava stretta: non rispecchiava più i miei ideali e mi faceva sentire sprecata. In realtà era tutta un'illusione, quel mondo di eroi mi aveva solo che ingannata, come avrebbe fatto con un qualsiasi adolescente ingenuo e pieno di sogni.
Tuttavia avevo anche imparato una lezione importantissima: gli eroi non erano tutti fantocci manovrati dalla loro stessa voglia di fama, il popolo aveva bisogno di rappresentanza. I civili orfani della dipartita di All Might che condividevano sul web la loro frustrazione ne erano lampante prova. Le mie idee erano corrette, la messa in pratica era totalmente sbagliata.

- E poi, non è che ti rimangano altre opzioni. - Dabi uscì interamente dalla macchina e richiuse lo sportello, fermandosi ad attendere fuori.

No... effettivamente Kamino e i villain erano la mia ultima sponda di salvezza. Persi loro non mi sarebbe più rimasto niente.
- Hai ragione. - Dissi, più a me stessa che al mio amico.

Luna di Mezzogiorno | 𝓜𝔂 𝓗𝓮𝓻𝓸 𝓐𝓬𝓪𝓭𝓮𝓶𝓲𝓪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora