「Strange」

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Cavolo! sono in ritardo! il mio insegnate non me la farà passare liscia conoscendolo.

entro correndo in ospedale lanciando un saluto biascicato alle infermiere del turno.

"5 minuti di ritardo.. devo spiegarti che non puoi arrivare in ritardo durante il tuo tirocinio?"

eccola la predica che tanto cercavo di evitare.

"mi dispiace, non succederà più." abbasso lo sguardo, imbarazzata non riuscendo a sopportare il suo sguardo inquisitori

"sarà meglio per te o il tuo tirocinio con me finisce.. adesso preparati che tra 10 minuti ti voglio in sala operatoria."

annuisco e corro a cambiarmi, perdendo il meno tempo possibile, non posso perdere la possibile di avere come insegnante il miglior neurochirurgo del paese.

1 anno dopo.

sono riuscita a finire il tirocinio con il dottor Strange, che mi ha permesso di diventare un neurochirurgo.

lavoro insieme a lui anche se vivo oscurata dalla sua imponente figura ma non credo che possa fare qualcosa.

mi sto rilassando dopo una giornata pesante di lavoro, stesa sul divano con un bicchiere di vino mentre mi guardo un film.

fino a quando il telefono mi distrae, è un numero che non conosco ma decido di rispondere lo stesso.

"t/n t/c?"

"si con chi parlo?"

"il signor Strange è rimasto vittima di un incidente e lei e il suo è il primo numero nei contatti di emergenza."

il cuore inizia battere velocemente, pensando a cosa possa essere accaduto a Stephen.

corro come un pazza con l'auto, rischiando anche di essere arrestato oltre che mettere in pericolo me e gli altri.

arrivo in ospedale poco dopo, mi avvicino all'infermiera all'entrata.

"sono qui per il signor Stephen Strange."

la donna annuisce e cerca tra i vari fogli che ha sul banco, trovando poi quello che le interessa.

"è in sala operatoria, può aspettare in sala."

mi siedo e aspetto, non so per quanto tempo precisamente, con la paura di perdere Stephen senza avergli detto la verità.

°°°°

dopo due ore Stephen esce dalla sala operatoria e fortunatamente mi permettono di vederlo.

quando entro in stanza, vederlo sul lettino, senza forze mi fa male al cuore.

mi faccio forza e mi asciugo le lacrime, non può vedermi in questo stato.

"hey Stephen." mi siedo accanto a lui prendendogli la mano

mi rivolge un lieve sorriso, stringendomi la mano.

"grazie per essere venuta."

"sarò qui ad aiutarti in qualsiasi cosa." gli dico mentre accarezzo i suoi capelli

chiude gli occhi per qualche secondo, per poi aprirla e svelarmi quello che gli hanno detto i dottori.

"mi hanno detto che non potrò più operare."

il suo lavoro è la sua vita e non posso nemmeno immaginare come si senta in questo momento.

"non puoi arrenderti, troveremo un modo per farti ritornare in sala."

"ho bisogno di te." confessa stringendo ancora di più la mia mano

"sono qui Stephen, non ti lascio." gli sussurro dandogli un bacio sulla guancia

"il tempo della visita è finito." un dottore entra in camera per farmi uscire

mi alzo dalla sedia e mi rivolgo a Stephen che mi guarda.

"ci vediamo domani ok? non mollare, sono qua per te."

"grazie.."

gli rivolgo un sorriso ed esco dalla stanza con le lacrime che scendono copiosamente sul mio volto.

pensavo di perderlo.

Ma adesso devo stargli accanto e fargli forza, perché ha solo me.

𝐀𝐃𝐎𝐑𝐄 ☾ 𝐌𝐀𝐑𝐕𝐄𝐋 𝐈𝐌𝐀𝐆𝐈𝐍𝐄𝐒  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora