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"credi che sia una buona idea?" chiedo a Sam
"voglio solo vedere come sta"
"allora perché non vai tu?"
"perché sei tu quella che deve mettersi in testa che Steve ormai non c'è più"
un silenzio cala sulla stanza, Bucky guarda tra me e Sam non sapendo cosa dire.
"bene, allora ci andrò" rispondo senza emozione
"t/n non sei obbligata" aggiunge Bucky cercando di farmi cambiare idea
"lo so ma Sam ha ragione"
Bucky poco com vinto annuisce e mi porta nella stanza dove si trova la macchina del tempo.
"ti accompagno se vuoi" si offre gentilmente Bucky ma scuoto la testa
"è una cosa che devo affrontare da sola, ma grazie" gli sorrido
mi posiziono nella parte centrale della macchina e dopo qualche secondo, in cui mi convinco che posso riuscire in questa missione per me difficile, faccio un cenno a Bucky ed io in pochi secondi mi ritrovo nel 1948.
si respira un'aria diversa in questo anni, ed è strano vedere le persone con abiti e acconciature diverse dalle nostre.
mi avvicino ad una coppia seduta in una panchina che mi guarda giustamente stranita per i miei abiti.
"scusate dove posso trovare Steve Rogers?"
i due non rispondono subito ma piuttosto perdono del tempo per guardarmi meglio.
"alla fine dell'isolato, deve girare verso destro e lo trova nella prima casa" l'uomo rispondo ed io lo ringrazio con un sorriso
"posso chiedere da dove viene?" mi chiede invece la donna
"da molto lontano" le rispondo semplicemente andando via
seguo le indicazioni che mi sono appena state date, arrivo alla fine dell'isolato e appena giro verso destra una musica mi arriva all'orecchio.
la musica proviene proprio dalla casa di Steve.
mi avvicino alla finestra e quello che vedo, in un'altra occasione mi avrebbe emozionata.
Steve e Peggy ballano abbracciati, guardandosi come solo due innamorati fanno.
mi fermo a guardali per qualche minuto, non riuscendo ad andarmene, troppo doloro anche una volta.
non so che cosa mi aspettassi di vedere o cosa mi aspettassi andando indietro nel tempo dove Steve è tornato per essere felice.
mi allontano piano da quella finestra, ritornando sui miei passi, passando davanti alla coppia che prima mi aveva aiutata.
mi allontano ancora un altro po' prima di chiedere a Bucky di farmi tornare al presente.
"Come stai?" è la prima cosa che Bucky mi chiede quando sono di nuovo nella mia epoca
non rispondo, un nodo nella gola me lo impedisce ma le lacrime che iniziano a scendere sono una risposta.
"vieni qui" sussurra aprendo le braccia e stringendomi a lui
"vederlo così felice mi spezza il cuore e mi sento in colpa per questo" confesso singhiozzando
"non devi farlo, non hai nessuna colpa e devi andare avanti per il tuo bene"
nello stesso momento in cui entra Sam nella stanza, mi asciugo le lacrime anche se è ovvio che le abbia viste.
