Capitolo 4: Rivelazioni

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"Vi dirò tutta la verità, senza mezzi termini, ma non mi aspetto che mi crediate. Prendetemi per pazzo, fate come volete, ci sono tante altre cose che vi devo dire, mi preme che crediate più a quelle che alla verità su di me" gli dissi, mentre loro continuavano a guardarmi, ormai pendevano dalle mie labbra.

"La verità è che io......................................"

Presi fiato. Una volta detto, non si poteva più tornare indietro. Strinsi i pugni, chiusi gli occhi e feci un sospiro, poi parlai.

"Io non vengo da questo mondo"
Silenzio. La calma prima della tempesta.
Poi lo shock sui loro volti.

"COSAAAAAA!!!" Urlarono all'unisono, e io indietreggiai per lo spavento, mentre cercavo di riprendermi anche a causa dell'urlo veramente acuto.

"Fermo, cosa vuol dire che non sei di questo mondo?" Mi chiese Bianca, decisamente dubbiosa sul significato della mia affermazione.

"Vuol dire che non sono di qui. E non intendo di Altomare, di Jotho o di qualunque altra regione. Io vengo da un altro mondo, un'altra dimensione, almeno credo si possa considerare tale. Vengo da un mondo in cui i Pokémon non esistono, in cui siete solo una realtà immaginaria. O meglio, vengo da un mondo in cui i Pokémon esistono, ma non sono reali, così come tutti voi non lo siete." Gli spiegai, anche se era un argomento non tanto semplice da spiegare.

"Ma se esistiamo, come facciamo a non essere reali?" mi domando Lorenzo, anche lui incerto su come prendere le mie parole.

"Bhe, ecco. Diciamo che voi siete un'anime. Penso di dovervi spiegare cosa sia un anime.."

"Non serve, so già cosa sono" Mi disse Bianca, e questa volta fui io a rimanere sorpreso.
Probabilmente i loro anime erano diversi dai nostri, ma non riuscivo a togliermi dalla mente l'immagine di Bianca mentre guardava Attack on Titan, e un po' mi fece sorridere, solo che poi ritornai subito serio.

"Cos'è un anime?" Chiese Ash, con una faccia abbastanza stupida, mentre cercava di sforzarsi per capire di che cosa stessi parlando.
"È una specie di cartone animato" risposi "solo che per un pubblico decisamente più grande, e prodotto in uno Stato chiamato..."

"Aspetta, quindi vuol dire che sono in TV!" Mi interruppe Ash, e in men che non si dica, si mise a salutare l'aria, cercando di salutare un possibile pubblico che lo stesse guardando. Tutti gli altri lo guardarono con una faccia decisamente stranita, e io alzai le spalle poggiandomi la mano in faccia, cercando di non guardarlo. Era una situazione seria, e lui aveva trovato il modo di sembrare stupido, ma in fondo andava bene, serviva a rallegrare un po' l'atmosfera, infatti mi fece un po' sorridere.

"Ash, sono abbastanza certo che non ti sta vedendo nessuno" gli dissi.
Lui si intristii, e si ricompose.
"Ma sei non sei di questo mondo, e noi da te non esistiamo, perché allora sei qui?" Mi chiese Lorenzo.

"Onestamente non lo so neanche io, però vi dirò quello che si, vi racconterò ogni singola esperienza vissuta fino a quando sono arrivato qui." E iniziai a parlare loro di come mi sono risvegliato, del mio sogno, e della voce.
"Quando mi sono risvegliato non ci stavo credendo. Mentre ripensavo al mio sogno avevo ancora molti dubbi, specialmente sul salvare qualcuno. All'inizio non avevo capito bene di chi parlasse; poi, quando sono arrivato qui, ho avuto la risposta." E mi voltai verso di lui "Latios, sono qui per salvarti".

Lui mi guardò. Pensavo volesse uccidermi sul colpo, e invece si limitava ad osservarmi, probabilmente perché non stava capendo. Tutti gli altri mi guardavano anch'essi abbastanza stupiti.

"Salvare Latios, ma da cosa?" Mi chiese Lorenzo.
"Dal suo destino, e dal destino di tutta Altomare." Dissi, provocando reazioni di spavento sugli occhi di tutti.
"Prima di andare oltre, però, chiedo ai due Pokemon Leggendari qui presenti di scovare nel giardino un piccolo drone. Ha ripreso tutto con una videocamera, compreso l'accesso al Giardino. Non so se può registrare i suoni, per questo vi chiedo di scovarlo ora. Se lo trovate, non distruggetelo, potrebbero scoprire che lo avete trovato, e cambiare i loro piani. E l'unico modo che ho per aiutarvi e fare in modo che gli eventi vadano come debbano andare. Limitatevi a cercarlo e ad avvisarci di averlo trovato. Ash, tu invece, per favore porta qui Misty e Brock, è fondamentale il loro aiuto.
Non voglio darvi ordini, ma vi prego di fidarvi di me" dissi.
Tutti tranne Ash erano un po' contrari, specialmente nel far entrare degli estranei nel Giardino, ma li rassicurai spiegando loro che erano due persone affidabili.
Detto questo, Ash e i due Lati se ne andarono, lasciandomi solo con Bianca e Lorenzo.
"Apprezzo che tu voglia aiutarci, ma perché?" Mi disse Lorenzo
"Aspetta, voi mi credete?" risposi, ero incredulo.
"È strana questa situazione, ma sento di potermi fidare di te". Mi disse.
"E lo stesso vale per me. Se vuoi aiutarci a proteggere questo posto, te ne siamo grati. Ma non fare brutti scherzi!" continuò Bianca.
"Io...." Ero stupito, avevano fiducia in me.
"State tranquilli, voglio proteggere questo posto tanto quanto voi, c'è un motivo, ve lo dirò a breve". Gli dissi.
"Noi ci fidiamo di te, ma non capisco perché vuoi lasciare il drone attivo. Non sarebbe meglio distruggerlo così non possono più ricevere informazioni?" Mi chiese Bianca.
"Questo è quello che ci si aspetterebbe di fare. Ci sono due principali ragioni per cui ho dato quei comandi a Latios, Latias e Ash. La prima è assicurarmi che ci siano persone che loro non conoscono. Hanno ripreso solo voi per il momento, quindi non si aspetterebbero di trovare altri due umani, per giunta due Capipalestra. Se li facciamo entrare e ci assicuriamo di essere fuori dal raggio d'azione di quel piccolo drone allora avremo un asso nella manica. La seconda ragione sono io. Come avete constatato io conosco effettivamente ciò che sta per succedere, e per aiutarvi mi sto basando su ciò che succederà. Per questo non possiamo intervenire ora: fare una singola azione fuori posto potrebbe cambiare totalmente il futuro. Se distruggiamo il drone loro cambieranno i loro piani, e la mia presenza sarà inutile, perché non saprò più niente." Gli spiegai, cercando di essere il più esaustivo possibile. Bianca e Lorenzo annuirono, avendo compreso il mio piano.
"Beh, se sei così preparato, allora è una fortuna averti dalla nostra parte." Mi disse Bianca, e io annuì sorridendo, e un po' in imbarazzo per il complimento. Poi ci fermammo ad aspettare, mentre gli altri svolgevano i compiti da me assegnati.

Against Destiny (Ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora