Capitolo 6: Cambiamenti

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Bianca POV

Ok. Cosa diamine era successo nelle ultime 24 ore. Va bene che stamattina mi ero svegliata storta, ma non pensavo che la giornata sarebbe peggiorata così tanto. Prima Ash che mi aveva scambiato per Latias, visto che era con le mie sembianze. Poi Angelo che entra nel Giardino Segreto. Poi la verità su di lui e il piano per salvare Altomare. Poi Annie e Oakley e il rapimento di Latios e Angi. La lotta contro i Fossili, il salvataggio di Latios e la morte e trasformazione di Angi.
Tutto quanto. Era troppo da digerire, troppi eventi in un solo giorno.
E oltretutto, come se non bastasse, ero triste. Era successo un disastro, e io non ero stata capace di aiutare, mi sono fatta difendere dagli altri. Non sono stata affatto d'aiuto, non avevo combattuto né contro Annie e Oakley né con i Fossili e alla fine Angi ne aveva pagato le conseguenze, per me e per tutta Altomare.
Continuavo ad avere questi dubbi per tutto il tragitto verso il Giardino Segreto, e anche i miei compagni se ne accorsero, perché anche loro erano tristi. Mi immaginavo i pensieri di Ash, in ogni altra sua avventura era sempre lui l'eroe che salvava la situazione, e in questo caso nessuno di noi era veramente servito a qualcosa, nessuno di noi aveva fatto niente, e Angi ci aveva decisamente stupito, comportandosi in maniera assurda e manifestando una forza sovrumana, e dubito che avrebbe organizzato un piano se avesse avuto fin dall'inizio questo "potere", per cui immaginai che fosse successo qualcosa in lui. Arrivammo al Giardino in fretta e furia, non c'era tempo da perdere, dovevo riportare la Cuorugiada al suo posto, solo in quel modo la città sarebbe stata del tutto fuori pericolo.
Quando entrammo non vedemmo nessuno, ma Latios e Latias erano sicuramente già arrivati. Nel mentre gli altri entravano in casa io mi fiondai verso la fontana al centro del Giardino. Una volta arrivata presi la Cuorugiada dalla tasca, e la riposizionai al suo posto, tirando un sospiro di sollievo. Era tutto finito, la città era salva. Poi mi resi conto che tutto era appena cominciato. Mancava ancora Angi, e quello era un problema che non si poteva risolvere così tanto facilmente, e avevo paura di quello che sarebbe successo.
"Non so proprio cosa fare" dissi rivolgendomi alla Cuorugiada, come se potesse ascoltarmi.

Tornai in casa, e ad aspettarmi c'erano tutti, tranne Latios e Angi, e avevano un'aria abbattuta. In parte avevamo vinto, ma in realtà né eravamo usciti anche sconfitti.
"Come sta Angi?" Chiesi.
"È di là, nella tua stanza. L'hanno poggiato sul tuo letto, quindi non potrai dormirci sopra" mi disse Ash.
Annuii, non mi importava più di tanto del letto, mi interessava solo che stesse bene.
"Bhe ragazzi, è stata una nottata dura, è meglio se vi riposate. Misty, Brock, Ash, restare qui a dormire. Adesso apriamo il divano se volete." Ci disse nonno, mentre si organizzava con Brock per fargli stare comodi.
"Io vado a vedere come stanno Angi e Latios" gli risposi, e mi diressi verso la mia stanza.
Arrivai alla porta, e la aprii. Quando entrai trovai tutto un po' in disordine, non ero riuscita a sistemare poiché stetti fuori tutto il giorno, fino ad'ora. C'erano fogli sparsi sulla scrivania, i miei dipinti appesi alle pareti, e qualche pennello a terra. Era la stanza di una pittrice, in fondo.
Mentre entravo mi girai verso il letto, e vidi Angi sdraiato, nella sua forma da Pokémon, mentre Latios era seduto per terra accanto a lui, con la testa bassa. Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui, lui se ne accorse ma non fece cenno di reagire.
"Come stai?" Gli chiesi.
"Male. Tanto male" mi rispose. Non mi ero ancora abituata ai suoi nuovi poteri, o alla sua voce, quindi mi sentivo sempre strana ogni volta che mi parlava. Gli poggiai una mano sul collo, iniziando a strofinarla. Lui non faceva cenno di nulla, era veramente distrutto.
"Stai tranquillo, dobbiamo stare calmi. Abbiamo fatto un casino, e lo risolveremo."
"È tutta colpa mia. Non sono riuscito a proteggervi, che razza di Guardiano sono, sarei dovuto morire io al suo posto."
"E pensi che lui ne sarebbe stato felice?!?" Gli urlai, e lui mi guardò, sorpreso.
"È venuto qui per darci una mano, per evitare che tu morissi. Credi che sarebbe stato contento scoprendo che tu eri morto? Io non credo." continuai a dirgli, calmandomi dopo il mio piccolo sfogo.
Non avevo mai visto Latios deprimersi così tanto, non era mai stato così tanto abbattuto. Ed effettivamente lui, tra di noi, era colui che era stato salvato da Angi, quindi non esser stato capace di aiutarlo probabilmente lo aveva sconvolto. Cercai di tranquillizzarlo come potevo, abbracciandolo e coccolandolo un po'. Lui si girò verso di me e mi abbracciò a sua volta, ma comunque non sembrava molto tranquillo. Poi ci separammo e misi una mano sulla schiena di Angi, e iniziai ad accarezzarlo. Stava dormendo a pancia in giù, la situazione si era calmata, quindi potevo osservarlo con più attenzione. Era un Latios in tutto e per tutto, l'unica cosa diversa era il colore. Un blu scuro caratterizza parte delle sue piume, mentre le altre erano di un bianco candido. Gli donava davvero tanto, lo rendeva molto regale e unico, anche se già lo era di suo. Devo riconoscerlo, faceva un certo effetto vedere due Latios in una stanza, era una cosa possibile, ma era difficile che si realizzasse; inoltre ammetto che Angi sembrava molto rilassato, il che lo rendeva adorabile sotto un certo punto di vista. Latios era preoccupato che si svegliasse, perciò mi chiese di smettere. A un tratto Angi aprì leggermente gli occhi, rivelando due occhi rosso rubino, che ci guardavano in modo assonnato, per poi richiuderli subito dopo. Ci spaventammo pensando che si fosse già svegliato, e dovetti dar ragione a Latios.
"Vuoi venire con noi giù?" gli chiesi.
"No, vorrei restare con lui, per favore" mi rispose. Annuii e scesi giù, non prima di dargli un ultimo abbraccio, e di sistemargli una coperta sulle schiena, per non farlo dormire male. Lui mi salutò con la zampa e scesi di sotto, raggiungendo gli altri, che avevano sistemato delle lenzuola e delle coperte per terra, e invitammo Latias a dormire con noi, per non farla stare da sola. Ormai l'alba era vicina, avevamo passato la notte in bianco, e non avevamo risolto nulla, anzi avevamo creato solo un altro problema. Ma cercammo tutti di non demordere, e di trovare un modo per tranquillizzare Angi, per evitare di farlo scioccare quando si sarebbe risvegliato. Mi addormentai e Latias si avvicinò a me, e chiusi gli occhi cercando di dormire tranquilla.

Against Destiny (Ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora