Capitolo 14: Incontro

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Angelo POV

Sono passate più tre settimane da quando sono diventato un Latios, e ormai mi sono lasciato alle spalle gli eventi di Annie e Oakley, ma purtroppo non del tutto. Penso ancora di dover controllare meglio le mie emozioni, e proprio per questo Storm mi ha offerto (in realtà me lo ha imposto ma non importa!) di meditare con lui. Mi avrebbe aiutato anche a rafforzare i poteri psichici, anche se non capivo come. E devo dirlo, era noioso. Io di base sono un ragazzo leggermente iperattivo, non riesco a stare fermo, specialmente se una cosa non mi piace, e stare per due ore al giorno seduto per terra a non fare assolutamente niente (perché questo mi sembrava la meditazione i primi giorni) era stancante. Storm però mi teneva attento, mi obbligava a non distrarmi. E devo ammettere, dopo un po' mi stava piacendo. Era bello restare rilassato, senza fare niente, ad ascoltare la natura intorno a noi. Oltretutto, notavo che mi aiutava a concentrarmi. Ciononostante, non era tra le mie attività preferite, ma comunque non la disdegnavo. Ruby aveva abbandonato tutte le sue emozione negative verso di me, e mi si stava avvicinando pian piano, ormai era come una sorellina per me. Anche se non le piaceva meditare, preferiva guardarci in disparte insieme agli altri, poiché non era abile quanto Storm, essendo più grande lui mi stava aiutando di più, ma comunque mi dava una mano, aiutandomi dove poteva.
Anche i Pokémon della città e del Giardino mi aiutavano, dopo aver capito chi fossi diventato, e mi insegnavano qualche mossa utile per combattere. Bianca e Lorenzo, invece, mi insegnavano di più sulla cultura di Altomare, e devo riconoscere che era molto simile alla mia cultura, quella italiana.
Effettivamente la città era molto simile alle città italiane, però era più pulita e le persone erano più rispettose. Io invece, per ricambiare, gli spiegavo qualcosa sulla mia cultura, e sul mondo da dove venivo. Ho risposto più o meno a tutto, e mi piaceva vedere le loro facce stupite, gli dicevo molte cose che loro non conoscevano. Per fare un esempio, non conoscevano una PlayStation, non avevano mai visto un campo da calcio (da loro erano diversi, si giocava coi Pokémon). Avevano anche capito che grossomodo sapevo il futuro di Ash, tuttavia non mi chiesero nulla, volevano scoprirlo per conto loro, e anche io ero d'accordo. Una cosa che invece ero interessati tutti a conoscere erano i Pokémon, poiché conoscevo i Pokémon di tutte le regioni da Kanto a Galar, Leggendari compresi, e avendo vissuto sempre ad Altomare loro non ne erano molto esperti. Mi piaceva spiegarli quello che sapevo, per quanto mi mancava l'esperienza pratica, ma a loro non interessava, sapevano che non avevo quel tipo di esperienza, e per questo mi aiutavano Storm e Ruby, sapevano molte cose ma comunque entro certi limiti. Alla fine io stavo imparando molte cose sul loro mondo e loro del mio, per questo ero molto soddisfatto. Addirittura, per aiutarmi a conoscere meglio la città, Bianca voleva farmi girare con lei per la città, in forma umana, per poter conoscere i luoghi che frequentava, e farmi dei nuovi amici, ma io preferivo aspettare ancora un po'.

Tuttavia, sentivo che mancasse qualcosa, mi mancava qualcosa del mio mondo. Per essere più chiaro, io avevo vissuto male in quel mondo, tuttavia avevo delle persone al mio fianco, e mi dispiaceva non poterle più rivedere. In ogni caso, ad Altomare avevo trovato una nuova famiglia, e presto dei nuovi amici, quindi mi ritenevo contento. Mi addormentai presto, insieme ai miei due fratelli, dopo una giornata pressoché tranquilla.

Mi ritrovavo di nuovo in quell'oscurita.
Conoscevo bene quel luogo, ma stavolta era diverso. Oltre a me c'erano Storm e Ruby, addormentati. Poi aprirono gli occhi, mi videro, e si resero conto di dove si trovavano. Ruby si stava impaurendo, e Storm si avvicinò a me, cercando di capire se ricordavo qualcosa.
"Angi, cos'è questo luogo?"
"Storm, ti ricordi quando, il giorno in cui ci siamo incontrati, vi parlai di quella voce? Ecco, questo è il luogo in cui la incontrai."
"E mi fa piacere rivederti." Rispose la voce, ma stavolta era diversa, più potente, ma non ti dava un senso di paura.
"Chi sei?!?" Rispose Storm, mettendosi davanti a me, per proteggermi.
"Stai tranquillo, Guardiano. Non ho alcuna intenzione di farvi del male. Sono qui per il ragazzo. Ho sentito i tuoi desideri, vorrei aiutarti un ultima volta, ti ho dato la possibilità di salvarli, ma devi renderti conto di quanto questo cambiamento impatterà sugli altri."
"Ti stai riferendo a......la mia famiglia? I miei amici?" Storm e Ruby mi guardarono, avevano capito, ed erano un po' timorosi.
"Se vuoi, puoi rincontrarli. Ma bada bene: qualunque cosa farai, non mi riguarda. Agisci per conto tuo. Quando vorrete, vi riporterò indietro, e poi non ci vedremo mai più." Mi disse, e io lo guardai, per poi sorridere.
"Sei sempre così criptico, eppure non sei cattivo. Voglio rivederli, è giusto che chi mi ha supportato per tutto quel tempo conosca la verità. Ci sto, portaci da loro." Risposi.
"Comunque, grazie di tutto, veramente."
"È la prima volta che qualcuno mi ringrazia, non sono abituato. Prego, ragazzo."
Detto questo venimmo sbalzati nel vuoto, perdendo i sensi.

Against Destiny (Ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora