Una giornata sul set

357 18 4
                                    

Emma's Pov

Mi sveglio in piena notte. Allungo il braccio verso l'altra parte del letto che però è vuota. Apro gli occhi cercando Fabrizio in qualche parte della stanza, ma non trovo assolutamente nessuno. Mi alzo sperando di trovarlo nel suo studio, ma non c'è nessuno così come in salone e in cucina. Noto la porta leggermente aperta e capisco che è in giardino. Prendo una coperta e lo raggiungo.

- Non riesci a dormire? - e mi siedo al suo fianco coprendo anche lui con la coperta.

- Che ce fai qua? So le due de notte. –

- Il letto è troppo vuoto senza di te e sentiamo la tua mancanza – e lo bacio per rassicurarlo. E' molto nervoso per l'inizio delle riprese e cerco di calmarlo anche se sicuramente non ci riuscirò.

- Torniamo dentro, fa troppo freddo qui – e mi aiuta ad alzarmi. Cammina verso la stanza, ma lo trattengo prendendogli la mano.

- Se non riesci a dormire è inutile andare a letto. Facciamo uno spuntino con torta e tisana? – e finalmente sul suo viso spunta un sorriso.

- Lo richiedono i bambini? –

- Anche un po' la mamma – e lo spingo in cucina. Si siede e mentre preparo due tisane e prendo un po' di torta lo osservo. Si sta torturando le mani, non parla ed è pensieroso. Mi guarda solo quando gli metto la tazza davanti accennando un lieve sorriso.

- Parli da solo o ti devo costringere? –

- Come me costringeresti a parlà? –

- Ho i miei metodi Moro. Gli stessi che ho usato per farti ammettere ciò che provavi per me – e ride.

- Sono solo nervoso. –

- Questo lo so. Sono giorni che lo sei, ma perché? –

- Perché è tutto nuovo Emma. Me so buttato in quest'avventura senza neanche pensarci e ora ho una maledetta paura de fallì e de butta all'aria anche tutto quello che ho fatto nella musica. –

- Perché dovresti buttare via tutto? La musica e il cinema sono due cose diverse. –

- Appunto, me prenderanno come er cantautore presuntuoso talmente pieno di sé che ha deciso di buttarsi anche nel cinema – e gioca con la tazza abbassando lo sguardo. Mi alzo, mi metto alle sue spalle e comincio a massaggiargli le spalle per poi appoggiare la testa sulla sua spalla e baciargli la guancia.

- Nessuno penserà questo di te perché i tuoi fan, i colleghi e gli addetti ai lavori ti conoscono. Sei uno dei pochi artisti che è sempre rimasto se stesso, che non si è mai montato la testa anche se avresti potuto farlo per i capolavori che hai scritto e che è rimasto sempre con i piedi ben piantati sulla terra. Questo film rappresenta una piacevole parentesi dalla musica, un sogno che avevi e che hai voluto realizzare anche per ricordare i momenti felici della tua infanzia. Non fallirai, nessuno ti criticherà e anche se dovessero farlo chi se ne frega. L'importante è che tu sia fiero di te stesso come lo sono io di te – e lo bacio facendogli voltare la testa verso di me. Resto con la fronte appoggiata alla sua e sorridiamo quando sentiamo scalciare.

- Ti stanno parlando anche loro. –

- E che me stanno dicendo? –

- Sei il migliore papà, vai e spacca tutto – e finalmente sorride e stavolta è un sorriso vero, largo, di quelli che piacciono a me. Mi fa sedere sulle sue gambe, prende il visto tra le mani e mi bacia dolcemente.

- Grazie amore, nun te volevo angoscià. –

- Non mi angosci e tenerti tutto dentro non ti fa bene. Ora che dici se andiamo a dormire? Sono le tre passate e tra qualche ora devi essere sul set – e mi alzo.

Il momento giusto - Fabrizio MoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora