Un rischio troppo grande

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Fabrizio's Pov

Il tour è il momento del mio lavoro che amo di più, ma ammetto che stavolta me pesa partire. Vorrei restare a casa e stare vicino ad Emma. Non sta per niente bene e saperla qui sola nun me fa star tranquillo anche se m'ha promesso che andrà dai miei. La lascio dormire dopo la notte piuttosto agitata che ha avuto e vado a prepararle la colazione.

Partirò tra un paio d'ore e ho il tempo per stare un po' con lei. Sistemo sul vassoio tutto ciò che le piace anche se con la gravidanza deve rinunciare al caffè e torno in camera. Sta ancora dormendo. Si è spostata ed ora è totalmente al mio posto mentre stringe il mio cuscino.

- Sto ancora qua, puoi abbraccià me invece del cuscino – le sussurro all'orecchio baciandole la guancia.

- Pensavo fossi già partito. –

- Senza prima salutarvi? – e mi abbraccia facendomi stendere di nuovo al suo fianco. – Come ti senti? –

- Meglio, ma ho fame. –

- T'ho portato la colazione – e le sistemo il vassoio sulle gambe. – Puoi mangià tutto stamattina, nun deve andà a fare le analisi – e la bacio.

- Hai preparato tutto questo? – e annuisco mentre la guardo mangiare. La fisso e penso a quanto un semplice messaggio mi abbia cambiato la vita.

- E' la prima volta che me pesa partire. –

- Devi smetterla di essere preoccupato. Io sto bene, noi stiamo bene. Parti tranquillamente e goditi il resto del tour. –

- Me mancherete. Mi mancheranno anche le tue nausee. –

- Le passerei volentieri a te – e mi lascia una carezza sul viso.

- Vieni qua – e la stringo tra le braccia mentre si sistema tra le mie gambe. Le mani finiscono automaticamente sulla sua pancia.

- La troverò cresciuta quando tornerò? –

- Non credo amore, sarai qui tra pochi giorni – e le bacio il collo per poi passare alla spalla spostandole leggermente la maglia che indossa come pigiama.

- Non fare così perché non ti lascio partire – e si gira verso di me baciandomi intensamente. Diamo vita ad un gioco sensuale di lingua e vorrei solo farla mia in questo momento.

- Nun sai che voja c'ho de far l'amore. –

- Guarda che non ce lo impedisce nessuno. –

- Nun è il caso. Hai sentito la dottoressa, mejo non rischiare fino alla prossima visita. –

- Mi prometti che non vai a cercare soddisfazione altrove. –

- Che te salta in mente? Senza de te nun se alza.

- Dai Fab – e mi lascia un pugno sul braccio.

- Te imbarazzi adesso? –

- Ci sono due minori che ci ascoltano – e scoppio a ridere baciandole il ventre.

- Nun se scandalizzano. Ci autorizzano ad amarci e a parlare come abbiamo sempre fatto – e mi bacia stringendo il viso tra le mani.

- Ti amiamo papà. –

- Vi amo anch'io, non sapete neanche quanto – e il telefono interrompe il nostro momento.

- Devi andare amore. Dai, non li fare aspettare ancora visto che già hai la fama del ritardatario. –

- Nun me fa preoccupà mentre non ci sono. Sta attenta e riposati. Io torno presto. –

- Posso accompagnarti alla porta almeno? – e annuisco prendendola per mano. Apro la porta chiedendo ancora cinque minuti di tempo.

Il momento giusto - Fabrizio MoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora