Non mi provocare

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Emma's Pov

Non ho chiuso occhio stanotte. Stamattina si parte per Milano e non so se riuscirò a comportarmi normalmente con Fabrizio. Gli ho detto di considerare un momento di debolezza quello che c'è stato, ma la verità è che lo rifarei altre cento volte. Non so cosa provo per lui, ma so per certo che non è solo un amico per me e in questi giorni insieme a Milano devo riuscire a reprimere le mie emozioni. Dopo una doccia veloce, mi vesto in fretta e raggiungo Francesca in cucina.

- Non fai colazione? – mi chiede notando solo il mio caffè.

- Ho lo stomaco chiuso, non mi va niente. –

- Perché sei così nervosa? Pensavo non vedessi l'ora di cominciare la collaborazione con Fabrizio. –

- Infatti è così. Fabrizio non c'entra niente con il mio nervosismo – e lei nota il tono freddo e distaccato.

- Va bene, non c'è bisogno d'irritarsi così. –

- Andiamo? Rischiamo di perdere il treno. –

- Ma quale treno Emma? Andiamo in macchina con Fabrizio e Maurizio. –

- Come in macchina? Chi l'ha deciso? –

- Io e Maurizio. Abbiamo pensato che fosse più comodo per muoversi. –

- Quindi andiamo con una sola auto? –

- Sì, ma qual è il problema? –

- Non c'è nessun problema. Quindi avviso Paolo che non deve venire a prenderci in stazione e che andremo direttamente a casa sua. –

- Non staremo da Paolo, ma in albergo con Fabrizio e Maurizio. –

- Perché io non so niente? Quando hai deciso tutto questo? –

- Non pensavo di doverti avvisare. Ho sempre organizzato tutto senza consultarti e non ti sei mai lamentata. Io e Maurizio abbiamo pensato che fosse più comodo per voi stare nello stesso albergo qualora dovesse arrivare l'ispirazione per un capolavoro di notte. –

- Molto spiritosa. La prossima volta consultami, soprattutto se devo dividere l'auto e l'albergo con Fabrizio. –

- Ma si può sapere che hai? Che t'ha fatto Fabrizio per farti saltare i nervi ogni volta che lo senti nominare? –

- Non mi ha fatto niente. Ti aspetto fuori. –

- Ma non sono ancora arrivati. –

- Ho bisogno d'aria – e la lascio lì raggiungendo il giardino.

Sono maledettamente nervosa e, anche se non dovrei, mi accendo una sigaretta perché è l'unica cosa che mi calma. Sono persa nei miei pensieri quando mi ritrovo Fabrizio davanti che non ho sentito arrivare. 

- Hai ricominciato a fumà ora? –

- Una sigaretta non cambia la mia situazione. –

- Invece sì. Sei l'ultima persona che dovrebbe fumà – e mi sfila la sigaretta dalle mani.

- Fabrizio ridammela. -

- Non ci penso proprio – e la finisce lui sotto i miei occhi.

- Me ne accendo un'altra allora. –

- Emma nun fa cazzate, basta con ste sigarette – e mi toglie l'intero pacchetto.

- Fabrizio ha ragione, non devi fumare – mi rimprovera a sua volta Francesca.

- Vi siete messi d'accordo? Avete deciso di farmi impazzire in questi giorni? Ditemelo perché se è così vengo col treno a Milano. –

- Te sei svegliata col piede sinistro stamattina? – mi provoca Fabrizio che da quando è arrivato non mi toglie gli occhi di dosso.

Il momento giusto - Fabrizio MoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora