La quiete dopo la tempesta

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Emma's Pov

Sono passati giorni dal litigio con Fabrizio e non siamo ancora riusciti a chiarirci. Le riprese del film sono quasi finite e sta tornando sempre più tardi a casa. Ha provato più volte a chiedermi scusa, ma non sono ancora riuscita a passarci su. E' ancora presto e guardo al mio fianco e lo osservo dormire. Pur non rivolgendoci la parola, non ha perso il vizio di dormire attaccato a me. Ogni notte mi stringe e appoggia la testa sul mio seno sul quale ha adorato dormire sin dalla prima volta che abbiamo fatto l'amore. Non riesco a non accarezzarlo. Per quanto sia arrabbiata con lui, non so stargli davvero lontana. Vorrei stringerlo e abbracciarlo, ma l'orgoglio mi dice di non farlo. Mi alzo lentamente provando a non svegliarlo e vado in cucina per concedermi una buona colazione.

- Fino a quando continuerai a baciarmi e ad accarezzarmi solo quando dormo? – e dopo giorni torno a guardarlo negli occhi.

- Non pensavo mi sentissi. –

- Altrimenti nun l'avresti fatto. Vuoi andà avanti ancora per molto con questo cazzo d'orgoglio? Sono giorni che nun me parli e me tratti come un estraneo, ma te ricordo che sono il tuo compagno e il padre dei bambini che porti in grembo. –

- Non sono diventata improvvisamente stupida. Lo so benissimo chi sei. –

- Sicura? Perché me pare che te ne sia dimenticata – e si siede di fronte a me lanciandomi sguardi di sfida.

- Sai benissimo perché mi comporto così. –

- Cazzo Emma, t'ho chiesto scusa mille volte. Ho sbagliato, ho parlato senza pensà, ma la stai a fa troppo lunga. –

- Io la faccio troppo lunga? Non fai che accusarmi di nasconderti le cose e di mettere in pericolo la gravidanza, ma sono sempre io quella che sbaglia. –

- Nun t'ho mai accusata di mettere in pericolo la gravidanza. Se t'ho detto quelle cose è perché so preoccupato per te e lo sai. Vuoi andà avanti così? Te sta bene non parlare e vivere in questo clima di tensione? Fai pure, te passerà prima o poi – e se ne va lasciandomi sola.

Sento sbattere la porta del bagno e una parte di me vorrebbe tanto raggiungerlo, ma un'altra mi costringe a restare in cucina e a non dargliela vinta. Ha sbagliato lui stavolta e non devo essere sempre io a fare il passo decisivo per risolvere le cose. Questa situazione, però, mi sta distruggendo. Ho solo bisogno del mio uomo, di essere abbracciata, baciata e amata come solo lui sa fare ma le sue parole mi rimbombano in testa e mi allontanano.Provo a non pensarci, ma mi basta vederlo per annullare i miei propositi.

- Tranquilla, tolgo il disturbo – e lo vedo recuperare le chiavi di casa e il cellulare. So che anche lui sta male e che vorrebbe risolvere la situazione, ma il nostro orgoglio non ci aiuta. Oggi dovrebbe essere un giorno felice per lui e, invece, gli sto rovinando tutto.

- A che ora finisci oggi? –

- Ora te preoccupi? –

- Mi preoccupo sempre. –

- Nun me pare – e si volta dandomi le spalle. – Nun lo so a che ora torno. Oggi è l'ultimo giorno di riprese e dopo facciamo una piccola festa. Nun te chiedo de raggiungermi perché so che me diresti de no – e leggo la delusione nel suo sguardo. Apre la porta per uscire, ma gli prendo la mano.

- Fab aspetta – e si ferma. – Non volevo rovinarti questo periodo, mi dispiace. –

- Ormai l'hai rovinato. Oggi t'avrei voluta con me sul set e alla festa. Avrei voluto condividere con te questo traguardo, ma l'orgoglio è più importante de me. Forse non mi ami davvero come dici – e sbatte la porta lasciandomi in un fiume di lacrime. Mi stendo sul divano e provo a calmarmi. Mi sento ansiosa e so che questo stato d'animo non fa bene né a me né ai bambini.

Il momento giusto - Fabrizio MoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora