Non ti rendi conto di quanto tu sia speciale

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Emma's Pov

Finalmente è Natale ed io avevo immaginato questo giorno diversamente. Sono ancora costretta a stare la maggior parte del tempo stesa e mi divido tra il letto e il divano alzandomi solo quando è necessario. Fabrizio è sempre super premuroso, ma lo sento anche molto distante. Non mi tocca e non mi sfiora da giorni e mi manca ogni giorno di più. Evito di chiedergli perché si stia comportando così perché lo so perfettamente: teme di fare del male ai bambini e capisco perfettamente la sua paura, ma vorrei almeno che mi baciasse e mi facesse sentire il suo amore come faceva prima che avessi la minaccia d'aborto.

I miei genitori sono arrivati ormai da qualche giorno e dalle voci che provengono dalla cucina capisco che anche i genitori di Fabrizio sono già qui. Per non farmi stancare troppo hanno deciso che trascorreremo il Natale tutti insieme a casa nostra. Vorrei tanto alzarmi ed aiutare a preparare il pranzo, ma se lo facessi litigherei con Fabrizio.

- Sei sveglia? – e Fabrizio in accappatoio appare in camera.

- Sono già arrivati tutti? –

- Sì, ma Romina, Filippo e tuo fratello sò usciti – e si veste davanti a me mentre mi alzo lentamente.

- 'Ndo vai? –

- In bagno, posso o devo chiederti il permesso? –

- Perché me rispondi così? T'ho fatto solo 'na domanda. –

- Ormai fai solo quello. Mi rivolgi la parola solo per chiedermi se mi sento bene o se ho bisogno di qualcosa. Mi tratti come una bambola di porcellana, non mi fai fare nulla. –

- Pensi che me diverta a comportarme così? –

- A volte penso di sì – e vado in bagno. Mi guardo allo specchio prima di buttarmi sotto la doccia e osservo la pancia mettendomi di profilo. La accarezzo dolcemente e spero davvero di vederla crescere ancora e di poter stringere i miei bambini tra qualche mese. Mi butto sotto la doccia e sono ancora sotto l'acqua quando Fabrizio mi raggiunge aiutandomi ad uscire dal box e porgendomi l'accappatoio.

- Perché sei incazzata? –

- Me lo chiedi pure? Non ci arrivi da solo? –

- Evidentemente no se te lo sto chiedendo – e comincio ad asciugare i capelli, ma spegne l'asciugacapelli costringendomi a guardarlo.

- Rispondimi, perché sei incazzata? Che t'ho fatto? –

- Hai semplicemente vietato a tutti di venire qui ieri per festeggiare la vigilia e non mi baci, non mi abbracci e non mi tocchi da giorni. Ti bastano come motivi? – e ricomincio ad asciugare i capelli per poi tornare in camera per vestirmi.

- Nun lo faccio perché nun c'ho voja de baciarti o de toccarti. Sto solo facendo quello che m'ha chiesto la dottoressa. –

- Pensi che mi faccia bene sentirti così distante da me? Ho bisogno di te come non mai in questo periodo, ma sembra che non te ne freghi niente. –

- Nun dire cazzate, farei quarsiasi cosa per farte star bene e lo sai.-

Evito di rispondergli perché sembra non capire, torno in camera per vestirmi e mi stendo nuovamente a letto dove mi raggiunge poco dopo.

- Possiamo parlà con calma? –

- Sono calmissima. –

- Nun direi, visto come me rispondi. Emma – e mi prende la mano. – Nun è cambiato niente tra noi. Sono solo preoccupato, per te e per loro – e posa una mano sulla pancia e sento gli occhi riempirsi di lacrime. Ad interromperci è il suo telefono.

Il momento giusto - Fabrizio MoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora