Ore d'angoscia

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Fabrizio's Pov

Sono trascorsi alcuni giorni da quando Emma ha messo al mondo Alice e Lorenzo, ma il momento di felicità che sognavamo si è trasformato in un incubo. Osservo Emma e non faccio che piangere pregando di svegliarmi presto da quello che spero sia un brutto incubo. Da quando ha partorito non mi sono mosso da qui. La mia famiglia ha provato in tutti i modi a convincermi a tornare un po' a casa e ad andare dai bambini, ma non riesco a fare nessuna delle due cose. L'unica cosa che vorrei è rivedere il sorriso di Emma e tornare a casa con lei e i nostri figli.

- Amico mio vedrai che andrà tutto bene. Emma si sveglierà e sarete felici con Alice e Lorenzo – e sento la mano di Ermal sulla mia spalla.

- Comincio a perdere le speranze. Guardala. Non se muove e nun dà segni de vita. –

- Non dire così. Devi continuare a pregare e a sperare. Il Bizio che conosco io non si arrende mai. –

- Non dipende da me stavolta Ermal. Vorrei crederci con tutte le mie forze, ma non ci riesco. –

- E invece ci devi riuscire e devi farlo per Emma, Alice e Lorenzo. –

- Non li ho ancora visti – ammetto abbassando lo sguardo perché so che non mi sto comportando come farebbe un buon padre.

- E non pensi che sia il momento di andare dai tuoi bambini? Hanno bisogno di te così come ne ha la mamma – mi fa notare Ermal e, nonostante mille dubbi, decido di seguire il suo consiglio e, insieme, raggiungiamo il reparto dove due piccolini sommersi da vari tubi attirano la mia attenzione.

- Sono così piccoli – osservo mentre una lacrima sfugge al mio controllo.

- Piccoli, ma con una forza incredibile – dice l'ostetrica che era presente in sala parto.

- Come stanno? –

- Stanno combattendo con tutte le loro forze. Il calore del papà li aiuterà a tirare fuori tutta la grinta che hanno sicuramente ereditato dai genitori – prova a rassicurarmi la signora che ha un'esperienza trentennale con i bambini.

- Prova ad accarezzarli attraverso questo foro. I bambini riconoscono il calore del papà e della mamma – e nel sentire quella parola mi irrigidisco.

- Sentiranno presto anche il calore di Emma. Comincia a far sentire ad Alice e Lorenzo il tuo – mi sprona Ermal e seppur con tanta paura, inserisco la mano nel foro accarezzando dolcemente prima Alice e poi Lorenzo e dopo pochi minuti scoppio a piangere.

- Sfogati Bizio, sto qui solo per questo – mi dice Ermal abbracciandomi prima di lasciarmi solo con i bambini. Resto ad osservarli per un po' e pur essendo piccolissimi vedo in loro le stesse espressioni di Emma e spero che abbia la possibilità di fare la mamma perché nun so cosa farei senza di lei. Dopo un paio d'ore torno nuovamente nella sua stanza dove oltre alle nostre famiglie c'è la dottoressa che la sta visitando.

- Come sta? –

- E' stabile – mi spiega.

- Dottoressa, nun voglio sentì cazzate – dico duramente. – Me dica la verità stavolta – tuono.

- Fabrizio le sto dicendo la verità. Emma è stabile e sta reagendo alle cure. Dobbiamo avere pazienza. –

- E' un modo per tenermi buono o è davvero la verità? –

- Capisco che sia arrabbiato e ha tutte le ragioni per esserlo, ma mi creda che se avessi saputo come sarebbe precipitata la situazione non avrei mai permesso ad Emma di tornare a casa e l'avrei ricoverata subito – mi spiega e leggo sincerità nel suo sguardo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 28, 2022 ⏰

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