Sbaglio sempre tutto con te

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Emma's Pov

Sono passati diversi giorni da quando mi sono sottoposta alle nuove analisi, ma i risultati tardano ad arrivare. Sono sempre più nervosa e non faccio che litigare con Fabrizio. Sono due giorni che non lo vedo e non lo sento e anche se vorrei essere solo tra le sue braccia, evito di andare da lui e di chiamarlo perché so che sono insopportabile in questo momento e non ho voglia di torturarlo con le mie paranoie. So che sto sbagliando a lasciarlo così fuori dalla mia vita, ma penso che sia un modo per proteggerlo. Il telefono mi distoglie dai miei pensieri e nell'accingermi a rispondere spero che sia lui.

- Ciao Tommy. –

- Ciao Emmina, allora hai parlato con Fabrizio? –

- Non riusciamo a venire. –

- Mi dispiace, ci saremmo divertiti da morire. Sarà per un'altra volta? –

- Sicuramente, l'estate è ancora lunga. Salutami Carolina, ci sentiamo quando tornate – e riaggancio a malincuore perché mi sarebbe piaciuto trascorrere un weekend al mare lontano da tutto e da tutti, ma non ne ho più parlato con Fabrizio e lui non ha più tirato fuori l'argomento. Decido di andare a correre per distrarmi un po', ma la mia testa non riesce ad andare oltre e non faccio che pensare all'esito di quelle maledette analisi che tarda ad arrivare.

Sento nuovamente il telefono squillare e decido di rispondere.

- Dimmi. -

- Sei talmente incazzata con me da non salutarmi neanche? –

- Non sono incazzata. –

- Però nun ce vediamo da due giorni e se nun t'avessi chiamata, tu nun l'avresti mai fatto. –

- Non è vero e lo sai e poi non devo essere sempre io a fare il primo passo quando litighiamo. –

- Te ricordo che l'ultima volta so venuto fino in Puglia a recuperarti. –

- Me lo rinfaccerai a vita? –

- Nun te sto rinfacciando niente. Se sei a casa ti raggiungo. –

- Sono fuori. –

- Dove? –

- Fabrizio sono fuori a fare una passeggiata. –

- Nun se può sapè dove? –

- No, altrimenti mi raggiungeresti. –

- E sarebbe così strano? Se te ne sei scordata, stiamo ancora insieme – e mi sento in colpa per avergli risposto male.

- Scusa, ma ho voglia di stare da sola. –

- Me stai facendo fuori dalla tua vita? –

- Amore no. –

- Almeno me chiami ancora amore. –

- Sei tu arrabbiato con me? –

- Sono preoccupato per te. –

- Sto bene Fab. –

- Non credo. Nun parli con me, nun me dici cosa pensi e cosa provi. –

- Amore davvero, sto bene. Ti raggiungo più tardi a casa. –

- Nun te preoccupà. Stai tranquilla. –

- Fabrizio ti amo. –

- Ti amo anch'io Emma e nun te lo dimenticà mai – e dopo aver sentito il tono con cui me l'ha detto mi rendo conto che lo sto ferendo anche se involontariamente. Decido di tornare a casa e mi tuffo sotto la doccia per poter andare da lui. Sono ancora in accappatoio quando sento suonare e guardando dal videocitofono spunta inevitabilmente un sorriso sul mio viso.

Il momento giusto - Fabrizio MoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora