Act XVI

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Serendipità

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Serendipità

La mensa come al solito è piena di studenti ed è rumorosa. Dopo tutti questi anni alla fin fine ci ho fatto l'abitudine ma non smetto mai di immaginare come sarebbe una mensa silenziosa e pacifica. Sicuramente non popolata da studenti liceali a quel punto.

Come di consueto ho davanti a me il mio piatto squisito cinese preparato amorevolmente da papà mentre i due piccioncini mangiano il cibo schifoso della scuola. Solo a guardarlo mi viene il mal di pancia, dico sul serio. Yoongi e Jungkook stanno parlando tra di loro di qualcosa di piacevole a giudicare dai loro sorrisi ma sono stato così immerso nei miei pensieri che non sono riuscito a seguire una virgola di ciò che stanno dicendo.

«Devo raccontarvi una cosa» esordisco battendo il piede a terra. Vedo i due girarsi verso di me: Yoongi sorride soddisfatto mentre Jungkook alza le mani al cielo.

«Finalmente! Ci stavamo chiedendo quanto tempo ci avresti messo a tornare tra noi. Eri così perso nel tuo mondo» esclama scuotendo la testa.

«Su, sputa il rospo Spielberg» ridacchia Yoongi spronandomi a parlare. Sorrido per qualche secondo: mi piace questo soprannome, mi fa pensare che magari in futuro diventerò un bravo regista.

«Ho parlato con Park ieri» inizio a spiegare e noto già i lineamenti di Jungkook indurirsi. Ricordo quando Yoongi mi aveva apertamente detto di trovare il mio migliore amico estremamente sexy quando assumeva quell'espressione dura. Ma non è il momento di pensarci! «È venuto a casa mia perché mi ha riportato a casa di nuovo e ha detto una cosa che mi ha fatto davvero irritare, più del solito» ometto ovviamente la figuraccia fatta davanti a lui prima di intraprendere quella conversazione.

«Ah quindi questa volta non si è solo limitato a respirare per infastidirti» dice ironicamente Yoongi sorridendo divertito. Lo guardo leggermente male ed un sospiro esce dalle mia labbra.

«No, sono serio Yoongi. Questa cosa mi ha fatto davvero arrabbiare» stringo le labbra posando un attimo le bacchette. «Mi ha detto che ho un disturbo ossessivo compulsivo, ci credete? Cos'è, ora si improvvisa anche dottore? Ma per favore. Ha detto che i miei non sono vizi ma chiari segni di doc, figuratevi! Mi sembra palesemente una cavolata, vero?» sbuffo una risata nervosa alzando lo sguardo sui miei amici.

I due mi guardano senza dire nulla, li vedo stringere di poco le labbra per poi scambiarsi un rapido sguardo. Il mio sorriso svanisce seduta stante e mi metto dritto sulla sedia guardandoli confuso. Cosa vorrebbero dire con questo silenzio? E quello sguardo complice? Sento le budella attorcigliarsi ed una sensazione innata di paura invade i miei sensi.

«Tae» mormora Jungkook sporgendosi in avanti e prendendo le mie mani nelle sue. «Sai che detesto Jimin tanto quanto lo detesti tu» so che c'è un ma, c'è sempre un ma. «Ma, a malincuore, devo ammettere anche quando il nostro peggior nemico non ha tutti i torti e voglio essere sincero con te».

Come Romeo e Giulietta. O Quasi ¦ VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora