Act XXXVII

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Fragole nel petto

Avete presente quando vi siete preparati un discorso, sapete ciò che dovete fare, non vedete l'ora di farlo e siete completamente tranquilli perché sapete che nulla potrebbe andare storto?

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Avete presente quando vi siete preparati un discorso, sapete ciò che dovete fare, non vedete l'ora di farlo e siete completamente tranquilli perché sapete che nulla potrebbe andare storto?

Io no. Le mie mani non hanno mai sudato così tanto come oggi per il nervoso e l'ansia e non sono mai stato così insicuro sul da farsi. Avere le cose sotto controllo mi ha sempre aiutato a stare tranquillo ma adesso nonostante io sappia perfettamente cosa fare non sono affatto tranquillo. Questo perché non è una situazione prevedibile, tutt'altro.

Jungkook e Yoongi mi hanno aiutato tanto questa mattina a stare sereno ma purtroppo non è durato a lungo perché non appena ho visto lui è svanita tutta la tranquillità. Non ho detto ai miei amici cos'ho in mente di fare perché voglio sia una cosa mia da affrontare, sanno solo che devo fare qualcosa.

Posso farcela, devo dirglielo, devo chiedergli scusa. Ora è il momento. È solo, sta prendendo i libri per le ultime lezioni del giorno e posso parlargli perfettamente. Con le gambe tremanti mi dirigo verso di lui stampandomi in faccia un sorriso convinto e dolce.

Quando lo vedo, però, voltarsi nella mia direzione per tornare in classe vado totalmente nel panico. Non posso farcela, non posso parlargli adesso, non è ora il momento. Mi giro di scatto ed entro in bagno per nascondermi da Jimin. Deglutisco guardandomi allo specchio. «Puoi farcela Taehyung. Sei carino, gli piaci, hai carisma...a modo tuo, l'hai già conquistato, devi essere solo sincero ed è fatta. Nulla potrà andare male» parlo al mio riflesso facendo respiri profondi e convincendomi che andrà tutto bene.

Abbozzo un sorriso nervoso alzando un pollice in su per incoraggiarmi ancora di più. Improvvisamente sento uno sciacquone essere tirato ed un ragazzino esce da una cabina del bagno guardandomi con sguardo stranito ma divertito. «Non so chi tu sia ma puoi farcela, amico. Chiunque sia la persona la conquisterai» mi sorride dandomi una pacca sulla spalla per poi uscire e lasciarmi solo.

Grugnisco imbarazzato passandomi una mano nei capelli per poi aggiustarli in fretta. Mi guardo di nuovo allo specchio e do un colpetto al lavandino prima di andarmene. Devo avere più fiducia nelle mie capacità. Ce la farò. Mi guardo intorno ma di Jimin non c'è più traccia, sicuramente sarà andato in classe. Sbuffo deluso e mi avvio a mia volta verso la mia classe per seguire le ultime due lezioni, poi ci saremmo visti per le prove di teatro. Solo dopodomani ci sarà lo spettacolo ufficiale.

No! Non devo pensarci. Sono già nervoso da solo per farmi perdonare da Jimin, manca solo il pensiero dello spettacolo e posso dire di essere spacciato. Saluto Jungkook con un cenno della mano mentre lui rientra in classe. Entro anche io nella mia andandomi a sedere al solito posto accanto a Yoongi.

«Hai già parlato con Jimin?» mi chiede confuso probabilmente dalla velocità con cui l'ho fatto.

Scuoto la testa sconsolato e sprofondo nella sedia guardando davanti a me senza muovere un muscolo. Come posso fare per darmi coraggio e andare a parlargli? Ma devo per forza farlo oggi perché domani è troppo tardi. Non devo rimandare le cose, basta così. Gli parlerò appena finite le prove, devo essere determinato.

Come Romeo e Giulietta. O Quasi ¦ VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora