Act XL

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Epilogo- E voi l'avreste mai immaginato?

Mi passo le mani sul viso sentendo la stanchezza impossessarsi più della mia mente che del corpo

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Mi passo le mani sul viso sentendo la stanchezza impossessarsi più della mia mente che del corpo. Poso pigramente la penna sul quaderno aperto mentre fisso gli appunti ricopiati in bella copia a metà. È da questa mattina che studio facendo brevi pause per sgranchirmi le gambe e ricaricarmi di energie. Le lezioni teoriche di regia sono meravigliose ma pesanti, fin troppo. A breve avrò un esame teorico per poi passare a quello pratico e sto cercando di moderare in tutti i modi la mia ansia.

Sono stanchissimo, ho sul serio bisogno di un attimo di riposo. Solo cinque minuti. Chiudo gli occhi posando la testa sulla mia scrivania totalmente in disordine mentre intorno a me vige il caos tra scatoloni e oggetti ancora da sistemare in camera e in tutto il piccolo appartamento.

Non appena sento di poter dormire in santa pace ̶ cosa piuttosto difficile a causa dei continui rumori di macchine ̶ ecco che il cellulare inizia a vibrare fortemente, rischiando di cadere dalla scrivania. Lamentandomi alzo il capo prendendo in mano il cellulare. Spalanco gli occhi vedendo la sveglia che continua a suonare: sono già le sette di sera?! Oh dio.

Passo il dito sullo schermo per mettere a tacere quel vibrare fastidioso, apro il computer portatile e impazientemente accedo all'applicazione di kakaotalk trovando il mio migliore amico già online. Neanche il tempo di sistemarmi i capelli che mi videochiama. Ridacchio tra me e me prima di accettare e avere il suo viso tondo su tutto lo schermo.

«Sei in ritardo! Cosa stavi facendo eh? Ah non me lo dire, mi stavi tradendo non è vero?» esclama immediatamente assumendo un'espressione delusa.

Rido divertito sistemandomi meglio sulla sedia. «Ottima imitazione, davvero impeccabile Kookie. Scusami, stavo studiando e ho perso la cognizione del tempo, per fortuna avevo messo la sveglia!» gli mostro il quaderno degli appunti come prova.

Lui sorride amabilmente sistemandosi il PC sulle gambe dal momento che è sdraiato sul letto. «Lo so, non preoccuparti. Ormai sei diventato uno studente modello Tae.» mi strizza un occhio.

Mi allargo in un sorriso fiero mentre mi tocco il petto in modo teatrale. Poi torno in me battendo le mani. «Allora! È una settimana che non ci sentiamo, ci sono novità? Racconta su!».

Jungkook scuote la testa un po' annoiato, poi però sembra avere un lampo di genio e fa un piccolo balzo. «Oh sì, che idiota! Allora, io non ti ho detto niente ma oggi quando sono andato a trovare tuo padre l'ho sorpreso a discutere animatamente con Casey. Non sembrava un cosa esageratamente seria, penso comunque che te ne parlerà questa sera quando ti chiamerà».

Rimango sorpreso da quella confessione poiché non me lo aspettavo minimamente: le cose tra papà e la sua, ormai, compagna sembravano andare a gonfie vele. Chissà come mai avevano discusso e soprattutto su cosa. Se è stata colpa di mio padre torno a Seoul solo per prenderlo a sberle e fargli chiedere scusa. Proprio ora che ho iniziato ad andare d'accordo con Casey! «Li meno se non risolvono entro domani».

Come Romeo e Giulietta. O Quasi ¦ VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora