Act XXXIII

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Oh Romeo, Romeo. Perché sei tu Romeo?

 Perché sei tu Romeo?

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L'ho baciato. Ho baciato Jimin. Park Jimin. Quello che mio padre odia. Lui mi ha baciato. Io l'ho ribaciato. Mi ha detto che abbiamo qualcosa adesso. Io ho accettato.

Ed è stato così bello. Le sue labbra erano così morbide, dolci, mi ha accarezzato la guancia! Mi teneva stretto a sé. Abbiamo mangiato insieme, guardato le luci della città. Mi ha detto che sembravano stelle e che si riflettevano nei miei occhi e che automaticamente sono una stella. E sono arrossito, poi lui ha riso. Mi piace la sua risata, è molto carina. Lo è sempre stata. Lui è carino. Lo è sempre stato.

Mi alzo dal letto ed inizio a camminare per la stanza. Dovrebbe rimanere una cosa segreta. Non dovremmo farne parola con nessuno. Questo significa non farne parola con Yoongi. Non farne parola con Jungkook. Il mio Jungkookie al quale ho sempre detto tutto. Quando era in vacanza questo inverno ci chiamavamo anche quando eravamo in bagno! Come riuscirò a nascondergli una cosa simile?

A meno che...no, non posso dire a Jimin che mi tiro dietro. Anche perché non voglio. No, posso farcela, devo farcela. Non è come se fosse una relazione dopo tutto, no? Come ha detto Jimin è solo un conoscersi in modo diverso. Niente di ufficiale. Potrebbe finire prima che me ne accorga. Ma non voglio che finisca. Non così presto almeno. Forse fra cinque anni. O sette. O di più.

«Tae? È pronto ed è arrivato anche Jungkook» mi richiama papà spaventandomi. Torno con la testa nella realtà ed annuisco mentre se ne va. Grugnisco passandomi le mani nei capelli scompigliandoli. Lo psicologo mi ha detto che può essere un buon antistress dopotutto.

Esco dalla mia camera e mi dirigo in cucina cercando di mettere su un'espressione tranquilla o per lo meno la mia solita faccia apatica o schifata dal mondo intero. Nel mio campo visivo entra da subito Jungkook che ha in braccio Hulk il quale gli sta leccando tutta la faccia.

«L'ho sempre detto che ha un debole per te e non per me» alzo gli occhi al cielo giocosamente avvicinandomi a lui. Jungkook ride mettendolo giù per farlo andare a mangiare.

«Questo perché io gli do croccantini extra a differenza tua» mi fa la linguaccia ed io lo colpisco alla pancia facendolo lamentare. Aggrotto la fronte posando di nuovo la mano sul suo addome. «Che stai facendo? Non sono incinta».

«Qualcuno qui si sta allenando vedo» sorrido malizioso alzandogli la maglietta e scoprendo i suoi addominali non ancora molto accentuati. Jungkook arrossisce dimenandosi dalla mia presa.

«Almeno non sono pigro come te! E poi a Yoongi piace-».

«Lalalalalalala!» urlo tappandomi le orecchie immediatamente allontanandomi da lui, ma lo vedo rincorrermi. Sta dicendo qualcosa, probabilmente qualche oscenità che fanno nell'intimità quei due ma non ci tengo davvero a saperlo. Se ne venissi a conoscenza credo che non potrei guardarli in faccia per i seguenti due mesi.

Come Romeo e Giulietta. O Quasi ¦ VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora