6. Killer

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*Amy*

Finalmente un bagno caldo.
Alleluja.
Mi serviva, sembrerà strano ma l'acqua mi depura più di qualsiasi cosa al mondo, riesce a lavare via ogni singola preoccupazione fuori dalla porta.
Esco dalla vasca e già mi manca la sensazione dell'acqua sulla mia pelle.
Quella calura che abbracciava tutto il mio corpo, peccato.
Mi metto un'asciugamano introrno al mio corpo e lo blocco all'altezza della clavicola sinistra.
Torno in camera e trovo Luke ancora steso sul letto, non si era mosso di un centimetro.
"Oddio" mi lascio scappare
"Non mi ricordavo che eri qui" dico ancora con il cuore in gola.
"Oddio anche a te" dice guardandomi con la coda dell'occhio
"Comunque quell'asciugamano ti dona"
Mi guardo, ho solamente un'asciugamano addosso, e Luke sta esplerando tutto il mio corpo col suo sguardo pervertito.
"Cazzo, ehm, scusa, mi ero dimenticata le.. lascia perdere"
"Ohw, non preoccuparti, per me potresti anche cambiarti qui, per me non fa differenza"
"Non preoccuparti, vado in bagno" gli dico con aria strafottente, sbattendo la porta dietro di me.
Quel Luke è proprio un osso duro eh.
Torno in bagno, mi cambio, cerco di sistemare i capelli e mi metto un filo di trucco, giusto per non far vedere la mia aria di disperata che non ha dormito tutta la notte.
Mi giro verso la porta per prendere l'asciugamano e trovo Luke sulla soglia. Sussulto.
"Okay, ora dimmi come faccio a non spaventarmi se tu mi osservi sull'uscio della porta del mio bagno"
"Okay! Questa te la posso dare"
Mi sorride ed io comincio ad avere i brividi, è questa l'emozione che mi fa quando sto con lui. Basta Amy, basta!
Non pensarci.
"Hey Luke che ore sono?" chiedo noncurante
"Meno 10"
"Oddio ma è tardissimo!"
"Non se abbiamo una macchina come la mia"
"Giusto, oggi mi porti tu"
"Giusto"
Usciamo da casa mia, arriviamo alla macchina, Luke mi apre lo sportello e mi invita a salire. Che gentiluomo.
Arriviamo dopo poco a scuola.
Luke mi aiuta a scendere dalla macchina e mi sorride ancora.
"Grazie Luke, di tutto, veramente"
dico strappandogli l'ennesimo sorriso.
"Prego Amy, mi ha fatto piacere passare un po' di tempo insieme a te, non sei così male"
"Neanche tu"
Momento di silenzio imbarazzante, odio quando ci sono.
"Ci vediamo a biologia allora"
"A dopo tesoro" dice girando i tacchi.

*Luke*

Sento una strana sensazione allo stomaco mentre mi allontano da Amy.
Mi.. Manca?
Luke Mc Mullen non si innamora! Sei uno stronzo a pensare queste cose, piantala, ora!
Entro a scuola e mi dirigo verso la classe. Sono già tutti dentro, che palle. Perché sono sempre io quello in ritardo? Forse sono gli altri che vengono troppo presto.
Mi guardo attorno per trovare Ashton, ma non lo vedo, che succede? Ash che non va a scuola? Oddio. Deve essere successo qualcosa.
Prendo il cellulare per mandargli un messaggio per assicurarmi che stia bene, ma qualcuno mi chiama.
"Mc Mullen!" La voce stridula della professoressa di inglese
"Portami subito il cellulare, sequestrato"
"Ma prof io.." cerco di giustificarmi
"Niente ma, dammi il cellulare, sulla cattedra, subito!"
Metto il telefono sulla cattedra e sbuffo tornando a posto.

*Amy*

Non riesco a concentrarmi, l'unica cosa a cui penso è Luke.
Vorrei solo concentrarmi sullo studio ora, e basta.
Sono in ritardo di dieci minuti per la classe di inglese, damn.
Busso ed entro nell'aula imbarazzata.
"Scusi prof, non ricordavo più qual era la classe" cerco di inventare una scusa
"Che non avvenga mai più, ora cerca un posto e siediti"
Mi guardo introrno e vedo Luke, con un sorriso smagliante stampato in faccia, credo che mi abbia più sorriso lui in un giorno che mia madre in tutta la mia vita.
"Hey" lo saluto
"Hey" dice sussurrando
"Da quanto tempo, eh?" ironizzo
"Vero?" gli faccio una linguaccia e comincio a seguire la lezione.

*dopo un'ora*

Usciamo dall'aula ma non vogliamo separarci, quindi restiamo vicini, ci guardiamo e ridiamo sfalzati, prima io e poi lui.

"Hey senti, ti va se ci vediamo a pranzo?" mossa azzardata Amy, sicuramente dirà di no
"Ehm senti Amy.." ecco che ora mi rifila una scusa
"..devo andare a mangiare a casa di Ashton.. ti va se dopo scuola ci vediamo alla macchina e ti accompagno io?"
"Si, voglio dire, certo! A dopo allora!"
"A dopo Amy"

Amo sentire il mio nome pronunciato in quel modo.

*Amy*

Le lezioni passano con una velocità impressionante, una dopo l'altra, passavano così, come acqua fra le dita.
La campanella suona e finalmente esco dalla classe, entusiasta.
Non mi sono mai sentita cosí felice in vita mia, sento la gioia scorrermi nelle vene, mi sento carica, forte, pronta ad affrontare ogni pericolo, ogni sfida, e conquistare Luke, ne è decisamente una.
Dopo le lezioni corro alla macchina e noto che lui è già arrivato, quando pochi istanti prima, all'uscita, era poco distante da me. Maledette gambe lunghe. Lo saluto con un sorriso e salgo subito in macchina.
"Vedo che ormai siamo passati oltre ai convenevoli"
"Ah, ciao Luke"
"Vedo che siamo passati al sarcasmo"
"Vedo che siamo in ritardo, dai muoviti"

Guida per un paio di isolati e arriviamo ad una grande villa interamente costruita in legno. È suggestiva, sembra una di quelle baite di montagna, solo mille volte più grande. Amo questo genere di casa. Luke parcheggia nell'ampio spiazzo davanti alla casa e poi arriviamo sull'uscio di casa.
"Ashton?" chiama il biondo, ma nessuno risponde. Si sente un rumore, ripetuto, sordo.
"Ashton?" chiama Luke con maggior agitazione nella voce, gli occhi spalancati, si vede che è preoccupato. Luke apre la porta ma non entra.
"Ashton, non posso entrare, lo sai!"
Nessuna risposta. Solo molto silenzio. Si sente un grido.
"Amy, entra, vai a vedere se è successo qualcosa, corri" mi dice ancora con voce tremante.
Entro senza pensarci due volte, cerco di orientarmi, ma mi trovo nel mezzo di un entrata enorme. Non so dove andare, giro a destra e mi trovo ai piedi di una rampa, vicino ad un corpo. Apparentemente senza vita. Mi appresto a controllare il polso, ma purtroppo non c'è nulla da fare. Guardo in cima alle scale e vedo Ashton, seduto sui gradini, con sguardo fisso sul corpo.
"Amy? Che succede?" chiede Luke dall'uscio. Vorrei potergli ripondere.
"LUKE!" Ashton si sveglia come da un sonno profondo.
"Luke corri, entra, vieni subito"
Luke si appresta ad entrare e corre nella nostra direzione. Fissa prima me e poi il cadavere, poi Ashton.
"Non dirmi che.." il biondo non riesce a continuare la frase, sembra quasi spaventato da quello che potrebbe dire.
"Non dirmi che.. questa è stata colpa tua, dimmi che è stato un incidente, e che tu stavi in un altra stanza"
Ashton rimane in silenzio, fissando ancora il cadavere.
"DIMMELO ASHTON" ringhia Luke
"Io non volevo, stavamo giocando e lei è caduta ed io.." l'amico lo interrompe "Non dirlo, non voglio sentire le tue scuse, ormai è successo".
Sembrano freddi, come se vicino a loro non ci fosse un morto, come se vicino a loro non ci fossi io.
"Ashton, stasera c'è la luna piena, sai che vuol dire?"
"Lo so Luke, lo so bene"
"Devo portarti via da qui, immediatamente"
Luke si avvicina a me e mi guarda negli occhi.
"Dimentica tutto quello che è successo qui dentro e dimentica di conoscere questa casa, ora torna a casa e fai ciò che solitamente fai" mi da un bacio sulla fronte ed io mi dirigo verso casa.

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