*Amy*
Mi sveglio tutta sudata, ho fatto ancora quell'incubo. Sogno mio padre dare la caccia a Luke, come se si conoscessero, mio padre è morto quando Luke aveva pochi anni, non è temporalmente possibile. Scaccio questo pensiero dalla mente e sblocco il telefono per vedere l'orario. È più presto di quanto pensassi, sono in anticipo, vai cosí Amy Jackson! Per una volta sei in anticipo!
Mi riavvolgo nelle coperte e chiudo gli occhi, ma qualcosa me li fa riaprire istantaneamente. Il mio telefono squilla, un avviso di messaggio. Chi potrebbe essere a quest'ora? Prendo il telefono e con mia sorpresa scorgo un messaggio di Michael."Hey splendore buongiorno, serve un passaggio per andare a scuola?"
Ecco perché adoravo Michael, riusciva sempre ad essere gentile con me e trovava sempre un modo per rendersi utile.
"Certo, perché no? Vieni alle 7:45 almeno arriviamo presto. Passo e chiudo."
La cosa del "passo e chiudo" la usavamo da quando eravamo piccoli. Giocavamo ad essere capitani di una nave e cominucare alla base la nostra posizione. Io e Mikey ci divertivamo con poco quando eravamo piccoli, anche un semplice gioco a immaginazione ci piaceva, eravamo semplici, cosa che oggi sembra essere quasi svanita nei bambini.
Io e Mike andavamo spesso in una casetta abbandonata nei boschi, era il nostro posto. Passavamo ore a tracciare un sentiero per terra per raggiungere un tesoro inventato, ci piaceva, passavamo tempo, e ci inebriavamo uno della presenza dell'altro. A quei tempi Michael era diventata la mia prima cotta, mi piaceva tutto di lui. I suoi occhi grandi e verdi, il suo sorriso dolce, le sue labbra sottili e rosse che avrei voluto baciare sempre, la sua risata, cosí infantile, la sua voce, o forse fu il modo in cui cantava per me mentre suonava la chitarra che mi fece cadere ai suoi piedi. Non so, ma Michael era tutto ciò che desideravo in un ragazzo, mi faceva ridere e piangere nello stesso tempo e ci volevamo davvero bene, più di quanto entrambi volessimo ammettere. Tra noi non c'era una vera e propria alchimia, ma siamo sempre funzionati.
Ma un giorno l'idillio finí, Michael divenne strano, ed io non riconobbi più il mio vecchio migliore amico. Era diverso, schivo, gli occhi gli cambiavano colore improvissamente, si dipingevano di un tenue rosso magenta, e lui mi diceva che era una semplice allergia. Ed io non gli credevo mai, ma facevo finta di farlo per lui. Ci frequentavamo di rado, eravamo semplici amici, lui non si faceva mai vedere, qualche volta la sera, ma non veniva più neanche a scuola. Passai interi mesi a cercare di risanare il nostro rapporto, ma Michael ormai non lo voleva più, non voleva essere salvato. Senza di me lo vedevo sempre triste, nella sua stanza, vicino alla finestra: osservava il cielo e perdeva una lacrima o due. Mi spezzava il cuore quella situazione ma Mike non voleva cambiare, non voleva vedere nessuno, voleva stare da solo. E poi quel giorno arrivò.
Ricordo il giorno in cui mi dicesti che stavi per partire, ricordo il mio make-up scorrermi sul viso, e il sogno che ti sei lasciato indietro, non ti serviva, come tutti i desideri che abbiamo fatto, perché non sto bene. Per niente bene.Avrei preferito svegliarmi con l'amnesia piuttosto che vivere senza di lui, ma dovetti abituarmi alla mancanza di Michael. Da qualche mese le cose fra noi andavano bene, eravamo come prima, ma poi venne il giorno in cui mi disse che doveva partire, e tutto quello che con tanta cura avevo cercato di ricostuire cominciò a crollare. Michael non poteva lasciarmi, non ora che avevo capito di amarlo.
*flashback*
"Non puoi andartene!" urlo con quanta voce ho in gola al ragazzo coi capelli biondi. Lui mi sta davanti, di spalle, tiene i pugni stretti e non si gira a guardarmi.
Un breve silenzio cade fra noi, che dopo poco viene spezzato dal suono dei singhiozzi di Michael dovuti al pianto.
"Credi che io lo voglia?" grida lui, con tutto il viso inondato di lacrime.
"Credi che io voglia abbandonare tutto? La mia casa, la mia vita, te?" chiede attenuando il volume della voce.
"Allora non farlo" dico supplicante. "Non andartene, resta" dico abbassando lo sguardo, non riesco a sostenere la vista dei suoi bellissimi occhi verdi pieni di lacrime, non riesco a vedere il mio Michael in questo stato.
Mike mi guarda per un attimo, poi si lascia sfuggire una risata sarcastica e cupa e dice "Fosse facile Amelia".
Mi chiamava per nome intero, Michael non lo fa mai se non è necessario essere seri, e questo è proprio uno di quei momenti.
"P-perché?" mi sforzo di chiedergli mentre i singhiozzi assaltano anche la mia gola. Mi asciugo le lacrime dal viso con la manica dalla felpa, ma non serve a nulla comunque perché non cessano di scendere.
"È una cosa più grande di me e te Amelia, non capiresti, ed io comunque non posso darti spiegazioni. Sappi solo che questa è l'unica alternativa per tenermi al sicuro" dice schiudendo le labbra in un sorriso tirato.
"Io posso tenerti al sicuro!" urlo con forza, prendendo un po' di coraggio.
Michael sorride, ghigna leggermente e poi dice sarcastico "E come faresti se non hai il coraggio di uccidere una mosca?".
Rimango ferita da quella domanda retorica, non perché non sia vero, ma perché Michael l'ha pronunciata con una punta di disprezzo che mi ha ferita nell'orgoglio. Abbasso la testa in segno di resa, e Michael mi osserva sempre dalla sua postazione, poco lontano dalla mia. Mi guarda negli occhi e mi corre in contro per poi cingermi con le sue braccia. Mi sfogo piangendo sulla sua spalla e lui fa lo stesso sulla mia. Eravamo entrambi soli, avevamo trovato l'altro, eravamo una presenza onnipresente nelle nostre vite, e senza l'altro non eravamo nulla. Michael era la mia costante. Senza di lui la mia vita non era completa, equilibrata, non ero nulla, senza di lui io non vivevo; figuriamoci lasciarlo andare via in un altro continente.
"Non puoi andartene" dico sussurrando nel suo orecchio destro, per tutta risposta Michael mi stringe ancora di più.
"Non voglio lasciarti" risponde poi il ragazzo dopo poco.
"Ti amo Michael" dico senza pensarci due volte. Mi divincolo dalla stretta di Mike e comincio a guardarlo negli occhi.
"Avrei voluto dirtelo diversamente, in un luogo diverso, in circostanze diverse ma... Ora è l'unica cosa che sento di doverti dire prima di non rivederti per chissá quanto tempo." sorrido al ragazzo aspettandomi una risposta, che lui non sembra voglia darmi. Il ragazzo si limita a lasciarmi un dolce bacio sulle labbra e dirmi un flebile "Ti amo anche io Amelia".
Sorrido felice, non mi sarei mai aspettata che potesse ricambiare, e questa sensazione che mi pervade il corpo mi suggerisce che era la giusta cosa. Michael era quello giusto. L'ho sempre saputo, ma ora ne sono certa.
L'alone di felicità svanisce dal mio volto quando vedo quello di Michael incupirsi.
"Hey, che hai?" gli chiedo preoccupata.
"Amelia, ascoltami bene" dice a pochi centimetri dal mio viso, guardandomi fissa nei miei grandi occhi azzurri.
"Dimenticati tutto quello che ti ho detto, sappi solo che io sono gay, ti voglio bene, e che sono dovuto partire per il lavoro di mio padre. Non smetterò mai di volerti bene, anche se non sarò qui a ricordartelo tutti i giorni. A presto Amelia" finisce di dirmi. Mi stringe fra le sue braccia e comincia a piangere di più. Lo stringo a mia volta, mi mancherà. Lui all'improvviso scioglie l'abbraccio e corre verso casa regalandomi un ultimo saluto con la mano, lasciandomi sola con le mie lacrime.N/A : Okay okay okay, credo di dovervi una spiegazione, so di aver scritto che Michael è gay dichiarato negli altri capitoli, ma come avrete capito era una bugia per allontanare Amy, in realtà Michael è bisex. Spero di aver spiegato a dovere la situazione, in attesa del prossimo capitolo vi mando un fortissimo abbraccio.
P.s. Se non l'aveste capito, Michael ha usato la tecnica del soggiogamento per non far ricordare le sue parole ad Amy.
Xx
Troylersghost

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Bad Blood
Fiksi PenggemarLuke è il tipico stronzo della scuola. Acido, scontroso, il tipico ragazzo attaccabrighe, un tipo dalla quale bisogna stare alla larga. L'unico che riesce a sopportarlo è il suo migliore amico, Ashton, che Luke definisce come "la sua parte migliore"...