*Luke*
"Avanti Ashton, scendi dalle scale e vieni qui!" ringhio con tono imperativo.
Ashton cerca di scendere i gradini lentamente, si vede che è ancora in stato di shock. Lo faccio sedere sul divano e gli accarezzo i capelli.
"Come ti senti?"
"S-strano" dice lui con la pelle d'oca
"In che senso?"
"Mi sento più potente, più forte, ma il senso di colpa, che al momento è il sentimento più grande di tutti, è quello che sto provando con più foga. Mi sta divorando.."
"Hey Ash, guardami" dico, obbligando il castano a girarsi verso di me e guardarmi dritto negli occhi
"Non mi soggiocherai mica, vero Luke?"
"No, non con te, magari in futuro se sarà necessario, ma non ora"
"Ah, okay" ridacchia Ashton
"Senti, Ash, ascoltami, tutto ció che è successo non è colpa tua. Mi hai sentito?"
"Io mio udito si è affinato caro Mc Mullen, ovvio che ti ho sentito"
"Perfetto. Ora, come pensi di procedere con il corpo di tua sorella?"
"Io non voglio lasciarla lì, non voglio nemmeno sotterrarla in un posto così come capita, voglio chiamare la polizia, spiegare cos'è successo e voglio darle una morte degna. Voglio che si faccia il funerale"
"Va bene Ash, rispetto la tua decisione, ma prima lasciami soggiocare tutti i tuoi vicini per far dimenticare le grida che hanno sentito" dico tranquillo, Ashton si limita ad acconsentire con un cenno della testa.
Mi alzo dal divano e vado dai vicini, la villa di Ashton è alquanto isolata dal centro, quindi accanto alla sua casa ci sono solo due famiglie: i Williams e i Davis. Sono famiglie tranquille, non si sentono e non si vedono. Forse perché sanno con che famiglia hanno a che fare. Gli Hartman vivono da secoli in quella villa, è una casa molto vecchia ma nonostante tutto si mantiene bene ed ha un bell'aspetto. La famiglia di Ashton è stata a generazioni sfalzate (sempre da parte del padre di Ash) una stirpe di lupi mannari. Il padre lo era, il nonno, il bisnonno e così via. Il gene prendeva i primogeniti di tutte le generazioni, e per questo anche Ashton lo ha. E l'ha appena scatenato. Il gene del lupo mannaro non si manifesta da subito, per scatenarlo è necessario essere responsabile della morte di qualcuno, in questo caso della sorella di Ashton. Questa sera c'è la luna piena e devo tenere alla larga Ashton da questo posto, potrebbe nuocere a qualcuno, perfino me, che potrei morire per un suo morso.
Arrivo alla casa dei Williams e suono il campanello. Tutto sembra silenzioso all'interno della casa, sembra quasi abbandonata, ma risuono. Una donna, poco più bassa di me arriva alla porta.
"Salve signora, volevo farle alcune domande, posso entrare per scambiare due parole con lei?"
La donna mi guarda circospetta, spalanca gli occhi e urla
"Tu non entrerai mai in casa mia, figlio del demonio!" così dicendo mi sbatte la porta in faccia, ma i miei riflessi pronti mi fanno mettere un piede in mezzo affinché non si chiuda del tutto.
La signora mi guarda impaurita.
"Cosa vuoi da me?" dice sussurrando
"Avete sentito urla o altro provenire dalla residenza degli Hartman questa notte?"
"Non abbiamo sentito nulla, ora va via"
"Grazie per il vostro tempo, strega"
"Non tornare mai più qui, o potrei giocarti un tiro mancino a tuo discapito, il mio grimorio è pieno di formule contro quelli come te, sai?"
"Owh, ne sono certo, ma non si preoccupi, non verró mai più ad annoiarla, a meno che lei non me ne dia motivo, la prego di scordare di questo nostro incontro. Le auguro una buona giornata, arrivederci".
Scendo le scale del porticciolo e mi reco dai Davis.
Dopo qualche minuto di cammino sono davanti alla loro porta, busso, ed uno strano ometto mi apre la porta.
"Non sono interessato a comprare una Bibbia, grazie" dice chiudendo la porta.
Giro gli occhi e sospirando ribusso.
"Cosa vuoi ancora giovanotto?" mi domanda quell'ometto baffuto.
"Ha sentito rumori provenire da casa Hartman stanotte?"
"Ohw, caro mio, ormai sono vecchio, faccio fatica a sentire il campanello, pensa a sentire un rumore che viene da lontano.." dice ridendo.
"Grazie mille, ora scordi questo incontro e prosegua con quello che stava facendo, buona giornata" gli dico sorridendo. L'uomo chiude la porta ed io mi dirigo verso casa di Ashton.
"Per fortuna non è stato molto difficile, non hanno sentito nulla, meglio così, no? Ashton?" mi guardo intorno senza vederlo. "Ash? Dove sei?" richiedo preoccupato. Salgo le scale per vedere se Ashton è in camera sua e fortunatamente lo trovo sul suo letto, girato verso la finestra.
"Hey Ash, che hai?"
Faccio il giro del letto affinché io possa vedere il suo viso. Ashton ha gli occhi chiusi, sembra stia dormendo ma so che non è così.
"Ash, rispondimi, so che non dormi".
Il castano apre gli occhi ed un brivido assale la mia schiena. Sussulto.
"A-ashton, amico, i tuoi occhi sono, pazzeschi, insomma solo proprio come quelli di un lupo, in effetti mi fanno un po' impressione.." dico facendo una risata imbarazzata.
"Sei tu Luke, il tuo essere fa scatenare l'animale che c'è in me" chiude gli occhi ed essi ritornano ad essere marroni nocciola, rendendo più dolce il viso del mio amico.
"A che stavi pensando?"
"Pensavo a Lauren, a come non potró vederla crescere, a come non potró vederla sorridere, a come lei non potrà mai più fare e realizzare tutti quei sogni che aveva.. ed è tutta colpa mia.. sono un mostro" dice singhiozzando.
Mi siedo sul letto affianco a lui e lo abbraccio.
"Sh, Ashton, tu non hai colpe, è stato un incidente, un brutto enorme incidente, non potevi impedirlo, ora è successo e tu non ne hai fatto parte"
"Luke tu non capisci, l'ho spinta io! L'ho fatto per giocare, ma ha perso l'quilibrio ed è caduta, Luke è stata colpa mia.." grida
"No, no Ash, non lo è, tranquillo, cerca di calmarti ora, è successo, non possiamo cambiare il presente, dobbiamo solo guardare al futuro"
"Ma come faccio? Come faccio Luke, dimmelo perché io non lo so!"
"Ce la farai, sei un lupo, i lupi sono forti, la supererai"
Ashton mi abbraccia e dopo qualche minuto si addormenta sulla mia spalla. Mi dispiace per tutto amico, davvero.
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Bad Blood
FanfictionLuke è il tipico stronzo della scuola. Acido, scontroso, il tipico ragazzo attaccabrighe, un tipo dalla quale bisogna stare alla larga. L'unico che riesce a sopportarlo è il suo migliore amico, Ashton, che Luke definisce come "la sua parte migliore"...