N/A: visto che in molti me l'avete richiesto vi parlerò un po' di Amy in questo capitolo.
*Amy*
Cammino senza lasciare la mano di Luke, è calda, la sua stretta è rassicurante, e insomma, chiariamoci, è un bellissimo ragazzo, chi non vorrebbe tenergli la mano?
Nonostante tutto questo mi sento stanca, eppure non ho fatto nulla. Ho anche dormito. Bah.
Stringo la mano di Luke. Lui non si gira neanche, mi sembra assorto in un pensiero importante.
"Tutto bene?" chiedo.
Lui cade dalle nuvole e ritorna con i piedi per terra.
"Sí, stavo pensando a quel lupo..."
"Come mai?"
Luke per un attimo non risponde, assume uno sguardo corrucciato, ma poi si riprende e risponde "Niente d'importante" ma lo dice come se non ci credesse veramente.
"Allora, avrò il piacere di conoscere i tuoi?" dice rivolgendomi un sorriso
"Mia madre e mio fratello Calum staranno dormendo a quest'ora..." dico con una punta di delusione.
"Ah, giusto..." dice Luke quasi sussurrando.
"Sarà per un'altra volta allora!" esclama contento.
Chi sei Luke? Quel ragazzo che "non crede in queste stronzate sull'amore" oppure no? Perché mi sembra che ti sforzi di essere carino con me per farti piacere? A che gioco stai giocando?
Mentre penso a tutto questo arriviamo davanti a casa mia, è una piccola casetta in legno, molto stile alpino, in realtà non so che c'entrasse con l'Australia, ma mio padre, figlio di emigrati americani che sbarcarono in Italia, aveva vissuto in Trentino, e aveva costruito la nostra casa con lo stesso stile delle case di lí. Mio padre era un uomo d'oro, mi coccolava in ogni maniera possibile, la mia infanzia è stata perfetta, ma poi un giorno è cambiato tutto. Quel fatidico giorno pioveva e Calum non smetteva di piangere, la mamma era intenta a calmarlo mentre nostro padre si faceva di qualche cosa in cucina. Io ero in camera mia, a fare i compiti. La prima volta che mio padre provò a drogarsi fu quello, e non smise più, fino al giorno della sua morte. Da quando papà si drogava non era più lo stesso, stava in casa come sempre, a volte usciva per non tornare per giorni, ma era assente, lunatico, bipolare, passava da scatti di ira verso me e mia madre a momenti di assoluta stasi e silenzio. A volte pensavo fosse pazzo, ma essendo innocente e piccola ancora non capivo gli effetti della droga. Quando morí per molti fu una liberazione, per pochi fu un dispiacere. Era diventato un uomo crudele e spregevole, e molti pochi si ricordavano di come era prima del periodo party-di-droghe-a-caso. Solo io, forse, avevo un ricordo nitido dell'uomo che quelle sostanze mi avevano sottratto. Luke me lo ricordava molto, quel suo sguardo pensieroso ma ad un tratto felice, non so, era come se lui fosse una sua copia da giovane. Il che mi faceva ridere, visto che è impossibile che Luke fosse un suo clone. Comunque mi piace pensarlo, è come se avessi un pezzo di mio padre ancora accanto.
Apro la porta cercando di non fare rumore e porto Luke nello stanzino, dove teniamo le medicazioni. Lentamente gli alzo le maniche della camicia e guardo le ferite. Che strano.
"Sembrano quasi guarite" dico, osservando Luke perplessa.
"Sarà solo l'effetto del sangue ragrumato" dice sorridendo.
Ed io gli credo. Prendo le bende dall'armadietto e comincio ad avvolgerle lungo il braccio di Luke, esercitando una piccola pressione, e Luke si lamenta.
"Faccio male?" chiedo come per scusarmi. Ma Luke fa cenno di no con la testa. Continuo a medicarlo e finalmente passo al secondo braccio. Dopo aver finito apro la bocca in un sorriso.
"Ecco fatto!" esclamo soddisfatta. Guardo la faccia di Luke, spaventato.
"Shh, cosí sveglierai tutti!" sussurra.
"Oddio, è vero" dico mortificata.*Luke*
"Svegliare chi?"
La frase non viene pronunciata da nessuno dei due, e un brivido mi assale la schiena. Giro la testa in direzione della porta e davanti a me vedo un ragazzino bassino, bruno che si stropiccia gli occhi, leggermente a mandorla.
"Cal, vai a dormire, è tardi!" lo sgrida subito Amy.
"Guarda che sei tu e il-tizio-biondo-ossigenato-qua che mi avete svegliato" dice sorridendo.
"Biondo ossigenato a chi? Questi sono naturali capelli di australiano" dico compiaciuto passando una mano tra i capelli.
"Sarà..." pronuncia il ragazzo.
"Comunque io sono Calum e tu sei..." dice allungando la mano.
"Luke. Un compagno di scuola di Amy" dico stringendogliela.
"Okay, vado a dormire, non spezzare il cuore a mia sorella eh, Luke!" dice voltandosi.
"Caaal!" lo rimprovera la sorella. Sbuffa e mi rivolge uno sguardo di resa.
"Scusa, lo fa con tutti i ragazzi che porto qui, è un po' possessivo a volte"
"Tutti i ragazzi? Quanti ragazzi ti porti a casa, eh, signorina?" dico dandogli un colpo al gomito.
"Veramente solo te a parte il mio migliore amico Michael" dice sorridendo.
"Dev'essere un buon amico da come sorridi quando lo nomini" dico con una punta di gelosia.
"Ci conosciamo da quando siamo piccoli, poi si è strasferito e ci siamo visti pochissimo, fino a qualche giorno fa, quando ha deciso di passare le vacanze qui"
"Allora magari un giorno avrò l'onore di conoscerlo questo Michael..."
"Veramente lui ha detto di conoscerti già..."
"Vermente? Non credo di conoscere Michael che si siano trasferiti" dico confuso.
"Lui ha detto che ti ha incontrato ad una festa e..."
"Oddio no, insomma, Michael potrebbe essere anche il ragazzo più bello del pianeta, ma io sono etero, non andrei mai con un ragazzo!" sbraito, ma silenziosamente.
"Forse si sarà confuso"
"Credo proprio di sí, insomma, a me piacciono le ragazze..." dico guardando Amy, facendola arrossire.
"Una, in particolare" dico senza pensare. Perché devo sempre essere cosí impulsivo?
Mi avvicino ad Amy lentamente, le accarezzo la guancia con il palmo della mano e avvicino le mie labbra alle sue. Amy chiude gli occhi, ma prima che le nostre labbra si tocchino torno ad essere razionale. Non posso. Mi allontano di scatto da lei.
"M-mi dispiace, ma non posso"
"Ho fatto qualcosa che non andava?"
"No, tu sei perfetta, sono io... È tutta colpa mia io, non dovevo farti avvicinare a me, mi dispiace" pronuncio, ma prima che Amy potesse rispondermi sono già fuori dalla porta di casa Jackson.
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Bad Blood
FanfictionLuke è il tipico stronzo della scuola. Acido, scontroso, il tipico ragazzo attaccabrighe, un tipo dalla quale bisogna stare alla larga. L'unico che riesce a sopportarlo è il suo migliore amico, Ashton, che Luke definisce come "la sua parte migliore"...