*Amy*
*Qualche giorno dopo*
Avete mai letto la frase "Non auguro a nessuno di avere la voglia di abbracciare qualcuno e non poterlo fare"? Io sí, ma non ne avevo mai capito l'importanza.
Qualche anno fa avevo tutto ció che volevo, la mia casa, la mia famiglia, la scuola; tutto perfetto, una vita normale. Forse troppo. Avevo solo bisogno che una piccola scintilla di felicità si accendesse nel mio cuore, poteva essere un ragazzo magari, trovare un piccolo amore. E poi... Luke è piombato nella mia vita. Non me lo aspettavo, ma è successo, e sono cosí contenta che fra tutte abbia scelto me. Non so cosa ci trovi in me, insomma non sono un granché: un naso pieno di lentiggini, occhi incavati e piccoli, bassina, cosa può aver fatto innamorare di me una persona cosí straordinaria come Luke? Semplicemente non lo so.
Luke è tutto quello che ho sempre voluto, una persona con la quale piangere, ridere, scherzare, giocare. Quando ami tutto ti sembra più leggero, perché tanto sai che la persona alla quale tieni di più al mondo ti ama ed è sempre vicina a te, anche se non fisicamente.
Quella persona per te è tutto. Riesce a riempirti le giornate con uno sguardo, con un sorriso, con una risata, o semplicemente essendo sé stesso, che è la cosa che mi piace di più.
Quando ami tutto sembra perfetto anche se non lo è, quando ami la sofferenza sembra non esistere. Sembra. Eh sí, perché a volte l'amore ti consuma, ti succhia l'anima, e ti ritrovi a chiderti dove sono finiti i sentimenti che una volta provavi per quella persona. Passi le notti insonne a pensare se hai fatto bene a lasciarla andare oppure te ne pentirai, e la seconda opzione spesso è la più quotata.
Insomma, Luke mi ha incasinata. Volevo una scintilla, non un fuoco che mi bruciasse l'anima, che mi privasse di provare sentimenti. Perché sí, quando lui non è con me, non provo nulla, sono apatica. Come ora. Sdraiata sul letto senza uno scopo preciso nella vita, fisso il soffito osservando il quadro generale della mia vita. Che è bianco. Fuck.
"Cosa vuoi Amelia?" provo a chiedermi. In mente non mi viene una risposta, ma un'immagine, che ritrae un bel biondo alto. Cerco di scacciare il pensiero scuotendo la testa, e decido di uscire. Voglio camminare, mi capita sempre in questi casi che mi venga voglia di mettere le cuffiette e vagare senza meta.
"Luke, hey, dove ti sei cacciato? Mi manchi" invio.
Esco di casa con la mia felpona extralarge grigia, era di Luke, ma a lui ormai và piccola e me l'ha regalata. Se mi concentravo potevo riuscire a sentire il suo profumo ancora impregnato nel cappuccio, ecco perché amo questa felpa. Mi ricorda lui.
Cammino con il cappuccio alzato per qualche isolato fino a quando non mi accorgo che sta iniziando a piovere, maledizione, non ho l'ombrello.
Non mi lascio scoraggiare, voglio andare avanti a camminare, voglio che la musica sia più alta dei miei problemi; cosí faccio, alzo a tutto volume e finalmente la mia mente si svuota di tutti i pensieri. Mi sento un po' sollevata.
Arrivo a scuola, guardo l'edificio giallo paglierino e subito torno indietro al momento in cui vidi Luke per la prima volta. Quando capii che volevo farlo mio. Volgo lo sguardo più avanti e scorgo un ponte, non sono mai andata cosí oltre la scuola, ma voglio esplorare, e poi chi è che si avvenutura con questo tempaccio? Apparte la sottoscritta, ovviamente!
Faccio qualche passo e mi fermo sul ponte in legno, guardo giù e vedo un flebile fiumiciattolo che scorre, mi ci specchio, all'improvviso comincio a piangere e le mie lacrime si mischiano alla pioggia. Mi volto e mi metto con le spalle contro il bordo del ponte, tengo la testa fra le gambe e singhiozzo. Nessuno può sentirmi, nessuno può distinguere le mie lacrime dalla pioggia. Luke mi manca, mi manca molto, e il fatto che è sparito cosí senza lasciare tracce mi distrugge. Ho il cuore a pezzi. Mentre mi asciugo le lacrime sento qualcuno toccarmi il braccio. Michael.
Mi alzo, tolgo le cuffiette e sorrido."Mikey? Sei veramente tu?" chiedo perplessa e ancora piangendo.
"Sí Amy, sono proprio io" dice il ragazzo sorridente.
Al sentire pronunciare quelle parole mi butto al suo collo e lo stringo forte a me.
"Cosí mi trozzi" cerca di protestare lui.
"Ohw, stà zitto" dico accarazzondigli la guancia. Lo fisso negli occhi, in quei due smeraldi.
"Come hai fatto a trovarmi?" chiedo mentre ci incamminiamo per la strada.
"Ti conosco molto bene Amelia, non dimenticartelo mai!" pronuncia ridacchiando. Ricambio la sua risata ma dopo poco la mia attenzione viene attirata da un rumore alle mie spalle. Mi giro e in lontananza vedo qualcosa, scorgo un ciuffo biondo, e avrei giurato che fosse... proprio lui. Ma forse è solo quello che voglio e non ciò che ho visto.
"Tutto bene?" mi chiede Michael prendondomi dal fianco.
"Sí, tutto bene, mi era sembratodi vedere.." non riesco a finire.
"Cosa?" chiede Michael curioso.
"Niente" dico sorridendo con un lato della bocca.
"Va bene tesoro, ora però andiamo a casa che se no domani ti becchi una bella influenza!" dice ridendo.
"Ah, mi mancava il mio Michael protettivo" dico dandogli un pugnetto alla spalla.
"Il tuo Michael? E comunque anche a me mancava questa Amelia" dice lui guardandomi fissa negli occhi.
"Certo, sei solo mio Michael" dico ricambiando lo sguardo.
"Direi che Luke avrebbe ragione ad essere geloso del nostro rapporto" dice malizioso.
"Smettila Mikey!" dico ridendo a singhiozzi.
Eccoci qui, come ai vecchi tempi, solo noi con le nostre vite normale, due migliori amici riuniti e inseparabili.
"Quindi mi hai perdonato per l'altro giorno?" chiede Michael di punto in bianco.
"Ovvio che sí, non posso tenerti il broncio per molto Michael, e poi sei il mio migliore amico, non posso non perdonarti. Pace?" dico sporgendo il mignolino.
"Pace" pronuncia lui avvolgendo il suo mignolo attorno al mio. È una cosa che facevamo sin da piccoli, e le tradizioni non vanno dimenticate.
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Bad Blood
FanfictionLuke è il tipico stronzo della scuola. Acido, scontroso, il tipico ragazzo attaccabrighe, un tipo dalla quale bisogna stare alla larga. L'unico che riesce a sopportarlo è il suo migliore amico, Ashton, che Luke definisce come "la sua parte migliore"...