23. Daddy

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*Amelia*

"Ciao papà" dico con le lacrime agli occhi.
"Sei proprio tu, piccola mia?" chiede lui, osservando ogni mio piccolo dettaglio.
"Sí, sono io" pronuncio lasciando andare le lacrime. Mi era mancato.
"Come può essere?" domando, lasciando alla sprovvista mio padre.
"Ho molto da spiegarti" dice lui sorridendomi e mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, come faceva quando ero piccola.
Ridacchio al risentire il contatto delle sue dita sulla mia pelle.

"Si okay, tutto molto commuovente, ma per me sei sempre un nemico, anche se sei il padre della mia ragazza. Mi dispiace" dice Luke, intromettendosi.
"Ho visto come l'hai protetta e salvata, non posso rimproverarti di essere protettivo nei suoi confronti" dice sorridendogli.
"Non ti darò più fastidio, fratello mio" pronuncia con una smorfia.
"Fratello? Okay, questo è troppo, me ne vado. Siamo diventati amici adesso? Mi offrirai una tazza di caffé facendomi minacce sul trattare bene tua figlia?" chiede acido.
"Pensavo che avessi capito chi sono, Lucas, come fai a non riconoscere tuo fratello maggiore?" gli domanda stranito, aspettando comunque una replica del biondo.
"Aspetta cosa? J-Jack? No aspetta, non puoi essere tu, tu sei... morto" risponde sbiancando e tremando.
"Anche tu lo sei, ma ciò non vuol dire che siamo realmente morti, non so se stai seguendo il mio ragionamento" chiede spavaldo, come se lui fosse più intelligente del fratello minore.
"Perché hai finto di essere morto?" domanda ancora scosso.
"Ti racconterò tutto un giorno, ma ora voglio solo rivedere mia moglie. Dov'è?" chiede, diretto a me.
"Dentro, immagino" ipotizzo.
Papà fa cenno a me e Luke di seguirlo in casa, e noi seguiamo gli ordini.
Luke si gira attorno cercando qualcuno, ma Ashton nel frattempo si è dileguato.

"Jack!" lo chiama Lucas.
"Ashton ti ha morso, come farai?" chiedo preoccupato.
"Dentro casa ho conservata una scorta di sangue di Klaus Mikaelson, uno dei vampiri originali, esso è in grado di curare un morso di lupo; non temere, e grazie della preoccupazione, anche se non capisco come tu faccia ad averne, visto che ti rovino la vita da secoli" dice ghignando.
"Aspetta... SECOLI? Luke quanti anni hai?" chiedo spiazzata.
"400 anni, amore" dice ridendo.
"O-okay, devi darmi un po' di tempo per digerire questa botta" dico, sentendo che il mio corpo cominciava a perdere le forze. Jack mi sorregge e ci dirigiamo verso casa.
"E comunque avrai tutto il tempo necessario" pronuncia Luke, poco prima che io perdessi i sensi.

*Luke*
"Perché ora?" chiedo.
"Cosa?" mi risponde il maggiore.
"Perché hai deciso solo ora di dirmelo?" chiedo insistente.
"Dirti cosa?" chiede confuso.
"Sei proprio un McMullen mio caro fratello. Stupido al punto giusto, come tutti gli uomini nella nostra famiglia, ma con un fascino straordinario" dico ammiccandogli.
"Dirmi di non essere morto, di essere mio fratello, e il perché hai ucciso tutte le mie ragazze. Idiota." sputo, acido.
"Vedo che non hai perso la tua lingua, mio caro fratellino. Comunque, per rispondere alla tua ultima domanda, nel profondo speravo che tu avessi una coscienza e realizzassi di quanto mi hai privato" dice abbassando gli occhi.
"Io? Privato te? Non hai tenuto conto di tutto quello che hai sottratto tu a me? Hai ucciso tutte le fidanzate che ho avuto, non ne hai risparmiato nemmeno una" dico adirato.
"E tu mi hai privato del mio unico amore" dice arrabbiato.
"Di chi stai parlando?" chiedo confuso.
"Claire, la mamma di Amelia!" urla.
"Cosa? Tu credi che io abbia ucciso una mamma? Nah- ah fuori discussione, io mi nutro solo di anziani decrepiti o animali, sono cambiato" dico tutto d'un fiato.
"Lucas, l'hai uccisa davanti a me" urla, ancora una volta.
"Te lo giuro Jack, quello non ero io, l'ultima volta che ho ucciso una donna giovane ero ancora neonato, ti prego, credimi" lo supplico.
"Ne riparleremo, Amelia sta per risvegliarsi" dice a bassa voce.
"Hey come stai?" le chiedo accarazzandole la guancia.
"Che è successo?" chiede guardandosi intorno.
"Sei svenuta, bimba mia" dice Jack, guardandola come solo un padre sa fare.
"Allora non ero addermentara, sei qui, sei davvero vivo, temevo che fosse stato tutto un sogno..." dice abbracciandolo e piangendo.
"Sono qui Amelia, non ti lascerò mai più, te lo prometto" dice accarezzandole la testa e stringendola sempre di più.
"Devi scusarmi, ti ho lasciato crescere da sola, non volevo, sono stato un padre terribile, sia per te che per Calum. Mi dispiace, cercherò di rimediare e sfuttare tutto il tempo che mi sarà dato a disposizione, voglio recuparare ciò che abbiamo perso" dice guardando prima la figlia e poi me.
In quel momento entra la mamma di Amy.
"Jack?" chiede incerta.
"Claire" sussurra, guardandola con occhi innamorati, ma schiariti da qualche goccia di dolore, inesplicabile.
"Sei tornato" dice quasi piangendo.
"Sí, per te, per i ragazzi, per la mia famiglia" pronuncia emozionato.
Claire corre da lui e si abbandona in un abbraccio caloroso. Dopo averlo lasciato lo bacia ed è in quel momento che si accorge del morso sulla mano destra.
"Lupo?" chiede, quasi fosse un episodio consueto della sua vita.
"Un amico di Lucas" dice indicandomi.
"Dovresti tenere i tuoi amici lupi lontani da tuo fratello..." dice con disappunto.
"Mamma allora tu sapevi tutto?" chiede Amelia a bocca aperta, sconvolta.
"Ti spiegherò tutto a tempo debito tesoro, ora vieni dillà che cerchiamo il sangue di Klaus e prepariamo la cena per tuo padre e il tuo ragazzo" dice sorridente.
"C-come fai a sapere di Luke?" chiede sbarrando gli occhi e dirigendo lo sguardo prima a me e poi alla mamma.
"Sono tua madre, io so sempre tutto di te, ricordatelo!" dice ridendo.
Dopo la frase Claire si dirige in cucina accompagnata dalla figlia.
Io e Jack rimaniamo soli nel soggiorno.

"Vorresti spiegarmi?" chiedo indicando Claire.
"Come fa ad essere viva se io l'ho uccisa?" chiedo alterato.
"Non è la vera Claire" ammette Jack addolorato.
"Aspetta, e questo cosa vorrebbe dire?" domando a mio fratello.
"Quella donna in cucina con la tua ragazza, nonché mia figlia, è una sua doppelgänger, una sua clone, nata in un'epoca diversa dalla sua" spiega.
"Quindi?" chiedo, non avendo ancora capito.
"Incontrai quella giovane donna qualche decennio fa, appena la vidi, pensai subito che fosse Claire, ma sapendola morta, capii che era una sua copia. Decisi di sposarla, di soggiogarla e farla vivere come se fosse Claire. Le insegnai le sue battute, le sue maniere, le frasi che diceva di piú, il suo modo di ridere. Tutto. Ma non sono mai riuscito ad insegnarle come amarmi come Claire" termina.
"Mi dispiace Jack" dico sinceramente dispiaciuto.
"E pensare che sei stato tu a portarmela via, non meriteresti di essere ancora vivo, ora non posso neanche ucciderti visto che sei il ragazzo di mia figlia" conclude con un ghigno.
È disgustoso quando mi ricorda che non solo è mio fratello, ma che è anche il padre della mia ragazza.
"Ma magari se un giorno vi lasciaste..."
dice beffardo.
"Si, speraci Jack, speraci" rispondo stizzito.

To be continued...

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