*Ashton*
Amore, amare, amante, amato.
Tutto belle parole, ma cosa provoca in ognuno di noi? Bella domanda. Dipende dal soggetto, dalla situazione, da molti fattori, e sapete una cosa?
Per quanto riguarda me, ho un tempismo terribile in amore; non per colpa mia, ma del fato. Si dai, diamo la colpa a lui, è più facile incolpare gli altri. È un modo per darci la spiegazione del perché tutte le volte che uno tenta di amare, qualcosa va storto. E una volta il carattere, una volta i gusti, una volta i genitori, una volta, proprio quella volta, bisogna lasciare andare, ed è forse la più difficile forma di amore. È cosí difficile che decidere se farlo o meno non ti fa dormire, mangiare, pensare, fare ciò che vorresti, ti lascia solo col dubbio perenne. Devo lasciarla andare? Ma io non riesco ad immaginarmi una vita senza di lei, come farei poi? Riuscirei a rialzarmi senza avere lei come punto di forza, di vitalità, di felicità?
La mia esperienza dice di si. Per quanto possa essere dura e complicata, ce la si fa, con tempo e impegno.
Il periodo più difficile è l'abbandono, quando hai finalmente deciso di lasciarla andare e provi quella sensazione di vuoto nello stomaco terribile. Perché è cosí che ci si sente, terribilmente male. Ma piano piano, giorno dopo giorno, la vita continua anche senza di lei, e dopo un mese, un anno, o anche due, sarà solo un ricordo. Ed è là la parte complicata, non lasciarsi trasportare dal rimpianto dei tempi passati, ma pensare al futuro.Purtroppo, tra tutte le mie esperienze, ci fu lei, Bryana, che fu la ragione del mio cambiamento.
Mi ricordo ancora quando la vidi per la prima volta, ero alle elementari. Era il primo giorno di scuola, ed ero molto eccitato all'idea di incontrare nuovi bambini, che passai tutto il giorno a sorridere; fino a quando la vidi: era bassina, con delle lentiggini sul naso, portava due lunghe trecce bionde che le arrivavano al gomito e un paio di occhialini neri da vista. Me ne innamorai al primo sguardo. È difficile credere che ci si possa innamorare a un età del genere, ma in realtà quello era solo l'inizio del sentimento che avrei provato per anni, senza neanche accorgermene.
Era la bambina più bella della classe e tutti le andavamo dietro, ma lei, aveva solo occhi per Tyler, che all'epoca era il mio migliore amico. Ero geloso, molto, vedevo Bry (cosí la chiamavo) parlare sempre con lui e ridere, ed io diventavo verde dalla rabbia. Cos'aveva Tyler in più di me? Cos'avevo io che non andava?
Passai le elementari a sperare che un giorno, tutte quelle attenzioni, si spostassero su di me, ma nulla, rimasi sempre "il miglior amico di Ty", tutto qui.
Il mondo sembrava girare intorno a loro, erano la coppia perfetta, tutti a scuola li conoscevano perché si erano "fidanzati". Erano un modello di relazione impeccabile, tutte le ragazze li prendevano ad esempio, ed io morivo sempre di più dalla gelosia. Non mi importava molto di Tyler, ormai come si può intuire non era più mio amico dopo avermi soffiato la ragazza dei miei sogni, ma di Bryana sí. La vedevo felice, sorridente, e l'unica cosa che avrei voluto è che fossi io il motivo di quel comportamento. Avrei semplicemente voluto, per una volta, che guardasse me nello stesso modo in cui guardava Tyler. E quel giorno arrivò, ma ormai era troppo tardi, le pagine del mio destino erano già state scritte.Ero alle medie, nella stessa classe di Bryana, ci conoscevamo già da due anni, e successe.
E Tyler? Come spesso capita, l'adolescenza lo aveva trasformato. Era diventato rozzo, violento, un vero bullo, ed io, bhé, ero uno pseudo-nerd. Ma Bryana quel giorno scelse me, a lui.*flashback*
"Hey Ashy" lo salutó la bionda sorridendo.
"B-bryana, hey" farfuglió il castano, non credeva alle sue orecchie, la ragazza che desiderava da anni, si dirigeva proprio a lui.
"Che fai qui tutto da solo?" gli domandó lei.
Ashton tentó di non scomporsi e cercó una scusa plausibile per non sembrare un asociale patentato. Era da solo, nel parco della scuola, seduto su una panchina a fare... nulla. Effettivamente, che stava facendo?
"Sto... leggendo" disse lui, indicando il libro al suo fianco.
"Il piccolo principe?" chiese lei soffocando una risata.
"Si lo so, patetico, scusa" disse lui sorridendo.
"Avrei detto interessante. È il mio libro preferito" confessó lei abbassando lo sguardo, mordicchiandosi il labbro inferiore, per poi alzare gli occhi e incontrare quelli del ragazzo.
"Posso?" chiese Briana indicando la pancina.
"C-certo" rispose Ashton, spostando tutto ció che vi aveva poggiato sopra.
Passarono la ricreazione insieme, e da lí divennero ore, giorni, appuntamenti, baci, e si, una relazione.
Finalmente Bryana lo guardava come Tyler, se non meglio.- -
Ma poi partì. Si traferí. Ed io crollai.
Come si fà a passare dall'avere tutto ció che si ha sempre desiderato, al nulla? Come si fà a dimenticare?
Come?- -
"Ash, lasciami andare, il volo parte fra 15 minuti. Non far durare questo saluto piú del dovuto, ci vediamo il prossimo weekend. Ti amo" disse la ragazza, lasciando un tenero bacio al ragazzo in lacrime. Lasció le sue mani, si lasció sfuggire qualche lacrima, e si diresse verso il gate.
- -
E la vidi quel weekend, quello come altre mille dopo, ma arrivó un momento che entrambi decidemmo che era giusto... forse...
- -
Il castano bussó alla porta imbiancata dalla neve ripetute volte, e finalmente la ragazza gli aprí la porta.
"Ashton!" urló lei saltandogli al collo e abbracciandolo.
"Hey Bry, mi stai soffocando!" disse lui ridendo.
Era cosí bello vederla felice, al ragazzo riempiva il cuore di gioia, la sua vista lo rendeva felice.
"Come mai sei qui? Non che io non voglia, anzi, sono cosí felice che tu lo sia, solo che non me l'aspettavo e..."
cominció a lasciarsi andare alle parole, ma il ragazzo la bloccó "Bry, fammi entrare prima, e poi ti spiego" disse.- -
Avrei voluto veramente che quello fosse uno dei tanti weekend, non potevo pensare che fosse... l'ultimo.
Avrei voluto che fosse un viaggio di piacere e non necessità, avrei voluto che fosse andata diversamente.- -
"Dobbiamo parlare" disse lui serio.
"Lo so" rispose lei, già consapevole.
"So che sei venuto per lasciarmi, e ti capisco, neanche io ce la faccio piú ad andare avanti cosí, è stressante, deludente, doloroso, tutto insieme. Ti amo Ashton, resterai sempre nel mio cuore, per sempre" disse tutto d'un fiato.
"Come facevi a...?" pronunció il ragazzo senza neanche finire la frase.
"Ti conosco bene Ashton, e ti capisco al volo" sorrise amaramente.
"Ed ora?" chiese lui.
"Ed ora và, non voglio che mi manchi piú di quanto tu non faccia solitamente. Non voglio dirti addio, non riuscirei a sopportarlo" disse la bionda piangendo. Questa volta aveva pianto lei per lui e non il contrario.
"Bry io..." cercò di dire lui, prendendole il viso ed asciugandole le lacrime.
"Ti prego non ce la faccio a lasciarti cosí, non posso andarmene se stai cosí" sussuró il castano, addolorato.
"Allora... Vattene e basta" disse lei seria.
Il ragazzo rimase di sasso. Non si aspettava una simile reazione, ma era comprensibile.
"Ti amo" disse, lasciandosi quelle parole alle spalle quando chiuse la porta di casa dietro di sé.- -
A volte lasciare andare è piú difficile di saper amare. Ti logora, ti prosciuga, ti priva della tua solita vita, ma soprattutto di lei. L'unica.
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Bad Blood
Hayran KurguLuke è il tipico stronzo della scuola. Acido, scontroso, il tipico ragazzo attaccabrighe, un tipo dalla quale bisogna stare alla larga. L'unico che riesce a sopportarlo è il suo migliore amico, Ashton, che Luke definisce come "la sua parte migliore"...