~𝐿𝐴 𝑀𝐼𝐺𝐿𝐼𝑂𝑅𝐸~

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In quel momento Malfoy era un po' imbarazzato ma allo stesso tempo aveva il viso rilassato pensando che da quelle tre informazioni non si potesse capire effettivamente chi fosse la misteriosa ragazza.
Non  riuscivo a concepire perché io gli piacessi, mi aveva sempre trattato come una feccia dell'umanità umiliandomi per il mio sangue , forse era un modo per nascondere i suoi sentimenti ma perché in un modo così crudele quando poteva tranquillamente avvicinarsi a me e...e...parlarmi.Ero completamente distratta dalla lezione e stavo pensando , oltre al come si approcciasse a me , a il perché io gli piacessi, alla fine lui aveva la fila di ragazze dietro, come mai proprio me? Una mezzosangue ,Grifondoro con l'autostima sotto i piedi?
Mentre pensavo il professor Lumacorno attirò la mia attenzione schiarendosi la gola.
-"bene ragazzi, ora , volevo mostrarvi una cosa che ho personalmente portato per voi-" tirò fuori una boccetta con un liquido trasparente -" questa è fort-"- venne subito interrotto da Hermione -"fortuna liquida..."-
-"brava signorina Granger, questo sarà il premio per la persona che riuscirà a creare un perfetto distillato di morte , ma vi avviso! Solo una persona in questa scuola è riuscita a ricreare perfettamente la pozione, detto ciò... a lavoro!"-
Presi posto affianco a Hermione e Harry, con Ron di fronte , notai con curiosità che Malfoy continuava a guardarmi , ma appena ricambiavo lo sguardo cambiava visuale , e si concentrava sul lavoro, e se magari avesse capito che lo sapevo?
Nonostante questo pensiero mi tormentasse aprì il libro e notai che sulle pagine c'erano degli scarabocchi , come se i reali dati di quella pozioni fossero sbagliati, guardai Hermione , chiaramente sotto pressione dato che non riusciva in nessun modo  a seguire le indicazioni e decisi così di seguire quello che mi dicevano quelle strane frasi , alla fine non avevo niente da perdere.
-"Celine, come hai fatto a mettere questa?-" mi chiese Hermione indicandomi una parte del libro mentre stava letteralmente tremando dal fastidio.
-" l'ho schiacciata e poi ho fatto cadere qualche goccia-" a quell'affermazione tutti e tre si girarono verso di me e fecero un'espressione strana -"ma nelle indicazioni c'è scritto che devi tagliarla"- mi chiese Harry mentre tentava per l'ennesima volta di frantumare quello strano ingrediente -"no, c'è scritto schiacciare..."- dissi sperando che almeno uno di loro mi credesse, e stranamente nessuno di questi si fece domande strane.
La classe era diventata un inferno, gente che sudava , gente che cercava ancora dopo due ore di tagliare quella specie di cosa ,alcuni avevano i nervi tirati come non mai e alcuni ci avevano rinunciato , come Ron, una volta aver provato la primissima fase si arrese e guardo il resto della classe mentre tentava disperatamente di non fallire per una cosa, quella dannata boccetta.
Dopo qualche minuto il professore girò per i banchi, ancora nessuno era riuscita a bruciare una foglia , piano piano arrivò il mio turno e magicamente la foglia a contatto con la mia creazione si disintegro immediatamente.
-"Complimenti signorina Warrie, questo è un perfetto esempio di distillato di morte, tanto perfetto che una goccia potrebbe ucciderci tutti "- mi disse ironicamente il professore ancora sbalordito dalla mia bravura, anche se non centrava molto , era comunque il libro che mi aveva portato a creare quella pozione.
Lumacorno mi prese per il braccio e mi mise davanti a tutta la classe
-"ragazzi, la felicità liquida è stata assegnata alla signorina Warrie"-e subito dopo iniziò ad applaudire riuscendo a coinvolgere solo i grifondoro, mentre i serpeverde infastiditi iniziarono a stringere i pugni .
-"no no professore non serve...-" dissi un po' imbarazzata , effettivamente non ero mai stata una di quelle ragazze in cerca di attenzioni che appena trova la situazione giusta cercava di farsi notare dai ragazzi, perciò fermai così quel piccolo coro di applausi che si era creato.
Uscì dalla classe velocemente, recuperando quello strano libro sperando in tutti i modi esistenti che i serpeverde non mi dessero fastidio ma purtroppo non feci in tempo a fare due passi che Parkinson decise di farmi cadere tutti i libri.
-"ecco a te mezzosangue , questo è per prima" - roteai gli occhi all'indietro e lei lo notò con piacere mentre tentava di andarsene.
In quel preciso istante non so cosa mi prese ma una scossa di adrenalina trapassò il mio corpo e mi fece alzare dalla posizione in cui stavo raccogliendo i libri caduti sul pavimento e dissi:
-"Pancy , una cosa...-" a     quel punto lei si girò di scatto e senza pensarci due volte le tirai un punto in faccia talmente forte da farla camminare all'indietro , per poi cadere a terra.I suoi amichetti rimasero scioccati dal mio comportamento, probabilmente non pensarono che una persona così timida e insicura di se potesse essere così forte e impulsiva da picchiare Pancy Parkinson , cavolo PANSY PARKINSON .
Dopo quell'accaduto iniziai a correre verso il luogo più lontano da lì, mentre sentivo ancora Pancy che borbottava qualcosa di non molto comprensibile, fortunatamente non mi seguì nessuno ed ero felice di questo perchè se qualcuno l'avesse fatto probabilmente sarebbe stato qualcuno che mi avrebbe inflitto altra violenza per ripicca.Corsi e corsi fino a perdere il fiato e mi fermai in un'aula, probabilmente quella che usavano per le punizioni così mi sedetti a riprendere fiato su una di quelle sedie.
-"cavolo... l'ho fatto..."- dissi tra me e me fino a quando non mi accorsi che nella stanza non c'ero solo io.
-" si , effettivamente hai fatto bene a farlo"- mi girai di scatto e mi misi a ridere appena vidi che in quella stanza c'erano Fred e George.
-" Oddio che spavento...che ci fate qui voi due?"- chiesi dato che quella era una stanza completamente abbandonata
-" te l'avevo detto che dovevamo organizzare uno scherzo, ecco qua signorina"- mi fece sedere davanti ad una scatola dove osservai un insieme di caramelle tutte messe insieme.
-" perchè avete tutte queste caramelle?"- chiesi incuriosita
-" mi sa che oltre al pugno che le hai dato tu serivirà ben altro per far imparare la lezione a quella vipera"-
A quell'affermazione abbracciai Fred, lui mi faceva sentire sicura , e so che avrebbe fatto di tutto per impedire ancora una volta che Parkinson e i suoi amichetti mi facessero sentire un'inutile mezzosangue.

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