10 |Una bambina disobbediente|

689 32 42
                                    

San Valentino. Un giorno tanto odiato quanto amato da tanti. Conosciuto in ogni parte del mondo e ovunque si festeggia allo stesso modo, ovvero regalando del cioccolato alla persona amata; anche se qui in Giappone, tendenzialmente sono le ragazze a donarlo ai ragazzi. Io non lo avevo mai festeggiato davvero, dopotutto non avevo mai avuto un ragazzo; bhe, fino ad ora.

Per me ogni anno era sempre lo stesso, mi limitavo a regalare il cioccolato ai miei amici e poi, una volta arrivata a casa, ricevevo l'unico regalo che per me era una certezza, una rosa rossa da parte di Yuugo.

<Com'è romantico...se solo avessi il ragazzo sarebbe il giorno più bello dell'anno!.> Disse Gilda struggendosi mentre tornava verso casa insieme all'amica.
<Cosa?!, guarda che è Natale il più bello.>
<Si, fai bene tu a parlare, tu ce l'hai il ragazzo!. Gli regalerai la cioccolata?.>
<Bhe...è il primo vero San Valentino per me, magari potrei fare della cioccolata fatta in casa...> Esclamò alzando un dito in aria.
<Oh che dolce!...ma, tu non eri negata in cucina?.>
<Oh, hai ragione!!...e poi non so nemmeno che tipo di cioccolato gli piace...forse preferisce quello fondente, o a latte!.> Disse Emma picchiettando il dito sul mento.
<Magari quello bianco.> Aggiunse l'amica.

Qualunque tipo di cioccolata preferisse, di sicuro non sarebbe stato semplice preparare i cioccolatini; d'altra parte, ero totalmente negata per la cucina.
Ma quello era il mio primo vero San Valentino e volevo far capire al ragazzo che mi piace, che mi piaceva sul serio; anche perché avevo la sensazione che fossi sempre io a ricevere qualcosa da lui. Quindi per una volta, volevo essere io a regalargli qualcosa di speciale.

<Rayyyy!.> Gridò Emma entrando in casa come una furia, senza nemmeno togliersi le scarpe. <Devo chiederti una cosa!!!.>
<Emma le scarpe!!, te l'ho detto mille volte...> Ray, che era tornato a casa prima di Emma, le si avvicinò, la fece mettere seduta a terra e poi le tolse le calzature ai piedi.
<Ray...che cioccolata preferisci?, forse a latte?, fondente?, o quella bianca...>
<...Cioccolato?. In realtà, non amo il cioccolato.>
<C...cosa?!. M-ma cucini sempre i dolci con il cioccolato...> La ragazza rimase seduta a terra, sconvolta da quella rivelazione.
<Bhe, mi piace usarlo in cucina ma non lo mangio.> Spiegò lui ancora accucciato davanti a lei. <...Non me lo stai chiedendo perché domani è San Valentino vero?.> Disse lui mostrando un sorriso compiaciuto.
<C-cooosa!?, c-certo che no ahahah...nemmeno lo sapevo...>
<Mh, bhe maglio così. Io detesto San Valentino.>
<Eh!?.>
<Trovo che San Valentino sia solo un'odiosa festa prettamente commerciale e consumistica, inutile, lo festeggiano solo gli idioti. Io non ho mai accettato il cioccolato da nessuno...ma so anche che se ti dicessi così ci rimarresti male e sarebbe una gran rottura doverti sentire piagnucolare tutto il tempo. Perciò, se prepari del cioccolato, lo accetterò, a patto che non sia troppo dolce.
<Ahh!, davvero!, grazie!.> Il ragazzo le mise un ciuffo ribelle di capelli dietro l'orecchio, si avvicinò piano al suo volto per baciarla ma quest'ultima si alzò, allontanandosi tranquillamente verso camera sua.
<Eh?!...ahh...> Sospirò il giovane frustrato passandosi una mano tra i capelli.

Molti lo avrebbero definito insensibile sentendogli dire quelle cose, brutale per certi versi, ma non era colpa sua, lui era fatto così, diceva le cose come stavano, e forse, non aveva tutti i torti.
San Valentino è considerata una ricorrenza estremamente romantica, un giorno per celebrare l'amore, in tanti, tantissimi fanno il conto alla rovescia per organizzare qualcosa di speciale; d'altra parte ci sono anche persone come Ray, persone ciniche e disincantate che la ritengono semplicemente una festa commerciale.

Io però, avevo la sensazione, che se anche fossi stato la persona più fredda e insensibile del mondo, in un modo o nell'altro, il destino ci avrebbe fatti ugualmente incontrare.

- 𝕋𝕙𝕖 𝕜𝕖𝕪 𝕥𝕠 𝕗𝕒𝕥𝕖 - RayEmmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora