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Avea la ninfa forse quindici anni: biondi com'oro e grandi i suoi capelli,

e di candido lin portava i panni,
du' occhi in testa rilucenti e belli,

che chi li vede non sente mai affanni;
con angelico riso ed atti isnelli...

(Ninfale Fiesolano, Giovanni Boccaccio)


Stava per piovere, ma Beatrice doveva andare a tutti i costi al mercato, ci va sempre.
La sua dama, Maddalena, una donna dai capelli scuri e gli occhi neri, la pelle pallida, il fisico asciutto, il seno piccolo e rotondo non si vedeva quasi sotto il vestito verde.
Si accostarono davanti ad una bancarella che vendeva stoffe, solitamente la famiglia li faceva arrivare da Venezia, ma al mercato Beatrice poteva essere se stessa, le piaceva vedere così tanta gente e poi incontrava sempre tante persone.
"Guardate Maddalena, questa è molto bella" Beatrice passò il tessuto a Maddalena "si è molto bella, anche il colore" Con il capo chinato sulle stoffe Beatrice non pensava ad altro ma il suo nome urlato al vento da una voce profonda e gentile la riportò al mercato, alle voci delle gente, si girò e vide Giuliano.

"Beatrice!" Beatrice guardò la sua fidata dama "Maddalena andate pure, tornerò da sola" Maddalena con un tono preoccupato interrumpe Beatrice "non posso permettere che voi torniate da sola, chissà cosa e chi potreste incontrare" Maddalena lasciò i tessuti che aveva in mano "La riporterò io a casa, dopotutto voi Beatrice siete di famiglia" Beatrice guardò la donna mora "va bene, state attenta Beatrice"

Beatrice camminava a fianco del bel Medici, la pioggia cominciava a scendere lentamente, così lei tirò su il cappuccio scuro del mantello.
"Venite vi porto in un posto" Giuliano afferrò la mano della bionda, e si mise a correre, Beatrice sollevò il vestito e seguì Giuliano, le piaceva tanto stare con lui, erano cresciuti insieme, anche se la distanza li teneva separati, le lettere arrivavano sempre, erano come due migliori amici, ma Beatrice lo amava, lo amava infinitamente.

Finirono in un vicolo ed entrarono nel piccolo studio di Botticelli.
Appena Beatrice lo vide saltò dalla gioia.
"Sandro" esclamò con esuberanza.
"Madonna Beatrice" Sandro prese la sua mano e la baciò.
"Non c'è ne bisogno, voi mi donate già troppo con la vostra arte, vedere un vostro dipinto mi fa innamorare sempre di più di questo mondo"
"È un onore sentire queste parole da voi, Beatrice" la ragazza guardò Giuliano, la guardava, la guardava dolcemente.
"La pioggia scende in abbondanza, tornerei a casa se per voi non fosse un problema" chiese gentilmente Beatrice "ma certo Beatrice, vi accompagno" Giuliano lorse il braccio a Beatrice ed i due uscirono nel vicolo per poi ritrovarsi tra la gente nella piazza.

"Siete innamorato Giuliano?" Giuliano sembrava incredulo alla domanda di Beatrice "ho detto qualcosa che non va?"
"No mia Beatrice, a parte il fatto che voi possiate darmi del tu, nessuno mi ha mai fatto questa domanda, e l'amore non fa per me"
"Voi Beatrice?"
"Dammi del tu Giuliano, innamorarsi per noi donne è un lusso troppo grande"
"Perché? Non sei sposata, puoi ancora fantasticare sul tuo amore"
"Si sono innamorata, di un uomo che non mi vorrà mai" Giuliano rivolse il suo sguardo verso di lei.
"Chi non ti vuole è proprio un' incosciente"
"Tu dici?"
"Si...ti conosco e sei una donna meravigliosa"

Giuliano lascia all'angolo Beatrice, davanti a palazzo Ridolfi, mentre lei raggiunge la porta un uomo le passa di fianco e la ferma.
Francesco Pazzi.
Il Medici appoggiato al muro si drizza e con velocità si avvicina.
Francesco prende la mano di Beattice e la bacia.
"Madonna...?"
"Beatrice Ridolfi"
"È un piacere conoscervi"
"Pazzi cosa vuoi?" Giuliano è difianco a Beatrice, la protegge, si mette davanti a lei.
"Medici...dovevo immaginare che questa meraviglia fosse già vostra"
"Ora vattene" Giuliano posò la mano sulla schiena di Beatrice e la accompagnò fin dentro, dove poteva essere al sicuro.
Beatrice restò confusa, sembravo che lui la stesse proteggendo da qualche insidia preparata da quel Pazzi.

I Pazzi erano nemici dei Medici a causa della supremazia politica ed economica.

"Chi era quello Giuliano?" Giuliano guardò la cara fanciulla "una persona a cui mettere larghe radici, promettimi di stare alla larga da qualunque persona che di nome faccia Pazzi, sono persone vili, cattive, che ottengono quello che vogliono con violenza e crudeltà" la giovane Ridolfi aveva gli occhi preoccupati, cosa avevano fatto di cosa brutto per essere nemici dei Medici.

Entrarono in casa e Beatrice fermò Giuliano prima che lui andasse.
"Giuliano perché non resti qui per pranzo, fuori piove a dirotto e a noi fa sempre piacere averti qui" il ragazzo con il suo viso ordinariamente sereno mise nuovamente la mano sulla schiena di Beatrice e la seguì.

"Madre! Giuliano pranza con noi, mi ha accompagnato fin qui e fuori piove molto"
"Va bene Beatrice" Giuliano si avvicinò a Fiammetta, prese la sua mano e la baciò.
"Madonna Ridolfi, grazie dell'ospitalità"
"Oh...Giuliano è sempre bello avervi qui"

Dalla Più Alta StellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora