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Arrivò nella Piazza, Salviati stava parlando dalla finestra del Palazzo della Signoria.
Beatrice aveva il coltello in mano.
Lucrezia la vide e corse da lei, sul viso della ragazza c'era il sangue di Giuliano.
"Beatrice..." Lucrezia posò un mano sulla spalla di Beatrice.
"È morto..."
"Chi...chi è morto, Lorenzo?"
"È morto...Giuliano" disse prima di iniziare a piangere.
Lucrezia portò una mano alla bocca, abbracciò la ragazza.
"Devo andare...devo trovarlo"
"Cosa vuoi fare...ti ammazzeranno"
"Non mi importa"
"Ferma aspetta" Luctezia aveva le lacrime agli occhi, la gente poi aprì un varco.
Jacopo Pazzi passò in mezzo su un cavallo bianco, Beatrice cercò di avvicinarsi ma Lucrezia la fermò.
Pazzi la guardò con disgusto.
"Quasi quattrocento anni fa, il mio antenato Pazzino de Pazzi, guidò la liberazione di Gerusalemme e ora noi faremo lo stesso per Firenze"
Lucrezia era appoggiata al marito, piangeva, Beatrice guardava fissa Jacopo.
"I Priori, non saranno mai più i burattini di Lorenzo De'Medici e non vedremo più la stessa vecchia corrotta fazione al potere, ora è tempo che il popolo si riprenda il potere, ora è tempo di libertà, morte alla tirannia dei Medici, libertà, libertà per il popolo"
Beatrice si girò e guardò Lucrezia.
"Lui è vivo, Lorenzo è vivo"
Lucrezia guardò la ragazza e sorrise.
Entrò Francesco.
Iniziò ad urlare il nome di suo zio.
Beatrice si avvicinò ad un carro di allume che c'era lì vicino.
Ci salì sopra.
"Feancesco Pazzi ha ucciso mio marito Giuliano, perché? Perché voleva la pace? No, lui voleva la guerra, la guerra tra i Medici e i Pazzi, voleva il potere, non avrai mai il potere, non ci distruggerai mai, faremo giustizia"
"E come? Chi la farà? Voi, Madonna Lucrezia e Madonna Clarice?"
Beatrice sorrise.
Dentro il Palazzo, I Cavalcanti attaccarono due guardie di Montesecco.
E chiusero le porte del Palazzo.
"Pensavate di vincere? I Pazzi non avranno mai potere su questa città"
"Lorenze De Medici è morto, i tiranni sono morti, come pensate di fare giustizia?"
Un'uomo urlo.
"Se dite che è morto, allora quello è un fantasma"
Tutti si girarono, anche Francesco.
Il ragazzo guardò poi Beatrice.
"Hai ucciso Giuliano, ma non hai completato l'opera...Pazzi!"
Beatrice scese dal carro e si mise dietro a Lorenzo.
C'era un silenzio tombale.

"Questi...questi uomini, sono malvagi, questi uomini sono degli assassini"
"La vostra dittatura è finita Medici, il popolo ha parlato, non sarà più governato da una sola famiglia e dai suoi complici" urlò Jacopo
"Sarà il popolo ha governare" continuò Francesco.
"Lotohanno tramata per uccidermi, hanno tramato per uccidere me...e mio fratello nel Duomo, in un giorno di festa, nel bel mezzo della messa, non sono crimini commessi contro la mia famiglia, sono crimini contro Dio" urlò Lorenzo
"Mio fratello è...mio fratello" Beatrice si avvicinò a Lorenzo appoggiò una mano sulla sua spalla, piangeva ancora.
Il popolo piangeva, Sandro piangeva, Poliziano pure, Lucrezia non era da meno.
"Mio fratello è morto"
"Abbiamo scelto noi di risparmiarti, ma non ti risparmieremo si nuovo se non ti arrendi...in alto le vostre lance"
"E buttate giù queste porte...buttarle giù"
Gli uomini di Montesecco puntarono le armi contro Lorenzo, Beatrice si mise davanti a lui.
La gente urlava di fermarsi.
"Voi, avete sentito sciogliete i cavalli" disse Francesco al proprietario del carro.
"Io sono solo uno scalpellino, non so niente di politica, ma da quando i Medici sono al governo, i miei affari vanno bene e mio figlio mangia"
"Anche i miei affari vanno bene" disse Sandro
"Se è davvero il popolo di Firenze che parla...perché questi soldati sono forestieri" ripetè lo scalpellino.
Qualcuno nella urlò "lunga vita a Lorenzo De'Medici"
E tutti dietro di lui iniziarono a ripeterlo, tutti incitavano il Magnifico.
"Lunga vita a Lorenzo de'Medici che ci ha dato la poesia" disse Lucrezia.
"Lunga vita a Lorenzo De'Medici che ci ha dato la forza di superare le giornate faticose dandoci aiuto"
"Lunga vita a Lorenzo De'Medici che ci ha dato l'arte"
"Lunga vita a Lorenzo De'Medici, che ama infinitamente Firenze e il duo popolo" gridò Beatrice.

"Un'armata del Papa sarà presto alle porte della città, se vi opponete alla volontà di Dio ci sarà un massacro"
Urlò Jacopo.
"Hai già perso Medici, controlliamo i Priori" proprio quando Fracesco finì la frase le campane d'allarme di Firenze iniziarono a suonare.
"Le porte della città verranno chiuse, respingeremo la vostra armata"
Gridò Lorenzo.
La gente cominciò ad urlare contro i Pazzi.
Incominciarono a prendere sassi e a lanciarli.
Lorenzo però non sorrideva.
Beatrice lo guardò e lo abbracciò.

Dalla Più Alta StellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora