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La folla acclamava Lorenzo e la morte dei Pazzi.
Beatrice lo guardò.
"Ora posso andare a salutare mio marito, ora che giustizia è stata fatta posso andare da lui, trova Vespucci, Maffei e Bandini e lasciali alla folla, non ti macchierai di nuovo le mani"
La ragazza raggiunse la casa.
Intanto il popolo rubava, distruggeva e infangava i beni dei congiurati.
Sandro cerca di raggiungere la casa di Vespucci per recuperare il suo dipinto. Venere e Marte.
Ma quando arriva è troppo tardi, brucia nel fuoco ardente.
Sandro cade a terra e piange, l'unico ricordo ricordo aveva di Simonetta era perduto.
PER SEMPRE.
Beatrice era appena entrata in casa, dietro di lei c'era Lorenzo.
"Clarice" urlò il ragazzo.
La Orsini corse verso di lui e lo abbracciò.
"Giuliano è qui?" Chiese Beatrice.
Clarice la guardò.
"Si, è nella cappella, Lucrezia lo sta vegliando"
Beatrice di affrettò ad entrare nella cappella.
Lorenzo la seguì.
Ma Clarice lo fermò.
"Il tuo ordine, non vale anche per Guglielmo"
In quel momento Guglielmo scendeva con Bianca e con Giovanna.
Lorenzo di girò e lo guardò.
Si avvicinò lentamente e si gettò poi s di lui.
Le due donne urlarono.
"Lo sapevi, lo sapevi?"
"No, Lorenzo lo giuro davanti a Dio e sulla vita della mia famiglia"
"La tua famiglia sono sono i Pazzi"
"Non lo sono più"
"Perché non eravate tra i banchi?"
"Perché eravamo nella navata, ho fatto tardi...tu mi conosci bene" urlò Bianca.
"Certo che non lo sapeva come ti viene in mente"
Lorenzo chiese il pugnale ad una guardia, Bianca cercava di fermarlo.
"Avrei dovuto capirlo" disse il ragazzo, Bianca di mise davanti a Guglielmo.
"Se lo uccidi, dovrai uccidere me" disse Bianca.
"Chiudili nelle loro stanze" disse ad una guardia.

Quando Beatrice entrò nella cappella, vide Giuliano steso, Lucrezia puliva il sangue della sua bocca, gli occhi di Beatrice si inumidirono.
Lorenzo entrò poco dopo, Beatrice di accasciò a terra, difianco a Giuliano, prese la sua mano e si appoggiò al suo petto.
Lorenzo si mise sullo sgabello.
Appoggiò una mano sul petto di Giuliano.
Sandro e Clarice entrarono.
"Lorenzo dobbiamo parlarti"
Lorenzo si alzò ed uscì.
"Chiamate Fioretta" ordinò Beatrice ad una guardia.
"Beatrice...Fioretta è andata via, suo padre sta morendo, ha raggiunto la su casa nelle campagne" le disse Lucrezia.
"Voglio che...quando Giuliano sia pronto, Simonetta e Federico possano salutarlo" Lucrezia guardò la ragazza.
"Ma certo"
"Voglio che vedano un'ultima volta il loto padre, voglio che vedano quanto dolore possa causare l'uomo, cosa possa l'uomo per avere il controllo e il potere, voglio che capiscano che il loro padre era una brava persona"
Lucrezia si avvicinò a Veatrice e l'abbracciò, piangevano, insieme, per Beatrice era come una madre quella donna.

Beatrice si chiusa nella cappella con Giuliano, era vestita di nero, teneva in braccio Simonetta e al suo fianco c'era Federico.
Prima di entrare nella cappella Beatrice aveva detto in modo diretto a Federico che il padre era morto.
L'avrebbe capito da solo appena avrebbe visto il corpo di Giuliano.
"Papà parte per un lunghissimo viaggio, un viaggio che durerà tantissimi anni, sarete poi voi ad andare da lui, è in un posto bellissimo, dove non c'è odio, non c'è male, dove tutto si concentra sull'amore, si ricorderà di voi e voi vi ricorderete di lui, ve lo prometto, quando vorrete vederlo o vorrete parlare con lui, basterà che voi alziate gli occhi al cielo alla sera...e la stella più luminosa sarà vostra padre, andrò tutti i giorni sulla sua tomba a parlare con lui, potrete venire con me, li porteremo dei gigli bianchi, come quelli che piacciono a Simonetta, sarà come averlo al vostro fianco, lui è e sarà sempre al vostro fianco...anche se delle cattive persone ve lo hanno tolto dal mondo, lui ci sarà e Federico mi riferisco a te, che sei grande, non fare mai del male, non uccidere perché l'odio genera odio, lo diceva la tua bisnonna e aveva ragione, non permettere che succeda di nuovo una cosa del genere, proteggi le persone che ami e non odiare i tuoi nemici, anche se loro odiano te, devi sempre porgerli la mano...questo non significa sottomettersi a loro, sarai più grande di loro, dovrai esserlo, dovrai vincere sempre ma non con la violenza, come fa tuo zio Lorenzo, si come loro, perché loro hanno vinto, hanno vinto il male e vincerai, promettimelo"
Il bambino annuì.
"Ora abbracciate forte papà, dategli un bacio, sarà l'ultima che potrete farlo"
Federico guardò il padre, si avvicinò e lo strinse a sé, Bianca li diede poi un bacio, una serva prese poi i bambini, Lucrezia entrò nella cappella.
"Sii forte Beatrice, sii forte per tutti noi" la ragazza abbracciò Lucrezia ed uscì.

Guglielmo era stato esiliato e Bianca decise di seguirlo.
Al funerale ci furono centinaia di persone, uomini, vecchi, ragazzi, bambini, donne, poveri, ricchi, ammalati e non.
Erano tutti li per onorare Giuliano De'Medici.
Per onorare quella famiglia, quella magnifica famiglia.
Beatrice.
Lorenzo.
Clarice.
Lucrezia.
Bianca.
Federico.
Simonetta.
Piero.
E tutti quelli che dopo saranno venuti.
E che prima erano stati.
I MEDICI

FINE

Dalla Più Alta StellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora