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Beatrice quella sera fu ospite a Palazzo Medici e dopo aver mangiato andò a cercare Giuliano che era nella sua stanza.
Lei bussò "è permesso?"
"Certo Beatrice"
La ragazza entrò nella stanza, al centro c'era un letto e sopra a quello c'era sdraiato Giuliano.
Beatrice di sedette.
"Sai prima pensavo a quando tu mi portasti a vedere la cappella, dove c'è la "Cavalcata dei Magi" ti ricordi?" Lui la guardava intensamente, si alzò, prese la sua mano e la riportò in quel posto.
Giuliano sapeva quanto a Beatrice piacesse quel dipinto.
La prima volta che lo vide erano solo bambini.
"Io la prima cosa che ti dissi era che il primo della fila, che comandava, era Lorenzo" lei guardò il ragazzo con gli occhi sdolcinati, Giuliano è sempre stato il secondo rispetto al fratello, e questa cosa a volte lo faceva stare male, molto male.
"Poi c'erano tuo padre, e tuo nonno Cosimo" continuò la giovane.
"La nostra famiglia è qui per servire Dio, ti dissi questo, e poi tu, ti misi a cercarmi tra le facce dipinte"
Beatrice rise "e ti trovai nella parete ovest, con il leopardo"
"È giusto che lì ci sia Lorenzo, io non sono fatto per quel tipo di vita, lui è un superbo, è uno stratega, è un uomo uguale a tanti, saggio e diplomatico"
"E tu Giuliano sei stroverso, elegante, generoso, gaudente, e poi pensate se tu fossi stato come lui a quest'ora non saresti qui, vi sareste odiati, tu sei totalmente il contrario di Lorenzo, hai un'indole passionale, ti piacciono i piaceri della vita, sei spensierato, e non è vero che sei meno di Lorenzo, ti piace la musica, la danza, ti piace scrivere poesie, andare a caccia, sei un perfetto cavaliere, per me sei un principe, e questo ti fa onore, quello che fate al di fuori delle donne, ti fa onore, veramente"
Giuliano la guardava con gli occhi pensierosi, aveva ragione lei, lui non era solo quello che pensava di essere, non doveva sentirsi inferiore al fratello, lui che era il suo migliore amico, il suo confidente, li voleva un mondo di bene.
"Giuliano...si sa qualcosa dell'agguato?" Beatrice riportò il Medici alla realtà.
"Beatrice...sono cose di cui non dovrei parlare con una donna"
"Ti prego...a me hai sempre detto tutto"
"Pensano sia stato un Veneziano, presto scopriremo chi è, nel frattempo stai lontana da Palazzo Pazzi, io penso che sotto ci siano loro e non un Veneziano"
"È tardi, devo andare...fatemi sapere qualunque cosa e Giuliano stai attento"
Lei li baciò la guancia, e lui le diede un piccolo bacio sulla fronte.

Il giorno dopo
Giuliano e Sandro entrarono veloci nella stanza dove c'era Lorenzo.
"Allora?" Chiese il Magnifico "siamo andati all'osteria, dove alloggiavano gli assassini, c'era questo" Giuliano tirò fuori un piccolo medaglione sul quale c'era lo stemma dei Pazzi.
"È lo stemma dei Pazzi, sono stati loro, avevi ragione Giuliano"
"Dobbiamo andare dai Priori" disse Giuliano mentre usciva dalla porta.
"Aspetta Giuliano...andremo da Jacopo Pazzi" Giuliano guardò il fratello incredulo.
"E perché mai "
"Perché se è innocente, poterlo dimostrare lo legherà alla nostra causa se sarà colpevole dimostreremo ai priori che resteremo imparziali"
Giuliano non riusciva proprio a capire, avevano tentato di ammazzarli.
"Vogliamo giustizia per quello che ha fatto a nostro padre, non per il vecchio Jacopo Pazzi"
"Giuliano se vogliamo giustizia dovremmo trattare con giustizia" i tre di guardarono e velocemente si diressero a Palazzo Pazzi.

Francesco e Jacopo stavano mangiando quando i servi aprirono le porte della sala da pranzo ai Medici.
Si alzarono ed uscirono nel giardino.
"Bene Bene, è la seconda volta in due giorni che i Medici ci onorano della loro presenza" disse Jacopo, Giuliano guardò Francesco e viceversa, non li era ancora andata giù che Beatrice non lo avesse sposato.
"L'ultima volta che ci siamo visti abbiamo discusso per una donna" Francesco intervenì nei confronti di Giuliano che li si piazzò davanti.
"Lasciamoci il passato alle spalle...mh...che ne dici?" Chiese Francesco.
"...io dico di no...Pazzi!"
Jacopo si mise a ridere.
"Adesso basta...come possiamo aiutarvi" Giuliano resto fisso davanti a Francesco.
"Io e Sandro Botticelli...l'abbiamo trovato...nella stanza degli assassini" Giuliano estrasse dalla tasca il medaglione e lo mostrò ai presenti.
"Come ci è finito lì?" Chiese pazzi
"Pensavamo che potreste dircelo voi" rispose Lorenzo.
"Non penserete che io centri con l'agguato"
"Il vostro medaglione era in quella stanza" replicò Sandro.
"Sarà stato Giuliano a metterlo lì, per distogliere l'attenzione da quell'idiota di suo padre" in quel momento Giuliano, che era di spalle, tolse la spada dalla guina, Lorenzo cercò di fermarlo, Jacopo si mise davanti a Feancesco e Giuliano prese l'uomo di striscio ma ferendolo comunque.
Giuliano, pentito, cercò di sistemare le cose "Messer Pazzi, io" ma Francesco non esitò a chiamare le guardie.
Queste dopo l'ordine del Pazzi sguainarono le spade contro Giuliano,
"È stato un'incidente, un'incidente" Lorenzo si mise in mezzo, e riuscì a fermarli.
"Lascialo fratello, preferisco una notte in manette, almeno i priori vedranno che gente sono i Pazzi" le guardie portarono Giuliano via "vi impiccheranno per aver tentato di ucciderlo" urlò Francesco "non sarò io ad essere impiccato" rispose il giovane Medici.
Lorenzo e Sandro uscirono nella piazza.

Dalla Più Alta StellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora