"Perché non cerchi Sandro...cosi fai pace anche con lui...lui sa che non sei responsabile della morte di Simonetta, ma è vero che se avessi rispettato la sacralità del matrimonio ora forse" Giuliano interruppe Lorenzo.
"Ah Madonna Ardinghelli, come state" chiese Giuliano alla donna.
"Bene grazie"
I giovani continuarono a camminare.
"Scusa stavi parlando della sacralità del matrimonio"
"fallo ebbasta dai" li rispose Lorenzo ridendo e spingendolo.
Si sedettero, uno poco distante dall'altro e si guardarono un'ultima volta ridendo.La campanella suonò e tutti si alzarono.
Il Cardinale entrò.
Nello stesso momento Francesco e Vespucci si facevano strada tra la folla verso Giuliano.
Poco dopo Bianca e Guglielmo arrivarono ma non si misero con la famiglia in prima fila, rimasero tra la folla.
"Che cos'hai." Chiese Bianca al marito.
"Niente"
"È appena iniziata, siamo ancora in tempo"
"No ferma stiamo qui" Guglielmo guardò il fratello dietro a Giuliano.
Era preoccupato.Anche Lucrezia Ardinghelli non capiva.
"Perché Francesco Pazzi si è messo la"
Chiese al marito.
"Non lo so"Nello stesso tempo il palazzo della signoria veniva occupato da Salviati.
Lorenzo si accorse di Francesco Pazzi.
Beatrice guardò Giuliano e sorrise, lui fece lo stesso.
I congiurati, quando il Cardinale alzò l'ostia al cielo, tirarono fuori i coltelli.
L'incenso profumava la chiesa, c'era un'aria di festa, tutti erano tranquilli.
Quando la campanella suonò, tutti si inginocchiarono.
Tutti tranne, Pazzi, Vespucci, Maffei e Bandini.
Il Cardinale stava per spezzare l'ostia, stava per accadere.Francesco tirò fuori il pugnale, Lucrezia urlò, Clarice e Beatrice al suo fianco alzarono il volto, Lorenzo guardò la madre e Francesco che trafisse Giuliano.
La folla urlava, scappava, Beatrice cercò di avvicinarsi al marito.
Maffei tagliò di striscio il collo di Lorenzo.
Il ragazzo cadde a terra, Clarice e Lucrezia caddero.
Clarice teneva ferma la donna.
Beatrice urlava, piangeva, era disperata.
Vespucci cercò di colpire Giuliano, ma lui lo bloccòBianca cercava di raggiungere la madre e i fratelli, ma Guglielmo la bloccava.
Giuliano sanguinante si avvicinò al fratello e li passò un pugnale, ma Francesco da dietro lo trafisse.
"No! Giuliano!"
Beatrice urlava.
"Noooooo!"
Francesco lo pugnalava, lo pugnalava e basta, una volta, due volte, tre volte, non faceva altro.
Giuliano cadde a terra, cadde dalle mani di Vespucci che lo guardava cadere.
Beatrice corse verso di lui con Lucrezia ma Clarice la fermò.
"Mio figlio....mio figlio"
"Giuliano!" Urlò Beatrice.
"Portale dentro!" Gridò Lorenzo alla moglie.
Mentre Lorenzo cercava di salvarsi la vita dagli aggressori, Clarice, Lucrezia e Beatrice si chiusero nella sacrestia."Lorenzo...Lorenzo vieni subito nella sacrestia" gli urlò Clarice, Lorenzo riuscì a scappare ma Francesco lo rincorse, il Medici cadde a terra e Francesco lo guardava, stava per pugnalarlo.
"Francesco, Francesco" Jacopo gli urlava di ucciderlo.
Ma Lorenzo riuscì a scappare e corse contro il fratello.
"Giuliano! Giuliano!"
Vespucci colpì Nori, Lorenzo afferrò l'uomo.
"Resisti Nori!" Lo trascinò verso la sacrestia ma lo inseguivano, così Beatrice uscì e corse da Giuliano, Clarice invece colpì Francesco con un vaso.
"Entra, forza,entra, entra" urlò Lorenzo alla moglie.
"Beatrice! Beatrice" urlò Clarice.
La ragazza era chinata su Giuliano.
Piangeva.
Vespucci si avvicinò a lei con il pugnale.
"No...no no...Marco ti prego" la ragazza indietreggiava strisciando.
"Beatrice!" Lorenzo urlava.
Marco lasciò cadere il pugnale, Beatrice si alzò e corse nella sacrestia.Appena entrò si accasciò a terra, piangeva.
Lucrezia piangeva. Voleva uscire, andare dal figlio.
"L'hai lasciato lì...hai lasciato lì Giuliano" chiese tremando Lucrezia.
"No no no, vai a prenderlo" continuò la donna.
"Mi dispiace mi dispiace, non c'è più niente da fare"
"È morto"
Lucrezia si buttò sul piccolo altare piangendo.
Lorenzo ripeteva il suo dispiacere, Nori era per terra, Clarice davanti alla porta piangeva, Beatrice era sconvolta, era immobile, seduta guardava il vuoto.
Da fuori cercavano di aprire la porta.Nel frattempo Firenze era in panico, gente che correva da tutte le parti, che urlava e Sandro, che non era alla messa fermò Poliziano.
"Poliziano, Poliziano che succede?"
"Hanno ammazzato i fratelli Medici, Giuliano e Lorenzo sono morti" Sandro era rimasto immobile.
Poi iniziò a correre verso la chiesa.Palazzo della Signoria era stato occupato, Petrucci non sapeva più che fare.
Davanti alle porte del palazzo tutti accorrevano, ma c'erano gli uomini di Montesecco.Francesco, Vespucci, Maffei e Bandini cercavano di sfondare la porta, dentro Lucrezia ad ogni botto urlava, Clarice meditava Lorenzo come poteva.
"Io devo...io devo andare da Giuliano"
Clarice la fermò.
"C'era...c'erano centinaia di persone e sono rimaste ferme"
"Avevano paura"
"Paura di 5 uomini"
"Erano sconvolti e sono scappati"
"Dovevo fare qualcosa dovevo salvarlo...dovevo salvarlo" si ripeteva Lorenzo.
"L'hanno ucciso...." sussurrò Beatrice, si toccò la gamba.
Perdeva sangue.
"Hanno ucciso Giuliano...loro lo...lo hanno ucciso"Lucrezia si buttò sul figlio.
"Dovevo immaginarlo, dovevo credere alla sue parole, lui lo ha sempre saputo, sempre, sarebbe ancora vivo adesso"
Beatrice si alzò.
Si mise davanti alla porta.
"Devo...devo uscire...devo fare qualcosa, non possiamo lasciarlo lì!" Urlò Beatrice.
"No no Beatrice no, ti prego ti ammazzeranno"
"È morto, lui è morto!"
Lorenzo abbracciò Nori che stava per morire.
"Mi dispiac, mi dispiace tanto, è colpa mia"
"Ero figlio di un contadino...figlio di persone che non contano nulla...ma sapevo far di conto e voi...mi avete preso alla banca...sotto la vostra ala...sono felice di dare la mia vita per voi" fece l'ultimo respiro e morì."Mi sentite?" Un bambino da fuori chiedeva alla famiglia o quello che ne restava se stessero bene.
Tutti alzarono il volto.
"Potete uscire ora....se ne sono andati"
"Chi è, chi sei?" Chiese Clarice.
"Un bambino del coro"
Lucrezia si alzò.
Clarice pure.
"Può essere una trappola"
Lorenzo guardò il vuoto e si alzò.
"No no Lorenzo, no Lorenzo ti prego"
"Non posso aspettare ancora"
Lorenzo aprì la porta e puntò il pugnale in avanti. Si guardò attorno il bambino sbucò fuori. Lorenzo li puntò il pugnale.
"Sono andati al Palazzo dei Priori" disse il bambino.
"Lorenzo lascialo è un bambino" li disse beatrice.
Lucrezia corse da Giuliano, Beatrice e Clarice la seguirono.
"Figlio mio" Lucrezia si accasciò e lo prese tra le sue braccia.
"Svegliati Giuliano...svegliati"
Beatrice iniziò a piangere, li stringeva la mano, guardò il fiore, il giglio bianco, il segno della famiglia.
Era macchiato di sangue, sangue dei Medici, quel era stato versato.
Giuliano aprì gli occhi, dalla sua bocca sgorgava del sangue.
"Grazie al cielo" disse Lucrezia.
Giuliano guardò Lorenzo.
"Avrei dovuto ascoltarti" li disse
"Meglio tardi che mai" rispose Giuliano.
I quattro risero, quelle risate erano mischiate al dolore, alle sofferenze che stavano provando.
"Giuliano, Giuliano amore mio...non andare ti prego, vinceremo contro tutti, lo faremo per te, ti faremo giustizia, ricordati di noi di Simonetta, Federico, sei stato un buon padre, lei ti aspetta...non vede l'ora di vederti, starete insieme finalmente"
"Insieme...in paradiso...e Vespucci andrà all'inferno per questo..." Giuliano stava morendo, stava proclamando le sue ultime parole.
"Non...non morire ti prego" disse Lucrezia.
Sandro corse da lui.
Lo guardava.
"Scusa..." si lasciò andare, era morto.
"No, no...no...no....nooooo!" Beatrice urlò, Lucrezia pure.
"Io...io devo...devo farli giustizia io..." Beatrice si alzò, prese un pugnale che c'era per terra e zoppicando corse fuori.
"Beatrice no"
"Devo farlo"
"Beatrice!"
correva per la piazza, cercava Francesco.
Lorenzo fece lo stesso.
"Lorenzo non puoi andare la fuori da solo, andiamo a casa, devi raccogliere le forze"
"Devono sapere che sono vivo, non sarò da solo, c'è Beatrice, e c'è il popolo di Firenze"
"Così non lo sarai a lungo, tua madre ha ragione ci hanno lasciato soli, torna qui...vivi per continuare a combattere...oddio seguilo" disse Clarice a Sandro.Beatrice correva, correva per le strade, per le piazze, tra le gente, nella sua mente raffiorarono i ricordi, si fermò.
Guardò il cielo.
"Simonetta abbi cura di lui" sussurrò.
I ricordi nel frattempo continuavano a comparire, sorrise.
Pensò a lui.
A lui con i suoi figli, con lei, con Simonetta, con il fratello, la madre, con Sandro, con la famiglia, la famiglia Medici.
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Dalla Più Alta Stella
RomantiekFirenze 1467 Beatrice è una ragazza proveniente da una ricca famiglia, fin da piccola è invaghita di Giuliano de'Medici, ma lui no, a lui piace la vita con tutti i suoi piaceri, a lui piace bere, piace portarsi a letto donne di cui non conosce il no...