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3 settembre 1467
"Ho vinto! Padre...Padre ho battuto Jacopo a scacchi!"
Beatrice saltava dalla gioia, non era pratica negli scacchi e finalmente aveva battuto il fratello.
"Brava Beatrice, finalmente ci sei riuscita! Vado a fare una passeggiata a cavallo vieni?"
"Certo!" Beatrice seguì il padre e i cavalli erano già pronti, salì sul suo, e partì veloce verso la valle.
Amava andare a cavallo, sentire il vento tra i capelli, si sentiva libera, ma poi tornò in paese e il suo signo di volare libera si distrusse visto che in paese la piazza pulalava di gente.

Lorenzo diede la sua casacca ad un servo e fermò la madre che stava parlando con Giuliano, che raggiunse poi Sandro.
"Clarice è arrivata?"
"Starà arrivando, è vero hai prorogato il prestito al Duca?"
"In cambio di nuove tratte commerciali"
"Quel denaro ci serve figlio mio, il Papa non aspetterà per sempre"
"Ripagheremo il Papa madre! Appena i Priori approveranno il nuovo accordo"
"Molti tra i priori non lo volevano affatto un trattato e Jacopo Pazzi aspetta solo un motivo per ostacolarti"
"Si madre questo lo so" disse dandole una carezza e raggiungendo il fratello e Sandro.
Giuliano era seduto su una sedia e beveva.
"Sandro...io penso che dovresti avere la tua bottega, quel buco dove stai ètroppo piccolo" disse Lorenzo osservando i disegni del Maestro
"No...non posso permettermela"
"Tu no...ma io" Giuliano che aveva il viso sudato, spostò gli occhi verso il fratello.
"Stai scherzando?" Chiese Sandro "trova un posto...e io pagherò!" Rispose il giovane porgendo in avanti il calice di vino per brindare.
"Con quale danaro?" Replicò Giuliano ridendo, si era accomodato con i piedi sul tavolo mentre i due amici parlavano.
"Lorenzo...qualsiasi cosa io possa fare per ripagarti"
"Qualcosa ci sarebbe...dovresti accettare una commissione per Marco Vespucci, ho bisogno del suo supporto tra i priori"
A Sandro si illuminarono gli occhi, "va bene" Giuliano sorrise divertito dopo la risposta affrettata del caro amico.
"Perché così volentieri?" Lorenzo abbassò lo sguardo per poi rialzarlo verso il fratello che prese la parola.
"Oh lui detesta Vespucci ma adora sua moglie"
"Per tutta la vita ho cercato di cogliere un piccolo pezzo della bellezza di Dio e ho fallito...ho fallito più e più volte, ho fallito, così tante volte che ho quasi rinunciato, finché non ho visto Simonetta Vespucci *Giuliano guardava il ragazzo con segno di approvazione* lei è senza dubbio la creatura più bella che abbia mai visto ed è allora che ho sentito nel mio cuore che posso farlo, se riesco a ritrarla" i tre iniziarono a ridere.
"Tu sei in grado di comprendere il valore di un sogno, Sandro, non dovrai mai rinunciare a questo" continuò Lorenzo.
Sandro prese il bicchiere e brindò ringraziando il ragazzo.

Beatrice era con Agnese nella piazza e vide Lorenzo parlare con Francesco e Jacopo Pazzi
"Non è niente di personale" disse Jacopo richiamando l'attenzione di Lorenzo.
"Perché siete contrari a tutto quello che aiuta l'uomo comune"
"Voi indebolite la Repubblica, date potere alle plebe, non posso tollerarlo"
"Francesco non deve essere per forza così il mondo, possiamo cambiarlo"
"Il mondo è così com'è per un buon motivo"
"Fin quando le famiglie fiorentine si faranno la guerra il mondo non sarà mai bello come potrebbe"
Lorenzo si girò e continuò per la sua strada.

"Allora Beatrice, quando vi sposerete?" Chiese Agnese.
"Ero promessa ad un uomo che fa del male al popolo e Giuliano De'Medici mi ha fatto scappare e ha convinto mio padre ha non farmi sposare quell'uomo"
"Un eroe!"
"Io sono innamorata di lui Agnese, quando lo vedo provo qualcosa che non provo con altre persone, è una cosa che non so spiegare"
"L'amore è un grande privilegio"
Concluse Agnese perché delle urla attirarono le due donne.

Un uomo spinse una donna e la buttò a terra.
"Ma cosa succede?"
"Beatrice dove andate?"
Agnese cercò di fermare la giovane ragazza, ma lei corse a fermare quell'uomo.
"Ma cosa fate? Lasciatela"
"Andate a farvi gli affari vostri Madonna"
"Non vi permetto di trattare così questa donna" in quel momento arrivò Lorenzo.
"Beatrice! Stare bene"
"Io si, ma quell'uomo ha fatto del male a questa ragazza"
"Beatrice venite, andiamo" Beatrice non capiva, perché Lorenzo non facesse nulla.
Beatrice fece alzare la ragazza.
"Venite" disse la giovane Ridolfi.
"È vostro marito?"
"No Madonna, sono una serva, quello era il mio padrone"
"Avete dove stare?"
"No"
"Venite con me, vi darò riparo"
Lorenzo guardò la Borromeo e poi Beatrice.
"Lorenzo non potevo lasciarla qui"
"Mia madre ha detto che tua cugina sta arrivando"
"Sono felice che tu sposi Clarice, è una brava ragazza, abbi cura di lei Lorenzo ora devo andare, salutami Giuliano"
"Lo farò!"

Sandro arrivò davanti a Palazzo Vespucci ed entrò.

Osservava i grandi dipinti sparsi la stanza, fino a che il rumore dei tacchi di Simonetta non lo riportarono alla realtà.
"Sono belli vero" disse lei Sandro di girò di scatto.
"Potrei anche guardarli tutti il giorno"
Continuò poi.
"Madonna Simonetta è un grande piacere...stavo cercando vostro marito"
"Perché?"
"Lorenzo De'Medici vi offre i miei servigi e lui sperava...io speravo di includervi in un dipinto" la ragazza sorrise ironica.
"No!"
"Posso chiedere perché?"
"A certi uomini piace tenere le cose belle in gabbia e in mostra per gli altri" disse ilgiovsne avvicinandosi ad una gabbia per uccelli.
"Venite! Vi faccio vedere" Disse poi.
La ragazza si avvicinò, "quando le dipingo lo faccio per liberarle"
"Ha le ali tagliate...nessuno mi tiene in gabbia...Sandro...mio marito oggi è impegnato, se volete potete tornare domani e vi riceverà o magari no"
"Io verrò qui ogni giorno Madonna e vi implorerò di dipingervi, di liberarvi e se non da una gabbia allora sarà dalle offese del tempo" la donna si girò e si diresse verso un'altra stanza.
"Vi renderò immortale!" Esclamò Sandro.
E sul volto di Simonetta comparve un sorriso che però il maestro non riuscì a vedere.

Dalla Più Alta StellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora