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Palazzo Medici, settembre 1471
"Non puoi dare tutto nelle mani di Francesco, non hai pensato a tuo fratello?" Chiese Lucrezia,preoccupata per i figli.
"No e non è la cosa giusta per lui, non è ciò che vuole"
"Giuliano vuole rendersi utile, hai scelto Francesco come padrino di tuo figlio almeno offri Imola a tuo fratello"
Lorenzo annuì.

Quando uscì dalla stanza, Giuliano stava entrando.
"Giuliano...Dio mio...troppo tempo che non ti vedo...avevo dimenticato che aspetto avessi"
"Ero con Beatrice...vado da Sandro sto posando per lui" disse proseguendo ma Lorenzo lo fermò.
"Dobbiamo parlare..."
"...e di cosa? Hai una nuova famiglia...una nuova vita...un nuovo fratello perfino"
"Sappi che non era mia intenzione escluderti davvero!"
"L'unica che mi è rimasta accanto di questa famiglia è Beatrice"
"Ho bisogno di te...ho bisogno che tu governi Imola per me" Giuliano guardò il fratello sorridendo ironicamente.
"Te lo ha suggerito nostra madre?"
"Vedi...Giuliano sei il mio solo fratello e mi fido di te"
"Non posso lasciare Firenze...perché sono tuo fratello e ti fidi di me...altri di legano a te per politica o ideali, io ho il tuo sangue comunque e domunque adesso devo andare...Sandro mi aspetta"
"La moglie di Vespucci posa con te? È lei il vero motivo pr cui non lasci Firenze?"
"Offri Imola al tuo nuovo fratello è lui quello che avevi scelto"
Disse lasciando Lorenzo da solo, era deluso, voleva bene al fratello e lui aveva scelto Francesco.

In quello stesso momento Beatrice scese e vide Lorenzo.
"Lorenzo"
"Beatrice...come stai?"
"Bene...tu?"
"Molto bene grazie...ho visto Giuliano"
"Si andava da Sandro"
"Come sta Federico"
"È bellissimo...sta bene...o almeno sembra stare bene...ora scusami stavo andando in Parrocchia"
"Certo...ci vediamo stasera"

Quella sera si festeggiava Imola, ma Francesco, che l'avrebbe governata, non c'era.
Lorenzo si avvicinò a Giuliano che era con Cosimo, Roberto e Guido.
"Giuliano hai visto Francesco"
"Hai perso l'ospite d'onore" disse ridendo e poi si spostò.
"Novella...sto cercando tuo marito"
"Dovrebbe arrivare presto"
Simonetta e Marco entrarono nella sala, la ragazza si accomodò su una sedia al tavolo.
Beatrice la guardò e si avvicinò, davanti a loro c'era Giuliano.
"Simonetta...da quanto tempo...come state?"
"Dovrei chiederlo io a voi...si chiama Federico, giusto?"
"Si...sarei felice di avervi al battesimo"
"Io e Marco verremo di sicuro"
"Scusatemi è arrivato mio padre"
"Certamente"
Beatrice andò verso il padre e rimase sorpresa a vedere chi c'era con lui.
Un ragazzo della stessa età di Beatrice era affianco al padre con un calice di vino in mano.
Aveva i capelli scuri e gli occhi così chiari, quando lo vide i suoi occhi si illuminarono.
"Federico..."
"Mi hai riconosciuto quindi?"
"Come potrei dimenticarmi di te"
"Ero qui solo per affari e tuo padre mi ha detto di volermi presentare alla famiglia Medici"
"Vi lascio soli" esclamò Giulio raggiungendo la moglie.
"Hai chiamato tuo figlio Federico"
"Si...come mio nonno, non come te"
"Sei uguale a 6 anni fa, bella come il sole e con il sorriso sempre stampato sulle labbra"
"Grazie..."

Francesco entrò nella sala e vide Lorenzo ridere e parlare con Novella. Appena varcò la porta tutti applaudirono, tutti tranne Giuliano e Beatrice.
Che si guardarono.
Giuliano raggiunse la ragazza.
"Oh...ehm...Giuliano lui è Federico, un mio lontano amico di Venezia"
"Piacere..."
"Messere...vi lascio soli"
"No vi prego...sedetevi affianco a noi"

Giuliano spostò la sedia per far sedere Beatrice, lui si mise affianco a lei e Federico sedette vicino a Beatrice.
"Maestro è passato un'anno da quando vi ho commissionato il quadro, quando lascerete libera mia moglie?" Chiese Marco.
Giuliano si intromise.
"Ma il prezzo non cambia in base al tempo, vero Sandro?"
"Certo"
"Dunque più tempo impiega più conveniente è l'affare, dopotutto quest'uomo è un genio"
Simonetta si alzò.
"Perdonate ho bisogno d'aria"
La Vespucci uscì dalla stanza.
"Ancora oggi stento a credere che abbia sposato me"
Giuliano rise, "anche noi" sussurrò.
Si alzò e se ne andò, lasciando Beatrice da sola con gli uomini.
"Posso presentarvi Federico Malatesta"
"Simonetta mi ha parlato di voi, vostra madre è Veneziana, vi siete conosciuti così"
"Si, io, Beatrice, Simonetta e Jacopo eravamo molto amici, ne facevamo di tutti i colori"

Simonetta nel frattempo aspettava Giuliano nascosta nel cortile interno.
Appena lui arrivò nel nascondiglio si baciarono.
"È imprudente...tu sei imprudente e ubriaco"
"Sei tu a rendermi cosi...per questo non potevo andare a Imola"
"Lorenzo ha scelto te prima di Francesco...e tu hai rifiutato? Perché?"
"L'hai fatto per noi..."
Simonetta lo guardò e ritornò nella sala.
"Brindiamo...al nuovo rappresentante di Firenze a Imola, al mio caro amico Francesco Pazzi"
Tutti si alzarono e portarono in alto i bicchieri.
"Tu non ti alzi?" Chiese Federico alla ragazza
"No...ci doveva essere Giuliano al suo posto" rispose lei.

Il giorno dopo Giuliano era nella bottega di Sandro ad aspettare Simonetta per posare.
"Non verrà, il marito le lo ha proibito perché pensa che abbia una relazione" Giuliano guardò l'amico e andò verso la porta ma Sandro lo fermò.
"Aspetta...fermati, o infilerai le nostre teste in un cappio...è di me che sospetta...non di te, ma poiché si sbaglia e poiché Vespucci ama la moglie vedrai che Simonetta riuscirà a convincerlo"
Giuliano abbassò il capo e si girò.
"Potrei perderla"
"Certo certo e se la perdi il mondo avrà due amanti in meno, se la perdo io invece...io perderò" Giuliano guardò Sandro che aveva gli occhi sul dipinto.
"Cosa, un dipinto incompleto? Questo è niente" disse il giovane Medici facendo cadere il capolavoro di Sandro.
"Visto?" Continuò e Sandro pi mise le mani addosso.
Incominciarono a spingersi e buttarsi per terra e poi Giuliano che aveva vinto quella lotta andò via.

Palazzo Medici
La famiglia era riunita a tavola, mancava solo Giuliano.
"Beatrice sai dov'è Giuliano?"
"Ha detto che andava da Sandro"
"Ah...va bene"
"Ci saranno altre cene, sei sicura?" Disse Guglielmo facendo sedere Bianca al tavolo.
"Finché posso, voglio godermi un semplice pasto con le persone che amo"
"Allora a mia sorella e alle persone che ama"
Francesco entrò proprio in quel momento.
"Ah, Francesco vieni, unisciti a noi"
"I documenti che hai richiesto...i debiti della banca Pazzi, quello che ti serviva per distruggerla"
"Si...non è il momento di parlarne questo, preferisco separare famigliae affari"
"Però non ti sei fatto scrupoli quando hai chiesto a mia moglie di fare la spia per te"
"Di cosa stai parlando? Questa è opera di Jacopo"
"Lui mi ha soltanto aperto gli occhi, forse è meglio che apri anche i tuoi fratello"
"Per vedere cosa esattamente?"
"Che cerco di avere me come personaggio della storia che tu vuoi scrivere per Firenze"
"Questo non te l'ho mai nascosto però"
"E quale storia scriverebbe Jacopo invece?" Chiese Lucrezia.
"Tu...Tu parli di una vera Repubblica, di un governo scelto in piena onestà con elezioni libere, un governo scelto dal popolo, di lasciarsi alle spalle il passato e cambiare le cose, ma quel passato è opera tua, della tua famiglia, dei Medici, che hanno governato Firenze per quattro generazioni, la storia di Jacopo, è quella in cui i Pazzi liberano la città dai Medici, piuttosto che servirli" Francesco bruciò i documenti.
"Quell'uomo piega la verità per raggiungere i suoi scopi, ti prego, non lasciare che ci divida"
E in quel momento, a Bianca iniziarono le contrazioni.
Francesco se ne stava andando quando tutti erano indaffarati a chiamare la levatrice e a portare Bianca nella sua camera.
"Tra poco nascerà tuo nipote resta e parliamo"
"Così puoi convincermi che mi sbaglio, se vuoi parlare con me sarò alla banca Pazzi con mio zio, ha controllare il conto Papale"

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