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"Scusa zio"
Feancesco si alzò, guardò i presenti.
"A favore!" Giuliano guardò il fratello, tutti erano sconvolti, perché lo aveva fatto, perché era dalla parte dei Medici?
Beatrice sorrise.
Francesco si sedette sulla sedia.
"Perché?" Chiese Jacopo.
"È sangue del mio sangue...se Guglielmo non è un Pazzi non lo sono nemmeno io" rispose Francesco.
Ora erano pari, toccava al capo dei Priori decidere e quando si dichiarò a favore nella sala tutti risultavano, i due fratelli si abbracciarono, Jacopo uscì dal palazzo.
Giuliano si avvicinò a Francesco.
"Non avrei mai pensato di dirtelo ma grazie" Pazzi lo guardò.
"Ti siamo debitori Francesco"
"Non fatevi illusioni io non ho votato per voi, ho votato per mio fratello"
"Qualunque sia il motivo...adesso siamo una famiglia"
Lorenzo porse la mano a Feancesco ma lui lo lasciò li e uscì dal palazzo.

Appena fuori Beatrice si avvicinò a Giuliano.
"Giuliano io...volevo chiederti scusa"
"No...non devi scusarti...hai ragione tu"
Lei lo guardò con gli occhi più dolci del mondo.
"Ragazzi...siamo invitati a pranzo a Palazzo Ridolfi" disse Lucrezia ai figli.

Quella sera a Palazzo Ridolfi, la maggior parte della Signoria si riunì.
C'erano tutti,mancavano solo i Pazzi, c'erano i Vespucci, gli Ardinghelli, i Soderini e poi c'erano Guido, Sandro, Roberto, erano riuniti tutti li e presto Ridolfi avrebbe fatto un grande annuncio.
Beatrice era in piedi difianco ad Agnese, Simonetta e Clarice.
Giuliano era invece con il fratello e gli amici.
"Signori scusate...ho un'importante annuncio da fare...negli ultimi giorni ho discusso con Lucrezia di una importante questione...mia figlia Beatrice, lei è la cosa più bella che ho, è la mia bambina e non mi permetterei mai di darla nelle mani sbagliate e sono giunto ad un accordo con Lucrezia" Beatrice guardò il padre e subito dopo Giuliano che fece lo stesso.
"Presto Giuliano e Beatrice di sposeranno" tutti applaudirono, Giuliano invece appoggiò il bicchiere arrabbiato ed uscì, Lorenzo fece per seguirlo ma Beatrice lo fermò.
"Vado io Lorenzo"

Beatrice uscì e fermò Giuliano.
"Tu lo sapevi?"
"No...non lo sapevo"
"Dimmi la verità Beatrice!"
"Te lo giuro...ti faccio così schifo"
Lui la guardo, mise le mani sul suo volto.
"Per l'amor del cielo Beatrice no, è che sai che sposarmi è tra le ultime cose che farei al mondo"
"Perché"
"Non voglio che tu soffra...non ti sarei fedele"
"Io sono disposta a rinunciare alla fedeltà pur di stare con te e non con Pazzi o con qualcun'altro"
"E l'amore che tanto sognate?"
"Ho già tutto l'amore che mi serve, ne ho in abbondanza"
"Beatrice io...ti prometto che ti proteggerò e ti amerò per tutta la vita..."
"Giuliano non sei obbligato ad amarmi"
Lei so girò e se ne andò, ma prima di rientrare si fermò, lui la raggiunse, la guardò dritta negli occhi.
Prese tra le mani il suo volto, appoggiò la fronte a quella della ragazza, i loro respiri erano coordinati.
Beatrice appoggiò le labbra su quelle di Giuliano e i due si unirono in un appassionante momento.
"Giuliano no...scusami"
"Non ti scusare, presto sarai mia moglie!" Lei rientrò nella stanza sorridendo e Giuliano fece lo stesso, ma rientrando guardò Simonetta che aveva uno sguardo triste, lui però sorrise avendo capito che la ragazza era di quell'umore per il suo matrimonio.
Quando tutti se ne andarono passarono due ore ad organizzare un matrimonio poi si misero a parlare ri politica, Giuliano si alzò, prese un bicchiere di vino e di avvicinò alla finestra.
Beatrice si diresse verso di lui.
"È tardi per bere"
"Non è mai tardi per ingozzarsi con del buon vino"
"Ti prometto che sarò una brava moglie"
"Lo so che lo sarai...ora scusami ma mia madre mi reclama per andare a casa...buonanotte Beatrice"
"Buonanotte"

Qualche giorno dopo
"Ti agita più il matrimonio di Bianca di quanto abbia fatto il tuo...un unione con i Pazzi, un nuovo tratta ratificato con Milano, stai vincendo Lorenzo...che motivo hai di preoccuparti?" chiese Lucrezia mentre si sedeva nuda sul letto, Lorenzo è sdraiato, la guardò "le finanze della banca sono instabili e questo matrimonio rafforzerà il desiderio che Jacopo Pazzi ha di annientarci" il ragazzo si alzò e aprì la finestra.
"Ma lui è vecchio e tu sai come tenergli testa"
"Ma io ho il peso della coscienza...per questo sono svantaggiato" la ragazza scese e si mise davanti a lui, in modo tale da guardarlo negli occhi.
"Cone può la coscienza essere uno svantaggio?"
"Ci sono limiti morali...che non varcherò, lui non ne ha nessuno"
"C'è forza nella bontà e io ho fiducia in te"
Lui le baciò la nuca "Clarice mi aspetta e ora c'è anche il matrimonio di Giuliano da organizzare"
"Sembrano belli insieme lui e Beatrice"
"Spero solo non la faccia soffrire...devo andare!"
"Ma...forse può aspettare ancora un po'..."
"Forse"
E i due ripreso a baciarsi.

Palazzo Medici
Erano tutti riuniti a tavola, Clarice guardava il posto vuoto di Lorenzo, Sandro e Poliziano litigavano sempre per la stessa cosa.
"Clarice?...Clarice?" Esclamò Lucrezia Tornabuoni.
"Sono certa che Lorenzo arriverà presto"
Giuliano a capotavola osservava la scena con un calice di vino tra le mani, ed ecco Lorenzo.
"Lorenzo ti prego fai smettere questi due mi sta venendo il mal di testa" esclamò il giovane Giuliano.
"Eccolo qua, visto" replicò la Tornabuoni.
"Scusate ho tardato"
"Ti aspettavamo ore fa" chiese Clarice
"Affari...mi dispiace, non potevo evitarlo, mi puoi perdonare?"
Un servo si avvicinò a Lorenzo "mi scusi Messer Medici, Messer Maffei è qui direttamente da Volterra"
"Senza preavviso?" Chiese Lucrezia, il ragazzo guardò Clarice scusandosi.

"Lorenzo!" Il vecchio abbracciò il Magnifico, "Giuliano!" Fece lo stesso con lui "Madonna Medici..."
"Altri due matrimoni in famiglia...le mie sincere congratulazioni..."
"Grazie Messer Maffei" rispose Lucrezia.
"Non sarete venuto fin qui solanente per farci gli auguri" l'uomo tirò fuori da un piccolo sacco delle pietre.
I tre Medici subito si interessarono.
"Sono...Cristalli?" Chiese Giuliano.
"Non sono cristalli qualsiasi...è allume lavorato"
"E nell'industria tessile, questo è più prezioso dell'oro"
"E ce ne sono molti altri dal luogo da cui proviene, un pastore ha trovato una miniera nella sue terra"
"Bene...allora il popolo di volterra sta per diventare molto ricco"
"Si però i commercianti di tessuto prendono l'allume dalle riserve del Papa...lui non può perdere quelle entrate"
"La nostra è una piccola città e offriremo una piccola difesa se il Papà decidesse di invaderci"
"Volterra è sotto la protezione di Firenze...non oserà" continuò Giuliano.
"No...il Papa ha bisogno di quel denaro, per le sue opere buone, non avrebbe scelta"
"Così sarebbe guerra...tra noi...e il Papa" rispose il ragazzo guardando Lorenzo.
"Cosa dobbiamo fare?" Chiese Maffei.
"Sarete molto stanco per il viaggio...venite beviamo qualcosa...Clarice sarà felice di rivedervi"
Disse facendo uscire Maffei dalla stanza.
"E ora cosa facciamo fratello?"
"Ho intenzione di andare con Maffei a  Volterra, domani"

Il giorno dopo i due uomini cavalcano verso la piccola città di Volterra.

Dalla Più Alta StellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora