21 Maggio 1470
"I Medici insegnano ai figli che devono vincere...ad ogni costo"
"un grande uomo fa del bene, e tu Lorenzo devi farlo ed essere buono, e se ciò vuole dire subire una sconfitta vedrai che troverai un modo per vincere domani, o il giorno dopo, o quello dopo ancora"
"La filosofia è di poco conforto nella sconfitta"
"Tutta Firenze conta su di te, tutta Firenze si aspetta grandi cose da te"
"Tu non puoi perdere, non importa cosa dicono gli altri"
A Lorenzo tornarono in mente le parole della nonna Contessina e di Marco Bello, era l'amico più fedele di Cosimo, suo nonno, passò i suoi ultimi anni a crescere Lorenzo con Contessina.
Era fermo, davanti alla stanza di Giuliano, che stava decisamente meglio, sistemava una benda sul braccio, erano stati per lui giorni di dolori interminabili, al suo fianco però ha sempre avuto Beatrice, notte e giorno, avevano passato gli ultimi 10 giorni insieme.
"So che hai preso il posto di mostro padre" chiese Giuliano camminando a piedi scalzi verso una parete per appoggiarsi.
"Si"
"Perché eri stanco di aspettare che si ritirasse?"
"Non ho avuto scelta"
"No avevi una scelta"
"Si avevo un'altra scelta"
"Lo aspettavamo questo giorno, ma non pensavo di vederlo così presto"
Lucrezia aprì le porte della camera di Piero.
"Lorenzo tuo padre è sveglio" disse appoggiandosi alla porta e guardandolo, Lorenzo si alzò ed entrò nella camera."Lorenzo hai notizie da Sforza" Il Magnifico appoggiò la giacca su una panca e guardò il padre "ha ritirato la sua armata ed è tornato a Milano" il pare cadde nello sconforto "allora la banca è perduta"
"No, i priori ci hanno accordato altro tempo per coprire i debiti"
"A quale condizione?"
"Che ti ritiri"
"È stato Pazzi, è opera sua, non mi ha ucciso ma" Lorenzo interruppe il padre
"No padre, è opera mia" Piero guardò dubbioso il figlio
"Tua?"
"Ho preso il tuo posto"
"Tu?"
"Era l'unico modo per fermare Sforza"
"Fermarlo opponendoti a me?" Piero afferrò la camicia del figlio
"Padre" il signore de Facto di Firenze sposto i suoi occhi sulla moglie "tu lo sapevi Lucrezia, lo sapevi?"
"Non lo sapeva" Lorenzo rispose al posto della madre "però lo avrei appoggiato, per proteggere Firenze" Lucrezia agitò il dito "e così il tradimento è completo" Medici spinse il figlio mentre disse quelle parole.
"Tuo nonno ha sempre preferito te, anche quando eri piccolo, questo ti ha reso arrogante"
"No Piero, non è affatto così" Lucrezia si avvicinò a Lorenzo e mise un braccio dietro alla sua schiena "sto cercando di salvare la Firenze che tu hai costruito con tanta fatica"
"Non mi incanterai con le tue parole, tu mi hai distrutto, e i debiti vanno ancora onorati, ci sono tante cose che non comprendi"
"Andrò io a Roma e chiederò al papa una dilazione"
"Il Papa non te la concederà"
"Ma comunque la chiederò"
Lorenzo si avvicinò alla madre, "Pazzi si approfitterà per prendersi il conto del papa e di governare Furenze una volta per tutte"
"Si, di certo ci proverà"
"Hai ottenuto il potere ma hai tradito tuo padre, questa sarà una macchia sul tuo nome"
"E allora la laverò via...hai la mia parola"
Lorenzo raggiunse il corridoio e Lucrezia lo fermò.
"Li passerà! Faccio i bagagli per Roma"
"Tu?"
"Non penserai che ti lasci andare da solo.Lucrezia e Lorenzo salirono sulla carrozza.
"Salutatemi Carlo" disse Giuliano appoggiato al mezzo, "senz'altro" rispose la madre "e fate attenzione" continuò lui.
Lorenzo appoggiò le mani sulle spalle del fratello "tu fai attenzione, e stai lontano da Francesco Pazzi, Beatrice tienilo d'occhio"
"Lo farò Lorenzo"
I cavalli partirono veloci e Beatruce guardò Giuliano e si avvicinò a lui.
Dietro di loro, dietro Giuliano, Beatrice, Sandro e Cosimo, Bianca cercò di rientrare in casa senza farsi vedere ma Giuliano se ne accorse, "dove sei stata?"
"Ha importanza" Giuliano si avvicinò alla sorella e le girò attorno, sul suo volto c'erano ancora i segni dell'attacco di Francesco che Beatrice aveva curato con tanto amore.
"Lorenzo voleva parlarti"
"Parlarmi di cosa?" Giuliano ritornò davanti alla sorella
"Non l'ha detto" Bianca sorrise, si girò ed entrò in casa sotto gli occhi di Giuliano.
"Secondo me Bianca è innamorata" Beatrice affiancò Giuliano sorridendo
"si, ma di chi?"Nel frattempo a Palazzo Pazzi si discuteva sulla partenza di Lorenzo e sul modo di distruggere i Medici
Una settimana dopo, Roma
Roma agli occhi di tutti si era impoverita e molto, al contrario di Firenze che era diventata ricca grazie a Piero e a Cosimo de' Medici, a Roma usavano il popolo per arricchire le banche e i Medici usavano le banche per arricchire il popolo, quel popolo che insultava il nome di Piero, ma l'ultimo capitolo del Medici non sarebbe stata una sconfitta, perché sarebbe stato Lorenzo a scriverlo.E proprio lui mentre la carrozza attraversava Roma, vide per la prima volta Clarice Orsini, la sua futura sposa, lei bussava alla porta di una casa usata come riparo per i poveri, lui, Lorenzo, con i suoi cocchi blu la guardava e vedeva in lei una donna forte e giusta per lui.
Clarice entrò nella residenza, in fila, adulti e bambini aspettavano il loro pranzo, lei dopo essersi messa un grembiule si diresse verso una donna, probabilmente malata, al suo fianco c'era Don Carlo, lui era il figlio illegittimo di Cosimo e Maddalena una serva.
Dopo alcune parole di conforto alla donna quella si spense sotto i teneri occhi della Orsini e del buon prete.
"Le sei stata di grande conforto Clarice"
"Sono in molti a soffrire, vorrei fare di più"
"Pochi fanno quanto te" il pretore si girò diretto nella casa ma Clarice lo interruppe
"Padre...vorrei vivere come voi e i miei fratelli"
"Vuoi prendere i voti? È una decisione molto importante, non si torna indietro e dubito che la tua famiglia approverebbe"
"Questo è certo, ma la decisione spetta a me, magari potreste aiutarmi a capire" il prete non sapeva che dire e deglutì "magari...ma ora devo lasciarti...arriva mio nipote da Firenze"
"Padre Carlo...così giovane e avete un nipote..."
"Per me Lorenzo è come un fratello, abbiamo la stessa età, ma mio padre, Cosimo era suo nonno"
Clarice non capiva "suo nonno?"
"Mia mamma era una schiava, ma i Medici mi hanno accolto e cresciuto come uno di loro" Clarice sorrise "voi Fiorentini siete un popolo straordinario"
"Immagino sia vero" rispose Carlo.
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Dalla Più Alta Stella
RomanceFirenze 1467 Beatrice è una ragazza proveniente da una ricca famiglia, fin da piccola è invaghita di Giuliano de'Medici, ma lui no, a lui piace la vita con tutti i suoi piaceri, a lui piace bere, piace portarsi a letto donne di cui non conosce il no...