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Era arrivato il giorno, quel giorno in cui Beatrice avrebbe dedicato la sua vita a Giuliano, il giorno in chi sarebbe diventata una Medici, il giorno che non si sarebbe mai aspettata.
Si guardava allo specchio con il suo prezioso abito, era adornata di gioielli e la sua dama le girava attorno sistemandole il vestito.
Fiammetta entrò nella stanza.
"Oh tesoro mio...guardati..."
Beatrice sbuffò.
"Cos'è quella faccia Beatrice...pensavo fossi felice di sposare Giuliano"
"Si...lo ero, ora sono felice di fare il mio dovere e di sposare un Medici...non Giuliano"
"Figlia mia"
"Madre ti prego non fatemi la vostra scena di compassione non ne ho bisogno" disse uscendo dalla stanza e raggiungendo la carrozza.
"Beatrice!" Il padre le porse la mano per farla salire.
"Sei pronta?"
"Se dicessi di no cosa cambierebbe"
Beatrice salì e guardò Firenze per tutto il tragitto fino a Palazzo Medici.
Quando arrivano tutti sono fuori e quando scende guarda Simonetta, lei è cosi bella.
Cammina tenendo la mano del padre, segue i suoi passi, tiene il viso basso.

E poi si ritrova davanti a Giuliano, lei non lo guarda.
Il prete inizia a parlare, parla, parla parla, Beatrice non ascolta pensa al suo futuro, lei ama Giuliano, lo ama con tutto il cuore, alza il viso verso di lui, è serio, strano, pensava di non riuscire a stare serio in quel momento.
"Giuliano vis accípere Beatrice hic præséntem in tuam legítimam uxórem juxta ritum sanctæ matris Ecclésiæ?"
Giuliano guardò Beatrice, lei aveva la testa bassa, la sua mano era poggiata a quella della ragazza.
Guardò la madre, il fratello e poi Simonetta.
"Volo" rispose Giuliano
"Beatrice vis accípere Giuliano hic præséntem in tuum legítimum marítum juxta ritum sanctæ matris Ecclésiæ?"
Beatrice rimase in silenzio, aveva paura di quello che stava per fare, ma era suo dovere sposare un uomo e Giuliano l'avrebbe amata a modo suo ma l'avrebbe amata.
"Volo"

Tutti festeggiavano, tutti erano felici, Beatrice era in piedi...da sola, guardava le persone attorno a lei...Giuliano scherzava con il fratello e gli amici, Clarice era con Bianca, Lucrezia con il marito, Fiammetta con la Tornabuoni e lei era sola.
"Beatrice!" La ragazza si girò e si trovò davanti Simonetta.
"Simonetta"
"Sono felice per te"
"Grazie"
Stava per dire qualcosa la Vespucci ma Giuliano le raggiunse.
"Madonna Vespucci"
"Messer Medici congratulazioni"
"Grazie" la ragazza andò poi via.
"Allora...moglie, come mai sei tutta sola?"
"Rifletto..."
"Su cosa?"
"Su di noi...sul nostro futuro"
"Beatrice io...vorrei scusarmi per l'altro giorno"
"Tranquillo, non è niente, ti permetto di amare chi vuoi, ma non voglio che si venga a sapere che tu passi le giornate a pensare alla Vespucci"
Giuliano guardò Beatrice.
"Io..."
"Balliamo?"
"Certo"
Iniziarono a ballare tra la gente, per la prima volta, quel giorno, Beatrice sorrise, ed era con Giuliano.

Beatrice entra nella camera di Giuliano, lui è sdraiato sul letto, non porta la camicia, la ragazza rimane senza fiato.
Si avvicinò e Giuliano si alzò, la guardò negli occhi e si avvicinò a lei.
Prese il suo viso tra le mani e Beatrice poggiò le labbra sulle sue, lo guardò, lui riprese a baciarla spingendola fino al letto.
La giovane e virtuosa ragazza trattenne un gemito, si sdraiò sul letto e Giuliano si mise sopra di lei, lui le fece scivolare via la sottoveste e la lasciò nuda davanti a lui.
Ansimarono insieme.
Erano loro due e basta.
Quel momento era loro.
E lo avrebbero ricordato per sempre.

Poco dopo
"Se Lorenzo non troverà prove che incolpino Jacopo dovrà inviare l'armata di Sforza, io andrò con loro" dopo quelle parole Beatrice lo guardò preoccupata, era abbracciata a lui.
"Giuliano è pericoloso...ti prego non andare"
"Devo farlo...è il mio dovere"
Poco dopo qualcuno bussò alla porta.
"Giuliano ti devo parlare"
"Entra"
"Non c'è Beatrice con te"
"Si ma sa già tutto ed è vestita..." la ragazza mise velocemente la sottoveste e Lorenzo entrò.
"Francesco ha trovato le prove...ora dobbiamo far testimoniare il mercante contro Jacopo"
"Sarà difficile"
"Lo so...buonanotte"
"Buonanotte Lorenzo"

Nello stesso esatto momento, a Volterra, Maffei veniva ucciso davanti agli occhi del figlio.

Il mattino dopo
Giuliano scese le scale con un foglio in mano, fermò Lorenzo e le lo passò.
"Hanno ucciso Maffei..."
"Cosa?!"
"Dopo che ha affisso la dichiarazione...cosa facciamo?"
Le campane iniziarono a suonare e i due fratelli guardarono fuori dalla finestra.

"Voi due dovete trovare il mercante pagato da Jacopo, io cavalcherò con i soldati, per evitare che usino armi" disse Lorenzo al fratello e a Francesco.
"Questo è fuori discussione...per salvare la banca devi trovare tu le prove contro Jacopo, andrò io con l'armata..."
Giuliano andò verso casa ma Lorenzo lo fermò.
"Giuliano...che il buon Dio ti protegga"

Giuliano era nella sia camera a prepararsi e quando scese nel cortile Beatrice lo fermò.
"Giuliano ti prego no...non andare..." disse abbracciandolo e piangendo.
"Beatrice...tornerò sano e salvo, stai tranquilla"
"No ti prego" Lucrezia si avvicinò e portò via Beatrice.

"È ora di lanciare l'attacco"
"Perché tanta fretta,con i vostri soldati pochi giorni d'assedio e si arrenderanno" disse Giuliano.
"Sono uomini venuti a combattere...se aspettano ancora o disertano o iniziano ad ammazzarsi tra di loro"
E così l'attacco iniziò, usarono le armi, uccisero tante persone e Giuliano contribuì.

Beatrice era chiusa in camera...aspettava notizie...qualcosa che la rassicurava che il suo Giuliano fosse vivo,ma niente nella camera c'era il silenzio più totale.
"Beatrice, vieni con noi...andiamo al mercato"
"Grazie Clarice ma preferisco rimanere qui"
"Aspetti notizie di Giuliano?"
"Si"
"Vorrà dire che aspetterò con te, Lorenzo e Francesco sono partiti ora per Volterra, il mercante è stato ucciso"

Quando arrivarono era troppo tardi...Volterra era distrutta e la città pullulava di persone morte.
Urlò il nome del fratello.
"Giuliano!" Lo cercava, aveva paura fosse morto.
E poi senti qualcuno che trascinava un'oggetto metallico sulla strada, vide poi il fratello camminare verso di lui, triste, sconvolto, impaurito.
Lorenzo corse ad abbracciarlo.
"Giuliano..."
"...abbiamo...vinto..."
Lorenzo piangeva e Giuliano stava per farlo.
"È stato un massacro..."

A Firenze arrivò la notizia della vittoria, tutti erano felici, la città era adornata con stendardi e fiori, la gente dai balconi esultava e i soldati vittoriosi tornavano a cavallo, c'erano i tamburi, le persone applaudivano.

Simonetta tra la folla aspettava Giuliano e quando lo vide si rallegrò, poco più lontano, Beatrice correva per le strade per arrivare da lui.

"Non riesco a sopportarlo..." disse Giuliano e i due fratelli cambiarono strada.
"Giuliano" urlò Simonetta, lui si girò e si fermò.
Con il cavallo torno indietro.
Scese e vide Simonetta correre verso lui.
"Grazie a Dio..." proclamò lei subito dopo lo baciò.
Beatrice lo vide...rimase immobile...tra la folla.
Gli occhi spalancati, le lacrime che le rigavano il volto, il cuore le batteva forte, si girò e asciugandosi le lacrime tornò indietro...non piangeva per il bacio...non piangeva per Simonetta...piangeva per la paura che aveva avuto di perderlo, per il dispiacere che lui abbia incontrato un'altra donna prima di lei, poteva morire e ha scelto lei.
Mentre Lorenzo tornava a casa incontrò proprio lei, saliva le scale del  Palazzo.
"Beatrice!" La ragazza si fermò ma non di girò.
"Giuliano è sconvolto per quello ha fatto"
"Non l'ho ancora visto...ora scusami"
"Stai piangendo? Cosa è successo?"
"No nulla, piango per la gioia, ho avuto paura"
"Ah...va bene, stai bene tu?"
"Si...hai visto Clarice?"
"No..."
"Grazie lo stesso" Beatrice corse nella sua camera e si buttò sul letto piangendo,su quel letto dove la notte prima aveva fatto l'amore con Giuliano.

Lorenzo andò nella sua camera si sedette sul letto e si guardò le mani, erano sporche di terra, il viso uguale.
"Non sei con gli altri a festeggiare?"
"Preferisco stare con te Lorenzo..."
"Ho visto un messaggero andarsene"
"Si...era una lettera di Francesco Pazzi, mi ringrazia" Lorenzo si girò.
"Per cosa?"
"Del fatto che sposerà Novella Foscari, lo suggerito io al padre"
Clarice portò una bacinella piena d'acqua davanti a Lorenzo.
"Tu?"
"Erano presi uno dall'altra...il supporto di Foscari è importante per te"
La ragazza cominciò a passare un telo bagnato sulle mani del marito.
"Ho fallito Clarice...ho fallito per portare la pace ho portato la guerra...e per salvare delle vite ne ho perse di più...le mie mani sono sporche di sangue"
"Tu...volevi la pace"
"Non importa che cosa volevo"
"Tu mi sorprendi Lorenzo...con l'istruzione che hai avuto e i tuoi libri, la filosofia, Dio non ci giudica per il risultato delle nostre azioni, ma per ciò che abbiamo nel cuore...il tuo cuore era...è...puro"
"Questo non può cambiare i fatti"
"Niente può cambiare i fatti...dobbiamo piangere e onorare chi ha perso la vita, ma se Dio ti perdona devi perdonarti anche tu"
"Sono stato sciocco...è un privilegio poterti avere come moglie..."
Lorenzo la baciò.
Poi si guardarono e sorrisero.




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