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17 agosto 1471
Lorenzo e Clarice erano seduti nella chiesa avevano appena lasciato il loro primo figlio tra le mani di Bianca e Francesco che erano la madrina e padrino del piccolo Piero.
Beatrice, incinta, era difianco a Lucrezia, Giuliano non era ancora arrivato.
Poco dopo entrò nella chiesa e si avvicinò a Beatrice e alla madre.
Tutti lo guardarono e risero.
"Scusa ma dov'eri?" Chiese Beatrice lui sorrise e non rispose, davanti a loto c'era Simonetta con il marito.
Giuliano la guardò e sul suo viso un senso di felicità comparve.

"Posso vedere bene Piero?" Chiese Francesco avvicinandosi a Clarice e Lorenzo.
Lui si era sposato con Novella.
"È un onore essere il suo padrino" disse
Lorenzo sorrise e poi raggiunse la moglie.
Francesco fece lo stesso.
"Quel bimbo avrà potere e ricchezza al di là di qualsiasi immaginazione"
"E una famiglia"
"Anche noi avremo la nostra famiglia molto presto...non va un po' meglio con tuo zio?"
"Ogni volta al consiglio dei Priori voto per i Medici...è come se girassi una lama nel petto di Jacopo...ci parliamo a stento alla banca"

"Luca perdonami dobbiamo parlare"
Disse Lorenzo avvicinandosi a Soderini e poi alla madre che parlava con Giuliano.
"Madre"
"Perdonami Giuliano"
"Certo"
Giuliano raggiunse Beatrice.
"Come stai?"
"...perché me lo chiedi?"
"Non lo so...sai sei incinta e prossima al parto non posso chiedere?"
"Sto bene...tu invece come stai? Sei arrivato tardi e non so dove fossi"
"Ero a casa...stamattina sono andato a cavallo nei campi"
"Ti credo soltanto perché con Simonetta c'era il marito sennò sapevo dov'eri"
"...pensi sempre a quello?"
"A cosa dovrei pensare?" Disse sorridendo e spostandosi verso Clarice.

Qualche giorno dopo
"Buongiorno!" Sussurrò Giuliano all'orecchio di Beatrice che di girò verso di lui e sorrise.
"Lorenzo mi ha detto che a Milano le ragazze si sposano molto giovani, Caterina Sforza ha 12 anni, povera bambina"
"Non è tanto più piccola di te, tu ne hai 18"
"Infatti...è stato difficile sposarsi a 18 anni pensa a 12"
Beatrice sussultò e posò la mano sul suo ventre.
"Che succede"
"Tuo figlio...scalcia"
Giuliano sorrise e mise la mano su quella di Beatrice.
"Manca poco Giuliano"
"Lo so...vado da Sandro...tu riposa"
"Certo, a dopo"

Giuliano stava andando proprio da Sandro, si ma da Sandro c'era Simonetta che lo aspettava.
Si vedevano tutti i giorni, era l'unico posto dove potevano nascondersi.
Avevano appena finito di fare l'amore.
"Cosa c'è? Chiese Giuliano.
"Non sono la risposta a quello che manca nella tua vita, neanche le notte fuori e il vino lo sono"
"E cosa manca nella mia vita?"
"Uno scopo...devi trovare il tuo posto nel mondo...nella tua famiglia, ora Beatrice avrà un figlio, sarai padre"
"E che posto sarebbe? Lorenzo è a capo della banca e...della famiglia"
"Sii il suo braccio destro"
"C'è un'altra persona che occupa quel posto...e poi...io amo il vino...le notti fuori...e te"

Poco dopo Sandro li avrebbe ritratti.
"Tu lo sai che comportandoti cosi la metterai in pericolo e metterai in pericolo anche te"
"Vuoi veramente che smetta?" Giuliano abbracciò Sandro e lo girò verso il dipinto.
"Anche se perderesti quella luce nei suoi occhi" continuò Medici.
"Devo portarlo a termine...per dipingerla ancora"
Giuliano raggiunse Simonetta e Sandro rimase a guardarla.
Poco dopo mentre i due posavano un messaggero arrivò velocemente nella bottega.
"Messer Medici...vostra moglie sta partorendo"
Giuliano guardò Sandro, di rivestì e guardò Simonetta.
"Perdonatemi Madonna"
"Salutatemi Beatrice"
Giuliano correva veloce per la strada e quando arrivò a Palazzo li trovò tutti li davanti alla porta, aspettavano.
"Allora?"
"La levatrice ha detto che sta perdendo molto sangue" rispose Clarice.
"La devo vedere!" Giuliano si fiondò alla porta.
"Giuliano no...è meglio che tu stia qui"
Lo fermò Lorenzo.
E poi la porta si aprì e Lucrezia uscì sorridendo.
"È un maschio!"
Giuliano fece un sospiro di sollievo e abbracciò Lorenzo.
"Lei come sta?"
"Ha perso molto sangue ma sta bene, puoi vederla"
Giuliano non finì neanche di ascoltare la madre e si fiondò nella stanza.
Beatrice era stesa nel letto, le lenzuola erano piene di sangue.
"Giuliano..." sussurrò a fatica.
"Shhh...non parlare, è bellissimo ti assomiglia"
"Ha i tuoi...i tuoi occhi azzurri"
"Lo so" lui le diede un bacio sulla fronte.
"Riposa"
Si alzò e andò da suo figlio.
Federico.
Era appena nato Federico De'Medici.

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