nota: questa parte iniziale vi suonerà famigliare perché è del cap XXXIII e l' ho spostata a questo per dare più coerenza alla linea temporale.
The last mistake, the choice I made
Staring in the mirror with myself to blame
Sometimes I'm afraid of the thoughts inside
Nowhere to hide inside my mind
-Icon For Hire
Agrid se ne stava seduta nella sua stanza, a pensare e a fissare il vuoto. Non sapeva quanti giorni erano passi da quando Thalia l'aveva lasciata. Non l'aveva ancora realizzato. Non avrebbe mai pensato che l'allontanamento della figlia le avrebbe procurato un tale dolore che quasi era più forte della rabbia che avrebbe dovuto provare. Sentiva che quelle emozioni che l'avevano divorata alla morte di Naeder e alla fuga del figliastro, stavano tornando a galla per ucciderla dall'interno. Si domandava come fosse potuto succedere. Era una donna diversa da quella del passato, non era più la madre violenta e abusiva di un tempo. Questo era quello che credeva lei. Aveva tentato di cambiare, di essere una persona migliore, e si era convinta di esserci riuscita. Ma migliorare non implica essere perfetti e questo Thalia glielo aveva sempre rinfacciato. Ma la donna nella sua fragile mente, non riusciva a capire.
Agrid l'aveva sempre incolpata di tutto, ingiustamente. Era diventata il suo capro espiatorio e Thalia lo aveva passivamente accettato, del resto non conosceva altro. Forse perché anche Agrid non ha mai avuto una famiglia e non ne ha mai appieno capito il significato. L'unica cosa che faceva era allenare la lupa fino allo sfinimento, nessun abbraccio nessun bacio, solo sudore e sangue. "Lo sto facendo per te," le diceva, "ricordatelo." Eccome se avrebbe ricordato. Ma al tempo la lupa non capiva, come poteva? Non conosceva altro, non fino a quando Skye non si mostrò difronte a lei. E Agrid lo percepiva. Capiva che lentamente si stava allontanando da lei per avere qualcosa di più caldo e confortevole. Agrid non lo avrebbe mai accettato, essere sostituta, no, doveva esistere solo lei, soltanto lei e nessun altro. "La farò sparire!" E quando fallì la sua rabbia si fece più accesa. Ma qualcosa di più grande si svegliò, qualcosa che neanche lei poteva immaginare. Ricorda ancora le parole che pronunciò Thalia con quei occhi neri come la pece. "Ti uccido," le aveva detto la lupa, così convincente che Agrid aveva quasi messo in dubbio la sua sicurezza. Quella ragazzina ha corrotto mia figlia! Fu quello che pensò.
Ora non sapeva nulla di Thalia, né come stava né dove si trovava. La magia di rintracciamento era svanita in modo innaturale, sapeva la sua ultima posizione, ma ormai era passato troppo tempo. Non sapeva cosa fare.
Adesso c'era solo lei a darsi compagnia, rinchiusa dentro la sua dimora, le era stato vietato di uscire a causa degli ultimi avvenimenti. Tutti i soldati e cacciatori avevano sentito le accuse mosse da Thalia, che era stata lei a mandare il Grim. Anche Agnes aveva testimoniato contro di lei presa dal rimorso. Doveva solo aspettare la decisione degli Omega. Si erano presi una settimana di tempo per decidere, ma il tempo era scaduto. In realtà nessuno sapeva cosa fare.
L'unica cosa che la smosse da quel limbo di pensieri fu il pugno che batté contro la porta. "Agrid," una voce familiare la chiamò.
Si alzò dal letto. Quando girò la maniglia si ritrovò una donna alta e robusta, dalla carnagione scura e i capelli rasati e un uomo dalla muscolatura prorompente. "Cosa c'è, Anya?" chiese a quella che un tempo era sua allieva e adesso una fiera Beta.
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𝕮𝖗𝖊𝖆𝖙𝖚𝖗𝖊 𝕯𝖊𝖑𝖑'𝕺𝖒𝖇𝖗𝖆 || GirlxGirl [Hiatus]
FantasiaDurante l'ennesima fuga dettata da un senso di libertà, la nobile Skye Carter si inoltra per la prima volta in un bosco, senza sapere che l'incontro che farà le cambierà la vita. Ritrovatasi in un mondo a lei sconosciuto, dettato da nuove regole e m...