Capitolo XXXVIII

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I'm slowly drifting to you
The stars and planets are calling me
A billion years away
From you
I'm on my way

-M83

1 anno prima circa

Era una giornata soleggiata e calda come tutte le altre. Talema al contrario di Emily amava l'estate e il sole cuocente sulla pelle. Dopo una boccata d'aria si sentiva sempre rigenerata. A volte si chiedeva se fosse dovuto alla sua natura da metà Infuocaria  perché effettivamente non aveva mai vissuto in una parte del regno particolarmente fredda d'inverno da faglielo amare. Avrebbe voluto almeno una volta lasciare il caldo nord e andare ad est nelle Terre Fredde. Per esplorare quelle lande ricoperte dal ghiaccio innaturale, a cui nessuno può avvicinarsi. Ma era una cosa su cui non sperava molto.

Come ultimamente accadeva ogni mattina Talema dovette svegliare Emily, era una settimana che si comportava in modo insolito. Per un momento Talema pensò che fosse stata colpa sua, per aver accettato dei soldi o per aver rifiutato quel gesto d'affetto giorni prima, ma ripensandoci era strana da molto. Aveva smesso di intrufolarsi nel suo letto e aveva perso il sorriso, sua caratteristica peculiare.

"Svegliati è tardi," disse smuovendola. Non vedendo nessuna reazione la toccò un'altra volta. "Ehi, Emily." Finalmente l'Elfa mormorò qualcosa tra il sonno ma non era ancora del tutto sveglia. "Sono le otto e mezza alzati," insistette.

Emily finalmente aprì gli occhi. Cercò prima di mettere a fuoco chi avesse davanti e poi chiese con voce rauca e stanca:  "Che ore sono?"

"Otto e mezza," ripeté. "Hanno già fatto tutti colazione."

"Cavolo," disse stropicciandosi gli occhi con le dita.

"Tranquilla te l'ho portata."

"Cosa?" chiese stupita guardando Talema. La ragazza mosse gli occhi nella direzione del comodino e Emily seguì il suo sguardo. "Grazie," le disse vedendo il vassoio con il cibo.

"Di niente." Le sorrise. Ma dentro di se sperava che quella sarebbe stata l'ultima volta. Il cibo non può essere portato nelle camere, anche se è per un amica che non ha ancora mangiato. E' considerato rubare e Talema aveva già infranto più di una regola. Ripensare al viso di Gideon la fece rabbrividire. Non voglio più aver a che fare con quell'uomo.

"Hai sentito quello che è accaduto tre giorni fa?" Talema negò con la testa e con sguardo curioso la invitò a continuare. "Alcuni Orchi hanno sconfinato e attaccato Sancta Mir."

"Ma... è a soli cinquanta chilometri da qui." disse stupita e preoccupata alla stesso tempo. "Pensi che verranno anche qui a Ethios?"

"Non lo so, è impossibile da dire. Fortunatamente siamo in periferia," disse sospirando.

Per quanto però la notizia l'avesse colpita, il suo era semplice stupore. In realtà se fossero venuti non le importava. Certamente avrebbe avuto paura ma era convinta che essere fatta prigioniera da quei mostri, fosse meglio che rimanere una schiava del sesso a vita.

"Ehi," la chiamò Emily vedendola distratta. "Non pensarci troppo, okay?"

Talema ricambiò il rassicurante sorriso dell'Elfa, ignara dei sui veri pensieri.

"Aspetta," disse cambiando discorso. "Non è oggi il compleanno di Naya?"

"Si, l'ho incontrata poco fa e le ho dato il regalo di quel ragazzo," disse non ricordandosi il nome di quell'Incubo.

"Ne è rimasta contenta?" chiese bevendo un sorso di latte.

"Sì, non faceva altro che sorridere e poi ho visto che le sono spuntate le deidi."

𝕮𝖗𝖊𝖆𝖙𝖚𝖗𝖊 𝕯𝖊𝖑𝖑'𝕺𝖒𝖇𝖗𝖆 || GirlxGirl [Hiatus]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora