Capitolo XLII

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The beginning of wisdom
Is found in doubting
By doubting
We come to the question
And by seeking
We may come apon the truth
-Peter Abelard


Quando tutti e tre erano scappati da Border Leaf non avevano minimamente pensato alle provviste, non si erano preoccupati dell'imminente inverno che stava arrivando, e non avrebbero mai immaginato che dei cacciatori di taglie stavano dando loro la caccia. Adesso che erano rinchiusi dentro il loro carro, con i vestiti sporchi di terra per il combattimento nel bosco, leggeri e strappati, stavano finalmente iniziando a sentire gli effetti del freddo vento di prima mattina. Nonostante c'era il carro a proteggerli, il gelo dell'aria si faceva sentire e lentamente i loro corpi cominciarono a tremare per l'assenza di calore.

"Vieni qui," la invitò il ragazzo. Basil vedeva Iris stringersi su se stessa e affondare più di qualche volta la bocca della maglietta e darsi calore. Quando lui allargò il braccio, lei mise da parte tutta la discussione che avevano avuto e la sua arrabbiatura, e si sedette accanto lui. Basil le circondò le spalle e la strinse a se sperando che quel contatto potesse riscaldare un po' entrambi.

"Non dovevo reagire in quel modo," disse sottovoce, "mi dispiace."

"Scusa, non ti ho sentita," fece finta lui.

"Non è il momento," replicò seriamente e il ragazzo si ricompose.

"Anch'io sono stato uno stronzo," confessò. Iris alzò la testa per guardarlo, aveva un'aria basita, ma lui era più serio che mai. "Non mi sono mai propriamente scusato per quello che è successo."

"Potremmo essere morti a fine giornata per ipotermia quindi è il momento giusto," disse la bionda con un ghigno, "sono tutta orecchi."

"Pensavo che quelle fossero già delle scuse," replicò ridendo, "mi sono letteralmente offeso da solo."

"Okay, okay. Questa volta lascio passare." sorrise.

Era passato molto tempo da quando avevano parlato con tale spontaneità e sincerità l'uno con l'altra e tutto per un malinteso vecchio di tre anni. Come sempre con la luna piena, più che essere una notte di libertà e di sfrenata gioia, è anche la causa delle più stupide incomprensioni e dei più orribili degli atti.

"Credi ancora a ciò che hai visto quella notte?"

"No."

"Bene, per me Thalia è come una sorella e non potrei mai vederla in altro modo," disse rassicurandolo, anche se sapeva che quello che avrebbe detto dopo non gli sarebbe piaciuto. "Ma lo stesso vale per te."

Si girò verso di lui per vedere la sua reazione, ma lui sorrise. La avvicinò più a sé e poi la strinse nelle sua braccia. "Lo so, puoi stare tranquilla."

Fu in quel momento che Iris capì quanto fosse maturato. Il vecchio lui non avrebbe ragionato e avrebbe continuato ad insistere che aveva visto il vero. Quella notte lui ed un altro gruppo di ragazzi avevano rubato delle pozioni che mescolate in una certa maniera e con combinazioni particolari, potevano dare effetti psichedelici e allucinogeni. Basil ne fece ampio uso e cominciò a vedere cose non vere, forse le sue paure più grandi.

Ma in un momento simile, non potevano permettersi di rivangare il passato o a discutere per delle sciocchezze. Lo sapevano entrambi e Basil si sentì sollevato per la veloce riappacificazione, normalmente ci sarebbe voluta una settimana.

Dopo qualche minuto Ciril aprì finalmente gli occhi. Ma non fu un buon risveglio per lui, aveva mani congelate e i piedi intorpiditi.

"Forza..." mormorò Basil aiutandolo a mettersi seduto.

Sia Iris che Basil potevano vedere le sue labbra tremare, e le corde che lo tenevano immobile stavano ulteriormente impedendo la circolazione del sangue. La Succube di prima aveva ormai fatto il cambio con il Drow, ma senza pensarci due volte Iris si avvicinò all'uomo e cercando di sembrare il meno aggressiva possibile, richiese che Ciril venisse liberato.

𝕮𝖗𝖊𝖆𝖙𝖚𝖗𝖊 𝕯𝖊𝖑𝖑'𝕺𝖒𝖇𝖗𝖆 || GirlxGirl [Hiatus]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora