"A.D. Club" (27)

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<Allora, l'altro giorno ho sentito Stiles minacciare Nolan. Diceva che se non ti avesse lasciata avrebbe messo brutta parola di lui con Scott, che gli avrebbe fatto del male. Ora, so che non mi crederai perché...>
<No. Ti credo. Grazie Isaac, ma ora devo andare.>
Mi alzo dalla panchina ed inizio a camminare, velocemente.
Non posso credere che Stiles mi abbia fatto questo.
Mi sarei aspettata tutto da lui, davvero, tutto, ma non questo.
Arrivo a casa e di corsa salgo al piano superiore ed entrando nella camera di Stiles.
<Santo cielo, Stiles, sei serio?>
Gli urlo contro.
<Hey, che succede?>
Mi chiede.
<Succede che non capisco perché lo hai fatto>
Continuo ad urlare.
<Non ti seguo.>
Mi risponde lui.
Ma davvero Stiles?
<Quindi mi stai dicendo che non hai minacciato Nolan?>
Continuo ad urlargli contro.
<Mi dispiace..>
Mi risponde.
<No. Non credo ti dispiaccia>
Gli rispondo iniziando ad abbassare il tono.
<Si, mi dispiace.>
Mi risponde lui con la mascella serrata.
<Perché?>
Gli chiedo.
<Ero geloso. Geloso del fatto che anche dopo che ti ho detto come sono andate le cose con Elenor, non sei tornata da me.>
Lo odio.
<Basta Stiles, con me hai chiuso.>
Gli dico guardandolo con disprezzo.
<Bene, meglio così>
Mi risponde lui arrabbiato.
E' serio? Sono io quella che dovrebbe essere arrabbiata, e comunque sto mantenendo la calma.
Non ho ancora metabolizzato.
Da quando è successo quel che è successo con Elenor, Stiles è diverso. Si comporta sempre in modo strano, non smette mai di sorprendermi, in senso negativo, ovviamente.
Devo smettere di pensare a Stiles, Jackson e Nolan.
Non vedo l'ora che ricominci la scuola.
Un tempo non sarei mai stata così contenta di tornare a scuola, ma ora è la distrazione che mi serve.
Sono ancora in corridoio, avanti alla camera di Stiles.
Sento dei forti tonfi provenire dalla camera di Stiles, mischiati a dei gemiti di dolore. Non serve un genio per capire che sta prendendo a pugni la parete.
Sento il senso di colpa iniziare a divorarmi, da un lato so che non è colpa mia, ma dall'altro vorrei entrare nella stanza e calmarlo, tranquillizzarlo, dirgli che è tutto ok.
Dei brividi iniziano a sfiorare la mia schiena, sento un forte dolore alle tempie, come se qualcuno mi stesse ripetutamente colpendo. Poi sento le gambe iniziare a tremare, e lentamente perdo la forza, accasciandomi a terra. Sento le lacrime calde scorrere sulle mie guance.
Ogni colpo di Stiles equivale a una mia lacrima. Continua accelerando sempre di più il rimo, non posso sopportarlo.
Prendo forza e mi alzo da terra correndo nella mia camera.
Dopo circa un'ora a tentare di calmarmi, scendo di sotto, da mia mamma.
<Hey, tesoro>
Mi saluta lei.
<Hey, mamma>
La saluto a mia volta.
<Oddio, hai gli occhi molto gonfi. Stai bene Hailey?>
Mi chiede mia mamma prendendomi le mani.
<Si, tranquilla. Allergia>
Mento.
<Comunque, ricordi per caso quando inizia la scuola?>
Le chiedo curiosa.
<La scuola ha mandato una mail, hanno anticipato il rientro a scuola. Tornerete tra 2 giorni.>
Mi risponde.
E' vero che volevo che iniziasse, ma 2 giorni sono troppo poco tempo per prepararmi psicologicamente al rientro a scuola.
<Va bene, grazie ma'>
Le dico tornando in camera.

Ormai mancheranno pochi minuti alla mezzanotte, devo riabituarmi ad andare a dormire presto e a svegliarmi altrettanto presto.
Metto il telefono a caricare, impostando una sveglia per domani mattina alle 8:40.
Mi infilo sotto le coperte, già, anche d'estate.
Inizio a pensare a come sarebbero andate le cose se non avessi detto di si a Nolan, se fossi tornata da Stiles.
Forse ora sarei felice, con Stiles. Ma non posso cambiare il passato, posso solo sperare in un futuro migliore.
Immersa nei pensieri, finalmente mi addormento mettendo così fine a questo stressante giorno.


Infastidita, decido di aprire gli occhi ed alzarmi dal letto.
Sento delle urla, dalla camera affianco, quella di Scott. Mi avvicino alla parete per provare a sentire meglio.
<Stiles devi smetterla! Così fai solo del male a te stesso. Non è questa la soluzione.>
Urla Scott.
<Lasciami in pace Scott, è una mia decisione. Sta sera torno al A.D. Club, come ogni sera e non puoi impedirmelo.>
<Fa quello che vuoi. Quando sarai disposto a contribuire, io sono pronto ad aiutarti.>
Scott, di nuovo.
Sento poi Stiles uscire dalla camera di Scott.
A.D. Club, cosa è?
Prendo il mio pc e cerco su internet il nome.
Bene, è una sorta di discoteca. Danno da bere ai minori, fantastico.
Prendo il telefono dalla mia tasca e scrivo un messaggio ad Allison.
Hey, stasera devi accompagnarmi in un posto.
Le scrivo
Dove?
Mi risponde
Devo capire perché Stiles è così strano. Per favore, aiutami.
Le scrivo.
Va bene. Ti passo a prendere alle 22:00.
Mi scrive.
Guardo l'orario che segna le 8:38. Disattivo la sveglia prima che inizi a suonare.
Mi siedo sul letto mentre la mia mente torna a ieri. Ricomincio a sentire Stiles dare pugni alla parete. E' straziante.
Prendo coraggio e mi alzo dal letto.
Trascorro la giornata a ripassare ciò che credo mi servirà per il secondo anno di liceo.
Ancora non posso credere che inizierà domani.

Guardo il telefono che segna le 20:30.
Wow, non ricordavo che passassero così velocemente le giornate quando studio.
Chiudo i libri e li ripongo sullo scaffale.
<E' pronto>
Urla mia madre dal piano inferiore.
Scendo di corsa per poi mangiare altrettanto velocemente. Noto che Stiles non c'è, forse avrà da fare, o sarà al A.D. Club.
Finisco di mangiare e prendo un vestitino rosso corto. Lo indosso abbinandoci un paio di tacchi non troppo alti neri, e una borsa nera.
Mi trucco e scendo al piano inferiore dove mi siedo su una poltrona aspettando Allison.

<Sai vero che può denunciarti per stalking?>
Mi chiede Allison ridendo mentre accende l'auto.
<Hey! Devi essere dalla mia parte>
La rimprovero.

Circa 30 minuti dopo, finalmente siamo arrivate al locale.
Appena entriamo nel locale un odore di alcool e droga ci invade le narici.
<Occhi aperti. Dobbiamo trovare Stiles ma senza farci vedere>
Dico ad Allison.
Mi avvicino al bar nel tentativo di prendere qualcosa da bere ma..eccolo. Lo vedo.
E' ad un tavolo da solo. Ha due bicchieri in mano, ed altri 5 o 6 bicchieri vuoti sono sul tavolo.
E' ubriaco fradicio.
<Scusi, lo conosce?>
Chiedo al barista indicando Stiles.
<Oh, da circa un mese è un cliente abituale. Viene almeno una volta al giorno>
Bene Stiles, complimenti.
Mi avvicino a Stiles strappandogli il bicchiere da mano.
<Stiles, che cazzo fai?>
Gli chiedo avvicinandomi a lui..

𝙉𝙤𝙩 𝙣𝙤𝙧𝙢𝙖𝙡 𝙡𝙞𝙛𝙚..//Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora