"Sto cercando di aiutarti" (28)

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<Hailey, lasciami in pace, ok?>
Mi risponde lui prendendosi il bicchiere dalle mie mani.
Non posso fare a meno di notare le sue nocche gonfie e piene di sangue.
<Oddio, Stiles..>
Sussurro. Prendo il suo polso e di forza lo trascino nel bagno del locale.
Prendo un po' di carta e la bagno, poi la poggio sulle sue nocche.
<Perché ti stai facendo questo?>
Gli chiedo, non capisco.
<Non sono problemi tuoi>
Mi risponde lui.
Lo odio per ciò che ha fatto ma non posso lasciarlo a farsi del male.
<Dai, andiamo via>
Dico a Stiles prendendogli la mano.
<Lasciami stare!>
Mi urla contro lui. E' serio? Cosa gli ho fatto?
<Sto cercando di aiutarti, Stiles.>
Gli dico lasciando la sua mano.
<Sei solo una troia. Non ho chiesto il tuo aiuto, quindi lasciami in pace>
Troia?
So che l'ho già detto più volte in passato, ma sta volta ho davvero chiuso con lui.
Butto il pezzo di carta che avevo in mano nel cestino, poi esco dal bagno.

<Andiamocene>
Dico ad Allison avvicinandomi a lei.
<Finalmente>
Mi risponde. Usciamo dal locale ed entriamo nella macchina.
<Come è andata con Stiles?>
Mi chiede lei.
<Mi ha dato della troia, con me ha chiuso>
Le rispondo fredda.
<Che idiota>
Mi risponde lei.
<Non pensarci, Hailey. Era ubriaco>
Mi fa riflettere lei.
<Non c'entra. Sta volta ha davvero esagerato. Io lo stavo solo aiutando>
Le rispondo.
Probabilmente l'ha detto perché era ubriaco, o forse perché lo pensa davvero. Ma io questo non lo saprò mai, perché con lui non ci parlerò più.

<Ci vediamo domani? A scuola?>
Mi chiede Allison facendomi scendere dall'auto.
Cazzo è vero, la scuola.
<Si. A domani.>
La saluto.
Entro in casa per poi entrare in camera di Scott.
<Hey>
Mi saluta lui.
<Domani vengo con te a scuola?>
Gli chiedo fredda.
<Certo>
Mi risponde lui.
Senza prolungare la conversazione, decido di uscire dalla stanza.
<Aspetta>
Mi chiama lui.
<Dimmi>
Gli rispondo sempre più fredda.
<Stai bene?>
Mi chiede lui.
<Benissimo>
Gli rispondo.
<Hailey!>
Mi richiama lui.
<Cosa?>
Gli chiedo annoiata.
<Posso sapere che succede? Non parliamo più>
Mi risponde lui.
<Stiles mi ha dato della troia dopo che io ho provato ad aiutarlo, ok?>
Gli dico fredda.
Vedo che sta per parlare ma lo interrompo.
<No, non c'è bisogno che tu lo uccida. Sono grande ormai, posso cavarmela da sola.>
Gli dico uscendo dalla stanza.
Vado nella mia camera per prepararmi lo zaino.
Prima di accendere la luce noto un'ombra di un uomo sulla parete.
Ok, Hailey. Rimani calma.
Accendo la luce e..
<CAZZO DEREK!>
Urlo spaventata.
<Che ci fai qui?>
Gli dico cercando di calmarmi.
<Devo parlarti>
Mi risponde lui.
<Sai che abbiamo una porta, vero?>
Gli chiedo con una mano sul cuore, cercando di far tornare normale il mio battito cardiaco.>
<Dobbiamo parlare di Stiles.>
Mi dice lui.
Cosa? No grazie.
<Ne ho fin sopra ai capelli di Stiles.>
Gli rispondo.
<Ti prego Hailey, è importante.>
Mi dice lui.
<Va bene, dimmi>
Sbuffo io sedendomi sul letto e facendo segno a Derek di sedersi accanto a me.
<Sta male>
Mi dice lui. Davvero? Non ci ero arrivata.
<Lo so. Prima sono andata all'A.D. Club, era ubriaco fradicio.>
Gli dico guardando i suoi occhi verdi.
<Dobbiamo aiutarlo.>
Mi dice poi Derek
<No. Non è compito mio. Ho già provato ad aiutarlo e mi ha dato della troia.>
Gli dico alzandomi dal letto.
<Hailey..>
<Non amo essere trattata in questo modo.>
Lo interrompo.
<Hailey, sei l'unica che ascolta>
Non è vero.
<La prossima volta ci pensa 2 volte prima di chiamarmi troia. Ah no, non ci sarà una prossima volta, perché io con lui ho chiuso.>
Gli dico arrabbiata iniziando a camminare avanti e dietro per la stanza.
<Andiamo! Smettila di fare la bambina. Era ubriaco, e probabilmente anche fatto.>
Mi dice lui.
Forse è vero, ma ha comunque fatto male.
<Credi che a me non scocci questa situazione? Andare a recuperarlo per i locali come se avesse dodici anni.>
Mi dice prendendomi una mano.
<Dobbiamo farlo. E' nostro amico ed è nostro dovere.>
Mi dice lui.
<Beh, in realtà non è che tra me e lui ci sia questo gran apporto d'amicizia>
Gli rispondo.
<Sul serio non capisci che ti ama? Credevo che tra i due fratelli McCall fossi tu quella intelligente>
Mi dice lui. E' impossibile che lui sia innamorato di me.
<Impossibile. Però si, ti aiuterò>
Gli dico convinta.
<Bene. Ci vediamo domani dopo scuola. Ti vengo a prendere e andiamo a casa mia, a pensare a un piano.>
Mi dice lui.
<Va bene.>
Gli rispondo io.
Lo vedo alzarsi dal letto ed aprire la finestra della mia camera per uscire.
<Guarda che puoi usare la porta>
Gli dico io ridendo.
<Nah, va bene così.>
Mi risponde lui uscendo dalla finestra.
<Ah e, acqua in bocca>
Mi dice lui prima di chiudersi la finestra alle spalle.
Non so se ho fatto bene ad accettare, ma nonostante tutto, tengo a Stiles.
Prendo uno zaino e ci infilo dentro qualche libro che avrei dovuto lasciare nel mio armadietto.
Dopo aver messo una sveglia alle 7:00, mi infilo nel letto e, nonostante tutti i pensieri, mi addormento.

Porto una mano sul telefono nella speranza di centrare il pulsante di spegnimento della sveglia.
Mi alzo e immediatamente entro in doccia. Lavo i capelli per poi arricciarli in dei boccoli.
Prendo un jeans nero con una maglia e un cardigan.
Dopo aver preso il mio zaino, scendo al piano inferiore per aspettare Scott.
Dopo circa 10 minuti, neanche l'ombra di Scott.
Mi alzo dalla poltrona e torno al piano superiore, nella camera di Scott.
<Scott?>
Lo chiamo entrando nella stanza.
O mio Dio. E' ancora nel letto. Io lo uccido.
<SCOTT!>
Urlo avvicinandomi a lui e tirandogli un cuscino addosso.
Notando che non si sveglia decido di fare per conto mio.
Non farò tardi il primo giorno solo perché lui non vuole svegliarsi.
Esco dalla sua stanza prendendo un pezzo di carta e una penna.
Nel frattempo prendo il telefono dalla tasca posteriore dei miei jeans e chiamo Derek.
Pronto?
<Hey Derek, ricordi che ho accettato di aiutarti con Stiles?>
Si.
<Bene, mi serve un favore>
Dimmi.
<Prendi l'auto e fatti trovare fuori casa mia tra 10 minuti. Accompagnami a scuola, ti prego>
Va bene, arrivo.
Dice riattaccando.
Ripongo il telefono nella tasca posteriore dei miei jeans e, poggiandomi sul tavolo, prendo la penna e inizio a scrivere.
"Scott, sei un idiota. Non ti svegliavi e non volevo fare tardi. Tranquillo, ho rimediato un altro passaggio. A dopo, ti voglio bene scemo<3"
Prendo il foglio e di corsa lo posiziono sul suo comodino.
Prendo lo zaino e decido di aspettare Derek fuori casa.
Avevo un'altra alternativa, Stiles, ma non avevo intenzione di farmi accompagnare da lui.
Un clacson interrompe i miei pensieri, è arrivato Derek.
Di corsa entro nell'auto.

<Sei il mio eroe>
Gli dico mentre lo vedo accennare un sorriso con le mani ferme sul volante.
<Ecco, siamo arrivati. Ti vengo a prendere dopo scuola per parlare di Stiles, non fare tardi.>
Mi dice aprendomi lo sportello.
Scendo dall'auto facendo un cenno di saluto con la mano.
Entro a scuola e senza pensare a niente e nessuno, entro nell'aula di fisica. Già, che palle.
<E' libero questo posto?>
Chiedo a una ragazza.
<Certo, accomodati>
Mi risponde sorridendo. E' molto carina. Ha i capelli rossi e gli occhi marroni, non è molto alta ma ha un fisico stupendo.
<Come ti chiami?>
Mi chiede lei.
<Hailey, tu?>
Le chiedo
<Rose>
Mi dice sorridendo.
<Sei nuova? Non ti ho mai vista>
Le chiedo.
<Si, mi sono trasferita a Beacon Hills un mese fa.>
Mi risponde.
<Come mai?>
Le chiedo.
<Oh, mio padre ha avuto un lavoro qui. Lavora all'ospedale>
Mi dice Rose.
<Anche mia madre!>
Le dico sorridendo.
<Ti va di vederci, qualche volta?>
Mi chiede la ragazza.
<Si, mi piacerebbe.>
Le rispondo.

𝙉𝙤𝙩 𝙣𝙤𝙧𝙢𝙖𝙡 𝙡𝙞𝙛𝙚..//Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora