"Andrà tutto bene" (40)

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Non posso starmene con le mani in mano. Chiamo Carly, una collega di mia madre.
Hailey?
<Carly, ti prego, dimmi che mia madre è a lavoro>
Oggi era di turno, ma ha chiesto un giorno di riposo. Ha detto che non si sentiva molto bene. Perché?
<Ora non ho il tempo di spiegartelo. Grazie.>
Le dico prima di riattaccare. Sento tutto intorno a me andare a rallentatore, seno il mio cuore perdere qualche battito, sento decine di lacrime rigarmi rapide il viso, una dopo l'altra.
<Non è a lavoro, non è vero?>
Mi chiede Stiles prendendomi una mano. Gli faccio di 'no' con la testa per poi sprofondare il mio volto nella sa spalla.
<Ragazzi! State bene?>
Ci chiede il padre di Stiles correndo preoccupato verso di noi.
<Papà, ti prego. Fa analizzare quel sangue e dicci di chi è>
Gli dice Stiles.
<Non avete toccato nulla, vero?>
Ci chiede poi lo Sceriffo indicando la scena del crimine.
<No>
Gli risponde fermo Stiles. Prende la mia testa e la poggia sul suo petto. Continua ad andare tutto a rallentatore. Vedo lo Sceriffo chiamare la scientifica mentre alcuni poliziotti scattano delle foto.
<Hey, devo avvisare tuo fratello>
Mi dice Stiles spostando la mia testa e allontanandosi.
La mia paura più grande è che quel sangue possa essere di mia madre. Ma non devo pensarci, nulla è certo; fino a quando non analizzeranno il sangue devo restare tranquilla e mantenere la calma. Come ha detto Stiles, potrebbe essere sangue di un animale, lo spero.
<Hey, sta tranquilla, entro domani pomeriggio avremo i risultati del sangue>
Mi dice lo Sceriffo chinandosi a terra e guardandomi negli occhi.
<Grazie, Sceriffo>
Gli dico abbracciandolo. E' stato più mio padre lui del mio vero padre.
<Chiamami Noah, sei di famiglia.>
Mi dice poi ricambiando l'abbraccio. Fa per allontanarsi ma poi si gira verso di me.
<Ti prometto che andrà tutto bene>
Mi dice poi lui prima di tornare a discutere con i suoi colleghi.
<Hey, tuo fratello sta arrivando>
Mi dice Stiles tornando seduto accanto a me.
<Ho paura, Stiles>
Gli dico tremando.
<Io sono qui, qualunque cosa succeda, sappi che io sono qui. E ti prometto che non ti lascerò sola neanche un secondo finché tu non lo riterrai opportuno.>
Mi dice lui. Senza accennare risposta, lo bacio. A volte questi gesti valgono più di mille parole.
<HAILEY!>
Sento Scott urlare il mio nome. Di scatto mi alzo in piedi e corro verso di lui abbracciandolo. Lui ricambia l'abbraccio e inizia ad accarezzarmi dolcemente i capelli.
<Andrà tutto bene Hailey, andrà tutto bene.>
Mi dice Scott guardandomi negli occhi.

<Ragazzi, non potete entrare in casa. Per oggi dormite da noi.>
Ci dice Noah. Stiles ci fa salife in auto per poi portarci a casa sua.
<Io dormo sul divano!>
Urla Scott buttandosi su quest'ultimo.
<No, amico! Abbiamo un altro letto>
Gli dice Stiles.
<Scherzi? Il tuo divano è troppo comodo, non lo scambierei per nessun letto>
Gli dice Scott accennando un falso sorriso.
<Tu dormi con me>
Mi dice poi Stiles guardandomi negli occhi.
<Stiles, non toccarla!>
Urla Scott dal divano.
<Tieni, così starai più comoda>
Mi dice Stiles dandomi la sua felpa di lacrosse col numero 24.
<Grazie>
Gli dico sorridendo. Entro nel bagno e, dopo essermi spogliata, metto la sua felpa. E' solo grazie a lui se sto riuscendo a mantenere il controllo.
<Dai, vieni>
Mi dice Stiles dal letto.
<Eccomi>
Gli dico infilandomi nel letto accanto a lui.
<Credi che quel sangue sia di mia madre?>
Gli chiedo con gli occhi lucidi.
<Non lo so>
Mi risponde lui accarezzandomi i capelli.
<Non ci ha scritto e non si fa sentire da questa mattina, non è da lei Stiles>
Gli dico preoccupata.
<Ok piccola, ascoltami: domattina avremo i risultati, e se il sangue dovesse essere suo, allora ci preoccuperemo, ma per ora rilassati e cerca di dormire, ok?>
Mi dice lui tutto d'un fiato.
<Hai ragione>
Gli dico portando la mia testa sul suo petto.
<Notte>
Gli dico poi.
<Notte>
Mi risponde lui.

Apro gli occhi di scatto nella speranza che fosse tutto solo un sogno, che non fosse reale, ma lo è eccome.
<Tutto bene?>
Mi chiede Stiles aprendo gli occhi.
<Si, tutto bene>
Gli rispondo alzandomi dal letto e andando in bagno. Tolgo la felpa ma mi rendo conto che fa davvero freddo. Allora metto i pantaloni ma lascio la felpa di Stiles.
<Questa te la rubo>
Gli dico uscendo dal bagno.
<E io come gioco?>
Mi chiede lui.
<Prendine un'altra>
Gli rispondo io ovvia.
<Buongiorno, Hailey>
Mi saluta Noah.
<Buongiorno>
Gli rispondo.
<A breve dovrebbero arrivare i risultati>
Mi dice poi guardando la mia espressione pensierosa. Annuisco per poi iniziare a mangiare la colazione.
<Dov'è Scott?>
Chiedo a Noah una volta finita la colazione.
<E' uscito presto, credo si vedesse con Allison>
Mi risponde l'uomo avanti a me.
<Hey, andiamo a fare un giro?>
Mi chiede Stiles abbracciandomi da dietro.
<Si>
Gli rispondo alzandomi dalla sedia e mettendomi le scarpe, lui fa lo stesso.

<Dove andiamo?>
Gli chiedo dopo quasi 15 minuti di viaggio in auto.
<Ti porto al mare>
Mi dice girandosi per un secondo verso di me.
<Ti amo, Stiles>
Gli dico.
<Ti amo anch'io, piccola>
Mi risponde lui.

Tolgo le scarpe e immergo i piedi nella sabbia calda.
<Mi aiuti?>
Mi chiede poi lui tirando fuori un telo dal suo zaino. Senza dargli risposta, prendo due estremità del telo e le poggio a terra.
Lui si siede su di esso, poi posizionando le ani sui mi fianchi, mi tira facendomi cadere sul telo.
<Hey!>
Gli dico divertita ma allo stesso tempo ansiosa dei risultati. Dopo aver trascorso circa una mezz'ora a parlare e coccolarci sulla sabbia, sento il mio telefono squillare.
L'ansia mi invade e comincio a tremare.
<Amore, calmati. Rispondi al telefono.>
Mi dice Stiles alzandosi in piedi, io faccio lo stesso. Prendo il telefono e rispondo alla chiamata.
Hailey?
<Noah?>
Abbiamo i risultati
<Ok, dimmi.>
Il sangue sul tuo pavimento.. è di tua madre.
Sento il mio corpo perdere forza, il telefono mi cade e tutto quello che riesco a fare è urlare.
<NOOO>
Urlo cercando di non crederci, cercando di convincermi che è tutto nella mia testa, che è tutto finto. Tutto intorno a me sparisce, sento solo le braccia di Stiles avvolgermi, tutto si ferma, il mondo si ferma. Non ho trovato difficoltà nello stare senza mio padre, perché lui non è mio padre. Un padre è un uomo che cresce i propri figli con amore e rispetto, per me lui non è mio padre, è solo un mio genitore. Ha generato la mia nascita ma non ha saputo continuare. Mia madre invece, è molto più di una madre. Lei si è fatta coraggio ed è stata in grado di riuscire a crescere due figli completamente da sola, ma a me non è mai mancato nulla, perché per molte persone se i genitori sono 2 allora la famiglia è completa, ma per me, come per Scott, lei vale per tre.
Resto chiusa nel mio vortice di pensieri, con lo sguardo fisso verso il mare, e immagino cosa avrebbe voluto dirmi se fosse stata qui ora.
"Non perdere la speranza, Hailey, non ti fermare, continua a lottare".
Quell'incolmabile dolore inizia lentamente a trasformarsi in rabbia, per chiunque le abbia fatto qualcosa, e allora mamma, anche se non sei qui, e anche se non posso dirti queste parole, ti prometto che non mi fermerò finché, qualunque cosa ti sia successa, non avrai avuto giustizia.

𝙉𝙤𝙩 𝙣𝙤𝙧𝙢𝙖𝙡 𝙡𝙞𝙛𝙚..//Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora